Antonio Mizzoni

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Antonio Mizzoni
NascitaVeroli, 19 marzo 1919
Morte?
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoGranatieri
Bersaglieri
Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea
RepartoXLIII Battaglione coloniale
Anni di servizio1934 - 1941
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
BattaglieBattaglia di Cheren
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Antonio Mizzoni (Veroli, 19 marzo 1919 – ...) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Nacque a Veroli, provincia di Frosinone, il 19 marzo 1919.[2] Conseguito il diploma magistrale presso la sua città natale nel 1938, alla fine dello stesso anno fu chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito.[1] Dal Deposito Truppe Coloniali di Napoli fu mandato in Africa Orientale Italiana per frequentarvi il corso allievi ufficiali di complemento (A.U.C.) presso il battaglione scuola del 10º Reggimento granatieri.[1] Nominato aspirante ufficiale nel luglio 1939, fu assegnato per il servizio di prima nomina al XLIII Battaglione coloniale "Adua" presso il quale, nell'ottobre successivo, fu nominato tenente di complemento dell'arma di fanteria, corpo dei bersaglieri.[1] Nel corso della seconda guerra mondiale, tra l'11 giugno 1940 e il 31 gennaio 1941, prese parte al comando di un reparto del battaglione agli aspri combattimenti sul fronte di Cheren, a Cassala, Uaccai ed Agordat.[1] Durante la conquista di Monte Cocken riportò gravi ferite alla colonna vertebrale per le quali venne ricoverato presso l'ospedale militare dell'Asmara dove, nell’aprile 1941, fu fatto prigioniero di guerra dagli inglesi.[1] Rimpatriato a seguito di scambio di prigionieri invalidi, sbarcò a Venezia il 15 gennaio 1943.[1] Ricoverato in vari ospedali, fu definitivamente posto in congedo nel febbraio 1947 e, iscritto nel Ruolo d’Onore, venne promosso tenente colonnello dal 1967.[1] Risiedette a Roma.[1]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di reparto coloniale, dava luminose prove di elevato spirito combattivo e di grande valore negli aspri combattimenti di Cassala, Uaccai ed Agordat, lanciandosi in ogni occasione alla testa dei suoi ascari, animati dal suo intrepido eroismo, contro forze nemiche preponderanti. Conseguiva, nel quadro dei compiti affidatogli, risultati decisivi che destavano ammirazione in tutti. Il suo valore rifulgeva soprattutto durante il combattimento per la conquista di M. Cocken. Circondato dal nemico, egli disponeva che la sola mitragliatrice efficiente venisse sistemata sull’unica posizione idonea a battere efficacemente un centro nemico che col suo fuoco micidiale precludeva ogni azione del suo reparto. Accortosi che durante lo spostamento il capo arma veniva gravemente colpito e che i serventi stavano per sbandarsi, con indomito coraggio si portava avanti e, sotto l’imperversare del fuoco nemico, tentava di raggiungere la postazione prescelta. Ferito alla gamba sinistra, ricusava ogni soccorso e, superando un tratto di terreno impervio, riusciva a postare la mitragliatrice ed a battere intensamente l’avversario, costringendolo ad abbandonare la posizione. Determinava, così, un varco attraverso il quale il reparto poteva ricongiungersi al resto della compagnia. Caduto in combattimento il proprio comandante, assumeva il comando della compagnia, lanciava al contrassalto un plotone contro un’irruzione nemica, e, in piedi, sorreggendosi ad una roccia per non cadere, incitava gli ascari alla lotta. Nel corso dell’azione veniva ferito di nuovo e più gravemente. Inerte e pressoché paralizzato, rifiutava ogni soccorso e continuava ad animare i superstiti. Consentiva che venisse trasportato al posto di medicazione solo ad azione ultimata, conclusasi vittoriosamente, mercé il suo fulgido eroismo. Cassala, Uaccai, Agordat, M. Cocken (A.O.I.), 4 luglio 1940-31 gennaio 1941.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 29 novembre 1965.


  1. ^ a b c d e f g h i Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1982, p. 21.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Mizzoni, Antonio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume terzo individuali (1941-1981), Roma, Tipografia regionale, 1982, p. 21.
  • Alberto Rovighi, Le operazioni in Africa Orientale giugno 1940-novembre 1941. Vol.1 Narrazione, Roma, Edizioni Ufficio Storico SME, 1995.
  • Alberto Rovighi, Le operazioni in Africa Orientale giugno 1940-novembre 1941. Vol.2 Documenti, Roma, Edizioni Ufficio Storico SME, 1995.

Voci correlate

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  • Antonio Mizzoni

Collegamenti esterni

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