Andrea Berrini

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Andrea Berrini (Milano, 1953) è uno scrittore, imprenditore e giornalista freelance italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997, partecipò al primo Microcredit Summit di Washington, che riunì leader politici provenienti da tutto il mondo (fra cui l'allora first lady Hillary Clinton e la Regina Sofia di Spagna) e i pionieri del microcredito (fra cui il bengalese Muhammad Yunus e il gruppo di ACCION). Da quella esperienza, decise di fondare nel 1999 la CreSud, una delle prime società finanziarie di microcredito, inizialmente gestendola con capitali propri e poi allargandola alla partecipazione di altri attori del mondo del commercio equo e solidale, come le cooperative Mandacarù e Chico Mendes e il consorzio Altromercato.[1]

All'attività di scrittore, affianca quella di esperto in letterature contemporanee asiatiche. Ha collaborato con il quotidiano il manifesto e le riviste Linea d'ombra e Nuovi Argomenti.[2][3]

Nel 2009, Berrini fonda la casa editrice Metropoli d'Asia, che si propone di far conoscere in Italia gli scrittori contemporanei asiatici.[4][5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pieremilio Gadda, Le società di investimento: l'esperienza di Cresud, su osservatoriofinanzaetica.com, Osservatorio finanza etica, 20 dicembre 2006. URL consultato il 24 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2012).
  2. ^ Breve nota sui collaboratori, su books.google.it, Nuovi Argomenti. URL consultato il 25 settembre 2011.
  3. ^ Serena Zoli, I duemila accecati dal sole dell'avvenire, in Corriere della Sera, 2 febbraio 2004, p. 23. URL consultato il 25 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ Ida Bozzi, Eccellenze d'arte e pagine dall'Asia (PDF), in Corriere della Sera, 6 ottobre 2009, p. 15. URL consultato il 25 settembre 2011.
  5. ^ Ecco "Metropoli d'Asia", le altre voci d'Oriente (PDF), in la Repubblica, 6 ottobre 2009, p. 61. URL consultato il 25 settembre 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN61705923 · ISNI (EN0000 0000 4448 049X · SBN CFIV095322 · LCCN (ENno2004067627 · BNF (FRcb13527710s (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2004067627