Acanthurus pyroferus

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Acanthurus pyroferus


Adulto (in alto) e giovanile

Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Acanthuroidei
Famiglia Acanthuridae
Genere Acanthurus
Specie A. pyroferus
Nomenclatura binomiale
Acanthurus pyroferus
(Kittlitz, 1834)
Sinonimi

Acanthurus armiger (Valenciennes, 1835)
Acanthurus celebicus (Bleeker, 1853)
Acanthurus fuscus (Steindachner 1861)
Hepatus celebicus (Bleeker, 1853)
Hepatus pyriferus (Kittlitz, 1834)
(errore ortografico)
Hepatus pyroferus (Kittlitz, 1834)
Rhombotides celebicus (Bleeker, 1853)
(Fonti: FishBase e WoRMS)

Nomi comuni

Pesce chirurgo cioccolata
Pesce chirurgo al cioccolato
Pesce chirurgo mimetico imitato
Pesce chirurgo dal becco d’arancia
Pesce chirurgo mimico del Pacifico

Acanthurus pyroferus (Kittlitz, 1834) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Acanthuridae[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

A. pyroferus si trova principalmente nella regione tropicale dell'oceano Pacifico occidentale tra l'Indonesia, le Filippine, il Giappone meridionale a nord, la grande barriera corallina australiana a sud e le isole Marchesi e Tuamotu a est. Nell'oceano Indiano centrale è sostituito dall'affine A. tristis, A. pyroferus è però dubbiosamente segnalato alle Seychelles[3][4][5].

Si tratta di una specie tipica dell'ambiente corallino, presente sia nelle lagune che nelle parti esterne, preferisce zone dove le madrepore si mescolano a rocce e a tratti sabbiosi. Staziona alla base delle formazioni coralline e preferisce ambienti con una certa sedimentazione[3][4][5].

Il range batimetrico in cui si può incontrare va da 4 a 60 metri, comunemente fra 5 e 40 metri[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie, come gli altri Acanthurus, ha corpo ovale, compresso lateralmente, e bocca piccola posta su un muso sporgente; sul peduncolo caudale è presente una spina mobile molto tagliente. La pinna dorsale è unica e piuttosto lunga, di altezza uniforme. La pinna anale è simile ma più corta. La pinna caudale è lunata negli adulti e arrotondata o spatolata nei giovani. Le scaglie sono molto piccole. La livrea dell'adulto è piuttosto variabile come tonalità: comunemente ha fondo nerastro-violaceo con una macchia arancio, vistosa ma non definita, tra l'apertura dell'opercolo branchiale e la base delle pinne pettorali, il bordo dell'opercolo stesso è percorso da una fascia nera che arriva alla gola. Le labbra sono nere con un sottile bordo bianco che le separa dal muso dell'animale[3][4][5].

Mimetismo batesiano[modifica | modifica wikitesto]

I giovanili di A. pyroferus possono avere tre diverse livree, ognuna delle quali imita una diversa specie del genere di pomacantidi Centropyge (ovvero Centropyge flavissima, C. vrolikii e C. heraldi). Questo caso di mimetismo batesiano è dovuto alle forti spine opercolari di Centropyge, pericolose per i predatori. I giovanili possono dunque essere completamente giallo vivo, gialli con occhi, bocca, opercolo e pinne impari bordate di azzurro o grigiastri marezzati di bruno con terzo posteriore del corpo nero e pinne impari con orlo blu[3][4][5]. Anche la pinna caudale nelle fasi giovanili ha una forma simile a quella di Centropyge[5].

Raggiunge i 29 cm di lunghezza[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie solitaria[3]. Può vivere fino a 28 anni di età[1].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di alghe bentoniche[6]. e di detrito[1].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Viene pescato localmente sia per il consumo umano che per rifornire il mercato acquariofilo[3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie non appare minacciata dato che ha un vasto areale in cui le popolazioni sembrano stabili, abbondanti e ben distribuite[1]. La pesca per l'alimentazione umana o per gli acquari appare modesta e non influisce sulla consistenza degli stock. Per questi motivi la Lista rossa IUCN classifica questa specie come "a rischio minimo"[1][3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Acanthurus pyroferus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Acanthurus pyroferus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d e f g h i (EN) Acanthurus pyroferus, su FishBase. URL consultato il 12 aprile 2021.
  4. ^ a b c d R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  5. ^ a b c d e H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishes and their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.
  6. ^ (EN) Food items reported for Acanthurus pyroferus, su FishBase. URL consultato il aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  • H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishesand their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.

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