2602 Moore

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Moore
(2602 Moore)
Stella madreSole
Scoperta24 gennaio 1982
ScopritoreEdward Bowell
ClassificazioneFascia principale
Designazioni
alternative
1982 BR, 1931 JJ, 1942 HD, 1950 PE, 1969 TZ1, 1971 BA3, 1971 DD, 1975 FD, 1975 GM, 1976 SX6
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458600,5
27 aprile 2019)
Semiasse maggiore356623047 km
2,3838439 au
Perielio318388923 km
2,1282682 au
Afelio394857172 km
2,6394196 au
Periodo orbitale1344,36 giorni
(3,68 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
5,54311°
Eccentricità0,1072116
Longitudine del
nodo ascendente
158,25307°
Argom. del perielio65,47609°
Anomalia media320,96093°
Par. Tisserand (TJ)3,522 (calcolato)
Ultimo perielio12 gennaio 2016
Prossimo perielio17 settembre 2019
Satelliti1?
Dati fisici
Diametro medio9,2 km[1]
Periodo di rotazione3,46723 ore[1]
Dati osservativi
Magnitudine ass.12,7

2602 Moore è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1982, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,3838439 au e da un'eccentricità di 0,1072116, inclinata di 5,54311° rispetto all'eclittica.

L'asteroide è dedicato all'astronomo britannico Patrick Moore.[2][3]

Nel 2016 ne è stata ipotizzata la probabile natura binaria,[4] senza tuttavia assegnare un nome pur provvisorio al satellite.[1] Le due componenti del sistema, distanti tra loro 22 km, avrebbero dimensioni di circa 9,2 e 2,6 km.[1] Il satellite orbiterebbe attorno al corpo principale in 1,14396 giorni.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) (2602) Moore, su johnstonsarchive.net. URL consultato il 19 aprile 2020.
  2. ^ Frase di motivazione dell'attribuzione del nome da sito MPC.
  3. ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Dictionary of minor planet names, New York, Springer Verlag, 2012, p. 201, ISBN 3-540-00238-3. URL consultato il 19 aprile 2020.
  4. ^ (EN) Brian D. Warner, Robert D. Stephens, Potential Binary and Tumbling Asteroids from the Center for Solar System StudiesShow affiliations, in Minor Planet Bulletin, vol. 46, n. 4, ottobre 2019, pp. 412-418, Bibcode:2019MPBu...46..412W. URL consultato il 19 aprile 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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