113 Amalthea

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Amalthea
(113 Amalthea)
Stella madreSole
Scoperta12 marzo 1871
ScopritoreKarl Theodor Robert Luther
ClassificazioneFascia principale
Classe spettraleS
Designazioni
alternative
1931 TN3, 1951 CY
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458600,5
27 aprile 2019)
Semiasse maggiore355399035 km
2,3756620 au
Perielio324506755 km
2,1691628 au
Afelio386291316 km
2,5821612 au
Periodo orbitale1337,44 giorni
(3,66 anni)
Velocità orbitale19,29 km/s (media)
Inclinazione
sull'eclittica
5,04298°
Eccentricità0,0869228
Longitudine del
nodo ascendente
123,45163°
Argom. del perielio78,70825°
Anomalia media136,01457°
Par. Tisserand (TJ)3,531 (calcolato)
Ultimo perielio5 dicembre 2017
Prossimo perielio4 agosto 2021
Dati fisici
Dimensioni46,1 km
Massa
1,03×1017 kg
Densità media~2.0 g/cm³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0129 m/s²
Velocità di fuga0,0244 km/s
Periodo di rotazione0,4140 g (9,935 h)
Temperatura
superficiale
~172 K (media)
Albedo0,265
Dati osservativi
Magnitudine ass.8,74

113 Amalthea, a volte in italiano 113 Amaltea, è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1871, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,3756620 au e da un'eccentricità di 0,0869228, inclinata di 5,04298° rispetto all'eclittica.

Fu scoperto il 12 marzo 1871 da Karl Theodor Robert Luther dall'Osservatorio di Düsseldorf, situato nel distretto urbano di Bilk in Germania, di cui era direttore dal 1851.

Nel marzo 2017, durante l'osservazione di un'occultazione stellare, è stato individuato un satellite a cui è poi stata assegnata la designazione provvisoria S/2017 (113) 1.[1][2]

L'asteroide è dedicato ad Amaltea, la capra che, secondo la mitologia greca, allattò Zeus sul Monte Ida a Creta.[3]

Amalthea è anche il nome di uno dei piccoli satelliti interni di Giove.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Herald, D.;George, T.; Timerson, B.;Maley, P. D., (113) Amalthea And Its Satellite S/2017(113)1. When A Miss Is The Most Important Observation, in Journal for Occultation Astronomy, vol. 7, n. 3, settembre 2017, pp. 12-14, Bibcode:2017JOA.....7c..12H. URL consultato il 14 marzo 2020.
  2. ^ (EN) S/2017 (113) 1, in CBET 4413, Central Bureau for Astronomical Telegrams, 12 luglio 2017. URL consultato il 14 marzo 2020.
  3. ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Dictionary of minor planet names, New York, Springer Verlag, 2012, p. 23, ISBN 3-540-00238-3. URL consultato il 19 aprile 2020.

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