Romolo (sommergibile): differenze tra le versioni

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== Collegamenti esterni ==
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*[http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/Romolo.htmlRegio Sommergibile ''Romolo'']
*[http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/Romolo.html Regio Sommergibile ''Romolo'']
*[http://www.sommergibili.com/romolo.htmSommergibile ''Romolo'']
*[http://www.sommergibili.com/romolo.htm Sommergibile ''Romolo'']


{{Sottomarini della Regia Marina}}
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Versione delle 14:36, 17 set 2010

Romolo
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Il Romolo è stato un sommergibile da trasporto della Regia Marina.

Storia

Le prove e l’addestramento dell’equipaggio durarono molto meno del solito, causa l’impellente necessità di usare il sommergibile per il trasporto di metalli e minerali dalla Sardegna[1].

Il Romolo salpò da Taranto, diretto a Napoli, nel pomeriggio del 15 luglio 1943, al comando del c.c. Alberto Crepas[2][3]. Però gli Alleati, allarmati dalla possibilità che il Romolo (ed il gemello Remo) potessero venire impiegati per il teasporto di armi speciali che stavano venendo studiate in Germania, o di materiali necessari alla loro costruzione, si erano informati sui suoi spostamenti attraverso lo spionaggio e avevano preparato attacchi aerei e agguati con sommergibili per eliminare le due unità: il Romolo infatti scomparve senza lasciare traccia[4]. Dopo la guerra si poté venire a sapere della sorte toccata al sommergibile: un velivolo della Royal Air Force l’aveva attaccato con cinque bombe intorno alle 3.20 antimeridiane del 18 luglio, a sudest di Capo Spartivento, ad una quindicina di miglia dalle coste calabresi; nonostante la reazione delle mitragliere del Romolo, qualcuna delle bombe l’aveva colpito[5] a poppavia della torretta[6]. Non era però affondato subito: dopo essere rimasto fermo per una ventina di minuti[7], verso le 4.50 il sommergibile era stato avvistato nuovamente, mentre navigava lentamente in direzione della costa, con rotta 010°, perdendo carburante, per poi affondare circa un’ora più tardi[8]. Viste le condizioni meteorologiche (mare calmo) e la scarsa distanza dalla riva, è improbabile che, se il Romolo fosse affondato per i danni riportati nell’attacco, non ci fosse stato il tempo per l’equipaggio di abbandonarlo e la possibilità di raggiungere la riva a nuoto; è quindi verosimile che, in un secondo tempo, sia stato distrutto da un’esplosione causata dallo scoppio dei depositi munizioni o dall’idrogeno delle batterie[9]. Non si salvò nessuno dei 60 membri dell’equipaggio (il comandante c.c. Alberto Crepas, 6 altri ufficiali e 53 fra sottufficiali e marinai)[10]. A circa 1450 metri di profondità, non distante dal luogo indicato per l’affondamento del Romolo (37°20’ N e 16°18’ E poi corretto in 37°50’ N e 16°18’ E) è stata rilevata una grossa massa ferrosa che potrebbe corrispondere al relitto del sommergibile[11].

Note

Collegamenti esterni

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