Zabrus tenebrioides

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Zabrus tenebrioides
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Infraclasse Neoptera
Superordine Endopterygota
Ordine Coleoptera
Famiglia Carabidae
Sottofamiglia Pterostichinae
Tribù Zabrini
Genere Zabrus
Specie Z. tenebrioides
Nomenclatura binomiale
Zabrus tenebrioides
Goeze, 1777

Zabrus tenebrioides Goeze, 1777, volgarmente detto zabro gobbo, è un coleottero appartenente alla famiglia dei Carabidi.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

L'adulto è di lungo circa 15–18 mm ed è caratterizzato da una forma allungata e leggermente ovale. Sulle elitre presenta degli evidenti solchi longitudinali.

Larva[modifica | modifica wikitesto]

La larva è lunga circa 25-30 mm ed ha un corpo appiattito. Il capo, il torace e la parte dorsale dell’addome hanno un colore brunastro, mentre la restante parte del corpo è di colore bianco-giallognolo.[2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il ciclo vitale dura un anno, di cui lo stadio larvale occupa i mesi invernali. L'adulto si può trovare nei campi verso la fine di maggio, primi di giugno.

Z. tenebrioides non è un predatore, a differenza delle altre specie appartenenti alla famiglia Carabidae. Principalmente attacca radici e cariossidi del frumento, ma possiamo trovarlo anche in campi seminati ad orzo o in terreni con graminacee spontanee. Causa erosioni a foglie, radici e spighe.

Gli adulti, che hanno abitudini crepuscolari, creano danni all cariossidi del frumento, mentre le larve attaccano radici e foglie basali. Le larve scavano gallerie nel terreno, dalle quali fanno uscire le mandibole per afferrare le foglie basali. All’ingresso di queste gallerie si possono notare accumuli di residui delle foglie che man mano vengono sfilacciate.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zabrus (Zabrus) tenebrioides Goeze, 1777, in Carabidae of the World. URL consultato il 17 maggio 2014.
  2. ^ a b Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata. Ferrari M., Marcon E., Menta A., Edagricole..

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