Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Elia Spallanzani

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Questa finta biografia è stata inserita l'8 gennaio 2005 e non è stata corretta fino al 19 maggio 2006. Durante la prima proposta di cancellazione la voce è stata modificata in modo da chiarire che si trattava di una biografia immaginaria. Nell'aprile 2007 la voce è stata cancellata.


La Biografia immaginaria[modifica wikitesto]

Elia Spallanzani (Russi, RA 1920, Passogatto - Lugo, RA, 10 maggio 2007), scrittore italiano.

Nato a Russi (RA), da Antenore e Ines Spallanzani, dopo il ginnasio e il liceo classico, gli studi accademici in lettere sono interrotti dai tragici avvenimenti della seconda guerra mondiale: Spallanzani viene coscritto e parte in un reparto di fanteria alla volta della Grecia.

Nel dopoguerra diserta clamorosamente la sessione in cui avrebbe dovuto laurearsi per iscriversi invece, il giorno stesso, alla Facoltà di Fisica. L'evento è sintomo di una profonda disillusione verso la letteratura, che il nostro considera all'improvviso troppo effimera. Peraltro, anche l'entusiasmo per le scienze verrà presto ridimensionato: ciononostante, Elia termina il suo corso col massimo dei voti, riprendendo contemporaneamente gli studi di lettere con una nuova tesi.

Per un caso del destino, si laurea nello stesso giorno sia in Lettere sia in Fisica, rispettivamente con una disquisizione sull'interattività tra lettore e letteratura e con una ricerca sui paradossi della fisica relativistica. Elementi, questi, che dal quel giorno in poi si intrecceranno inestricabilmente nella poetica di questo autore.

In seguito, insegna materie scientifiche presso il prestigioso Liceo Galvani di Bologna ("Spallanzani alle Galvani" è un mottetto che si sente ripetere dagli studenti ancora oggi).

Nel 1958 sposa Alice Degli Esposti: di un anno più anziana, Alice è vedova di guerra e incontra Elia durante uno dei frequenti viaggi in treno. La vita di coppia non lascerà tracce nella produzione di Spallanzani, se non quando il rapportò si romperà irrimediabilmente, nel 1979, portando alla separazione.

Dopo diversi articoli di saggistica e racconti brevi pubblicati sulle riviste letterarie dell'epoca, Spallanzani decide di cimentarsi con la narrativa lunga. Compone così un romanzo che comunque non tradisce la vocazione alla narrativa breve tipica della letteratura italiana, essendo costituito dall'intreccio di diversi pezzi brevi a sfondo fantastico. Il romanzo è Crocevia: Spallanzani lo fa circolare in forma dattiloscritta presso gli amici del Gruppo '63, ricevendone unanimi consensi. Anche Italo Calvino, di cui Elia è un ammiratore, scambia alcune interessanti lettere col nostro e lo sprona a cercare un editore.

Ma una dopo l'altra, tutte le case editrici contattate negano la pubblicazione. Brucia in particolare il rifiuto dell'Einaudi di Torino, che in quegli anni costituiva la punta di diamante della nuova letteratura italiana. Dopo un breve soggiorno in Francia ed una timida adesione all'OULIPO, torna in Italia e inizia a collaborare a tempo perso con la FEIC di Bologna, con cui pubblicherà nel 1969 (lo stesso giorno dell'allunaggio) l'antologia Altri crocevia, insistendo fortemente per questo titolo nonostante Crocevia risultasse ancora inedito. L'antologia raccoglie il meglio delle cose comparse qua e là in precedenza, aggiungendo inoltre diversi pezzi inediti.

Il relativo successo lo incoraggia a mettersi in proprio: compra il vecchio mulino di Pieve di Cento (BO) e crea la casa editrice Bomarzo, con cui finalmente stampa nel 1970 duemila di copie di Crocevia. Successivamente Spallanzani è costretto a dichiarare fallimento, ma il romanzo inizia a circolare e a farsi conoscere, principalmente tramite il passaparola, creando un vero e proprio "caso", anche se effimero.

Negli anni '70 Spallanzani torna alla sua vita di sempre, non rinunciando a qualche collaborazione con riviste e compagnie teatrali; per un po' si vocifera anche di un possibile adattamento televisivo di Santo in 19 mosse (racconto lungo da Altri crocevia e ripubblicato sé stante nel 1974), sfruttando l'onda lunga degli sceneggiati che andavano per la maggiore in quegli anni, ma poi non se ne fece nulla.

Sempre per i tipi di FEIC, pubblica due opere fondamentali e particolarissime: Promesse mantenute (1978) è un saggio-romanzo che riprende La Promessa di Friedrich Durrenmatt, studiando sei scenari alternativi su chi sia il vero colpevole, mentre Raccontalo alla cenere (1979) è una sorta di zibaldone dove Spallanzani raccoglie materiale assolutamente disomogeneo (pagine di diario, racconti, poesie, sceneggiature, annotazioni, addirittura formule chimiche) ma accomunato da una amara visione della vita, causata anche dalla separazione con Alice. È l'inizio della crisi.

La pubblicazione di un'antologia di poesia sperimentale, I fiori di loto, prevista per i primi mesi del 1980, viene interrotta per volontà dello stesso Spallanzani, che ormai aveva dichiarato chiusa la propria attività letteraria. Da quel momento non scrive più un solo rigo: la pubblicazione, nel 1983, del conte philosophique Le Ultime Avventure di Gummo, deve considerarsi uno scherzo dei suoi allievi. Dopo il pensionamento infatti Spallanzani sparisce per l'ennesima volta e si ritira nella campagna ravennate, nel podere di Passogatto.

Si spegne il 10 maggio 1997, al tramonto, per complicazioni cardiovascolari.

Nel 2001 viene pubblicato il romanzo Bufo e Spallanzani! di Rubem Fonseca, in cui non è difficile riconoscere l'influenza di Elia, sia nelle tematiche, sia nel personaggio che di Spallanzani porta il cognome. Si sospetta, anche se non è mai stato verificato con certezza, che tra Spallanzani e Fonseca ci sia stato un fitto scambio epistolare a metà degli anni '90.