Utente:Verbgio/Vincenzo caporaletti

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Vincenzo Caporaletti (Roseto degli Abruzzi, 1955) è un musicista e musicologo italiano, ideatore della Teoria delle Musiche Audiotattili

Carriera Musicale

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Caporaletti è stato membro fondatore, insieme ai musicisti Arturo Stalteri e Gaio Chiocchio, dei Pierrot Lunaire, band di rock progressivo nato all’inizio degli anni 1970. Il primo e unico album [1] del gruppo è stato pubblicato nel 1974.[2]

Dopo la metà degli anni '70, si trasferì a Roma dove si esibì in diversi complessi jazz gravitanti intorno all'ambiente romano. In questo periodo suonò soprattutto insieme a Tony Scott, Giulio Capiozzo e Jimmy Owens.

Carriera Scientifica

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L’attività di ricerca di Caporaletti nell’ambito della musicologia è iniziata verso la fine degli anni 1970.  La sua ricerca si è sviluppata in primo luogo sull’indagine riguardante il concetto di Swing (jazz performance style). I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati all’interno della sua tesi di laurea discussa all’Università di Bologna. All’interno della tesi, oltre alla spiegazione dettagliata del significato della parola swing nel contesto musicale del Jazz, Caporaletti ha gettato le basi epistemologiche per il concetto di audiotattilità, che più tardi sarebbe stato definito con il termine “Principio Audiotattile”, spesso sintetizzato con l’acronimo PAT. Dopo aver delineato chiaramente le caratteristiche di questo concetto, ha sviluppato ulteriormente le sue conseguenze strutturando la Teoria della Formatività Audiotattile introducendo in musicologia, con la pubblicazione del libro La definizione dello swing, [3]  la categoria di “musica audiotattile”  

Lo studio delle Musiche Audiotattili è stato riconosciuto ufficialmente come una disciplina scientifica nel 2008, grazie ai decreti MIUR 22/01/2008, n. 483/2008[4] e MIUR 03/07/2009, n. 124/2009,[5], emanati dal Ministro per la pubblica istruzione italiano nel 2008. Questi descreti hanno delineato le nuove tabelle degli insegnamenti disponibili all’interno degli istituti di alta formazione musicale in Italia. I due decreti summenzionati hanno introdotto due nuove materie di studio denominate "Discipline interpretative del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili" a cui è stato attribuito il codice CODM/06 e "Storia del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili". [6][7]Gli studi di Caporaletti sono stati pubblicati in Italia,[8] Francia,[9] Regno Unito,[10] Belgio[11] e Brasile[12]. La Teoria delle Musiche Audiotattili è stata discussa e riconosciuta anche in ambito universitario (Frank Tirro[13] Laurent Cugny[14]) e giornalistico (Fabio Macaluso,[15] Maurizio Franco[16][1] come contributo significativo allo studio, interpretazione e ricezione delle musiche di ambito improvvisativo. Le pubblicazioni di Caporaletti sono anche elencate all’interno del database Comparative Musicology uno strumento bibliografico online che raccoglie numerosi studi musicologici internazionali[17].

Caporaletti ha fondato la rivista scientifica Ring Shout [18] a scientific journal on African-American music. Inoltre, ha fondato e dirige, insieme a Fabiano Araujo Costa e Laurent Cugny la rivista Revue du jazz et des musiques audiotactiles edita dal centro IREMUS dell’università Sorbonne di Parigi,[19]. È il direttore della collana Grooves - Edizioni di Musiche Audiotattili[20], edita dalla casa editrice LIM, Libreria Musicale Italiana, di Lucca e della collana Musicologie e Culture,[21] edita da Aracne di Roma.

Teoria delle Musiche Audiotattili

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La prima pubblicazione in cui Caporaletti ha iniziato a parlare di musiche audiotattili e quindi a gettare le basi della sua teoria è il libro intitolato La definizione dello swing, pubblicato nel 2000[22]. In questa pubblicazione, la ricerca è concentrata sulla formalizzazione di un modello tassonomico e fenomenologico dell’esperienza musicale definita nel libro con la locuzione  “formatività audiotattile”. Questo modello deriva da una riflessione multidisciplinare che è iniziata con l’analisi ed interpretazione dei fenomeni psicomotori chiamati Groove (music)[23] e swing [22], concludendosi con una prospettiva poi più generale riguardante la improvvisazione musicale. Con la locuzione “musiche audiotattili”, Caporaletti vuol indicare quelle pratiche musicali in cui, da un lato, la formatività del testo musicale è fusa, un tutt’uno, con le azioni musicalmente significative messe in atto in tempo reale dal o dalla musicista (con una differenziazione concettuale tra improvvisazione ed estemporizzazione) e, dall’altro lato, sono soggette ad un processo di fonofissazione attraverso processi di registrazione sonora messi in atto dalle tecnologie di registrazione. Con questa categoria, quindi, si vanno ad indicare tutte quelle pratiche musicali come il jazz, il rock, il rap, la popular music, la musica leggera, la world music, la musica brasiliana] e così via, caratterizzate da questo rapporto stretto che hanno con la registrazione sonora. Tutte queste pratiche musicali, prima della teorizzazione delle musiche audiotattili, erano identificate come esperienze che potevano essere attribuite alle categorie di musica scritta o musica orale, a seconda delle loro caratteristiche, senza però appartenere a pieno a nessuna delle due[24]. La Teoria delle musiche audiotattili categorizza le manifestazioni musicali opponendo tra loro la matrice “visiva” con quella “audiotattile” in base al modello cognitivo impiegato per l’esecuzione di una particolare musica e quindi non prendendo in considerazione gli aspetti sociologici della pratica musicale. Di conseguenza, la musica cosiddetta classica, ovvero la musica scritta che appartiene alla cultura occidentale prodotta principalmente dal 18° alla prima metà del 20° secolo, vista da un punto di vista fenomenologico è basata sulla “matrice cognitiva visiva”. Invece, la musica cosiddetta popular ovvero tutte quelle manifestazioni musicale definite con i termini rock, pop, world music, reggae eccetera sono basate sulla “matrice cognitiva audiotattile”. 

Lo schema concettuale della Teoria delle Musiche Audiotattili è quindi composto da diverse parti: il Principio Audiotattile [PAT], la Codifica Neoauratica [CNA], la swing structure e lo swing-idioletto. La Teoria delle Musiche Audiotattili si basa su alcuni punti cardine: la filosofia di Luigi Pareyson[25]; la semiotica di Umberto Eco; sui concetti antropologici sviluppati da Allan Merriam; sulla mediologia di Marshall McLuhan e sulla psicologia cognitiva di Michel Imberty. La Teoria delle Musiche Audiotattili fa anche ampio uso dei concetti sviluppati nell’ambito delle neuroscienze, impiegandoli in una prospettiva di antropologia cognitiva e culturale al fine di comprendere più approfonditamente l’esperienza musicale. Questa uso dei concetti neuroscientifici serve ad interpretare le implicazioni della percezione e le capacità cognitive attraverso il fattore della mediazione culturale. La distinzione tra la matrice visuale ed audiotattile che sta alla base della Teoria della Musica Audiotattile è stata dimostrata scientificamente in un esperiemento di neuroscienze [26].

Questa teoria è impegata come un paradigma epistemologico alternativo per gli studi musicologici in ambito Jazz, della musica brasiliana, del progressive rock, della world music, della musica improvvisata e contemporanea. La Teoria delle musiche audiotattili è al centro del dibattito musicologico in Italia [27], Francia [28][29][30], Brasile[31][32][33], Repubblica Popolare Cinese[34] e Stati Uniti d'America[35]. Il CRIJMA, acronimo di 'Centre international de Recherche sur le Jazz et le Musiques Audiotactiles ovvero “Centro Internazionale di ricerca sul Jazz e le Musiche Audiotattili” è, come dice il nome stesso, un centro universitario dedicato allo studio delle musiche audiotattili e del jazz istituito presso l’Università Sorbonne di Parigi nel 2017 [36].

La Teoria delle Musiche Audiotattili ricontestualizza, minandole alle basi, le problematiche tradizionali trattate da discipline come l’analisi musicale, la notazione musicale, la storia del Jazz, l’ontologia musicale e così via. Come conseguenza della ricontestualizzazione di queste numerose problematiche da parte della Teoria delle Musiche Audiotattili, la [[SIAE], l’11 dicembre 2016, ha rivisto e aggiornato l’articolo 33 del suo statuto inserendo la musica audiotattile tra quelle che la Società si propone di proteggere seguendo le leggi sul diritto d’autore [37].

Il parlamento italiano, durante la seduta dell’8 novembre del 2017 ha aggiunto il termine “audiotattile” agli atti emanati, in modo tale da definire con maggiore accuratezza le pratiche musicali precedentemente definite con termini come musica “popolare” o “folk” [38].

Pubblicazioni selezionate

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  • Vincenzo Caporaletti, La definizione del swing. Il fondamento estetico del jazz e delle Musiche audiotattili, Teramo, Italy, Ideasuoni, 2000, ISBN 978-88-903155-0-3.
  • Vincenzo Caporaletti, I processi improvvisativi nella Musica. Un approccio globale, Lucca, LIM, 2005, ISBN 978-88-7096-420-2.
  • Vincenzo Caporaletti, Esperienze di Analisi del Jazz. Armstrong, Parker, Cesari, Monk, Mingus, Intra, Soft Machine, Lucca, LIM, 2007, ISBN 978-88-7096-500-1.
  • Vincenzo Caporaletti, Jelly Roll Morton, the 'Old Quadrille' and 'Tiger Rag'. A Historiographic Revision, Lucca, LIM, 2011, ISBN 9788870966275.
  • Vincenzo Caporaletti, Swing e Groove. Sui fondamenti estetici delle Musiche audiotattili, Lucca, LIM, 2014, ISBN 978-88-7096-778-4.
  • Vincenzo Caporaletti, Laurent Cugny e Benjamin Givan, Improvisation, culture, audiotactilité. The Reinhardt, South, Grappelli Recordings of J.S. Bach's Double Violin Concerto : A Critical Edition, Lucca, LIM, 2016, ISBN 978-88-7096-840-8.
  • Vincenzo Caporaletti, Introduzione alla teoria delle musiche audiotattili. Un paradigma per il mondo contemporaneo, Roma, Aracne, 2019, ISBN 978-88-255-2091-0.
  • Vincenzo Caporaletti, Blue Etude 2 di Enrico Intra e Enrico Pieranunzi. Una poesia europea musicale colorita, Lucca, LIM, 2021, ISBN 978-88-554308-1-4.
  •  Pierrot Lunaire (1974). Pierrot Lunaire (Vinile). Italia: IT, Roma. ZSLT 70025

Sulla Teoria delle Musiche Audiotattili

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  • Alessandro ARBO e Alessandro BERTINETTO, Aisthesis, in Aisthesis: Pratiche, Linguaggi e Saperi dell'estetico, Firenze University Press, 2013, ISSN 2035-8466 (WC · ACNP).
  • Alessandro BERTINETTO, Eseguire l'inatteso. Ontologia della musica e improvvisazione, Palermo, Il Glifo, 2016, ISBN 9788897527343.
  • Christian BETHUNE, Le Jazz et l'Occident, Klincksieck, 2008, ISBN 978-2252036747.
  • Luca CHIANTORE, Beethoven al pianoforte: Improvvisazione, composizione e ricerca sonora negli esercizi tecnici, Milano, Il Saggiatore, 2014, ISBN 9788865763940.
  • Donatello D'ATTOMA, Charles Mingus: composition versus improvisation, lulu.com, 2014, ISBN 9781291839715.
  • Marco DE NATALE, La musica come gioco. Il dentro e il fuori della teoria, Bern (CH), Peter Lang, 2004, ISBN 978-3039104840.
  • Maurizio FRANCO, Oltre il mito. Scritti sul linguaggio jazz, Lucca, LIM, 2013, ISBN 9788870967104.
  • Enrico INTRA, Audiotattile, Brugherio, Italy, Sinfonica Jazz Edizioni, 2015, ISBN 978-8884003300.
  • Guido MICHELONE, Jazz in Europa. Forme, dischi, identità, Roma, Armando, 2004, ISBN 9788883585869.
  • Susanna PASTICCI, Parlare di musica, Milano, Meltemi, 2008, ISBN 9788883536656.
  • Marcello VERDENELLI, Dino Campana "una poesia europea musicale colorita", Macerata, EUM, 2007, ISBN 978-88-6056-039-1.
  • Laurent Cugny, Analysis of Jazz. A Comprehensive Approach, Jackson, University Press of Mississippi, 2019, ISBN 978-1496821898.
  • Laurent Cugny, Recentrer la musique, Audiotactilité et ontologie de l’oeuvre musicale, Paris, Symétrie, 2021, ISBN 978-2364851108.
  • Christian BETHUNE, Le jazz comme oralité seconde, in L'Homme, 171–172, 2004, pp. 171–172, DOI:10.4000/lhomme.24969, ISSN 1953-8103 (WC · ACNP).
  • Pierre CARSALADE, Christian Béthune, Le Jazz et l'Occident. Culture afro-américaine et philosophie, in Gradhiva. Revue d'Anthropologie et d'Histoire des Arts, vol. 11, n. 11, 2010, pp. 229–230, DOI:10.4000/gradhiva.1775, ISSN 1760-849X (WC · ACNP).
  • Laurent CUGNY, La Gaia Scienza, in Musica Jazz, vol. 800, 2017, pp. 64–66, ISSN 0027-4542 (WC · ACNP).
  • Paolo DAMIANI, L'arte dell'improvvisazione. Un sapere mentre si fa, in La Musica Tra Il Conoscere e Il Fare, Franco Angeli, 2011, ISBN 9788856867053.
  • Paolo DAMIANI, Jazz come processo interculturale, in HiArt, vol. 2, Gangemi Editore, 2011, pp. 46–58, ISBN 9788849266146.
  • Maurizio FRANCO, Comprendere lo Swing? Oggi si può, in Musica Jazz, vol. 773, 2015, pp. 16–18, ISSN 0027-4542 (WC · ACNP).
  • Andrea GARBUGLIA, Nelson Goodman e le tipologie. Verso una classificazione dei media statici e dinamici, in Nelson Goodman, la Filosofia e I Linguaggi, Edizioni Nuova Cultura, 2007, ISBN 9788874621798.
  • Daniele GOLDONI, Abitare l'improvvisazione, in Su Peirce: Interpretazioni, Riceche, Prospettive, Bompiani, 2015, ISBN 9788858771990.
  • Fabio MACALUSO, Le musiche audiotattili: intervista a Vincenzo Caporaletti, grande musicologo, in L'Espresso Online, 17 July 2016. URL consultato il 9 January 2017.
  • Gabriele MARINO, Musichaosmos. Intersoggetività, gioco e costruzione nell'improvvisazione eterodiretta, in Il Senso delle Soggettività: Ricerche Semiotiche - Atti Congresso AISS 2013, Edizioni Nuova Cultura, 2013, pp. 101–110, ISBN 9788868121556.
  • Philippe MICHEL e Guillaume LOIZILLON, Jazz et musique électroacoustique: Le rôle de la technique dans deux approches "audiotactiles" de la création musicale, in Actes du Colloque Eurêka!, n. 2, 26 May 2009.
  • Frank TIRRO, Reviewed Works: I processi improvvisativi nella musica (2005); Esperienze di analisi del jazz (2007) by Vincenzo Caporaletti, in Il Saggiatore musicale, vol. 16, n. 1, 2009, pp. 174–175.

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  1. ^ discogs.com, https://www.discogs.com/Pierrot-Lunaire-Pierrot-Lunaire/release/6272367.
  2. ^ Enrico Deregibus. Dizionario completo della Canzone Italiana. Giunti Editore, 2010. (ISBN 8809756258)
  3. ^ Caporaletti, Vincenzo (2000). [La definizione del swing. Il fondamento estetico del jazz e delle Musiche audiotattili. Teramo, Italy: Ideasuoni. (ISBN 9788890315503)
  4. ^ Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2008 : n. GAB/483 - Atti Ministeriali, su attiministeriali.miur.it.
  5. ^ Decreto Ministeriale del 3 luglio 2009 - Atti Ministeriali MIUR, su attiministeriali.miur.it.
  6. ^ AREE DISCIPLINARI, SETTORI ARTISTICO-DISCIPLINARI, DECLARATORIE E CAMPI DISCIPLINARI DI COMPETENZA CONSERVATORI (PDF), su attiministeriali.miur.it.
  7. ^ AREE DISCIPLINARI, SETTORI ARTISTICO-DISCIPLINARI, DECLARATORIE E CAMPI DISCIPLINARI DI COMPETENZA CONSERVATORI (PDF), su attiministeriali.miur.it.
  8. ^ Cfr. Infra
  9. ^ Caporaletti, Vincenzo; CUGNY, Laurent; GIVAN, Benjamin, Improvisation, culture, audiotactilité. Édition critique des enregistrements du Concerto pour deux violons et orchestre en ré mineur BWV 1043 de Jean-Sébastien Bach par Eddie South, Stéphane Grappelli et Django Reinhard, Paris, Outre Mesure, 2016(ISBN 9782907891899)
  10. ^ Caporaletti, Vincenzo, "Neo-Auratic Encoding: Phenomenological Framework and Operational Patterns", in: BORIO, G., Musical Listening in the Age of Technological Reproduction, Aldershot, Ashgate Publishing, 2015, pp. 233 - 252 p. (ISBN 9781472442161)
  11. ^ Beyond Notes: Improvisation in Western Music of the Eighteenth and Nineteenth Centuries, su brepols.net.
  12. ^ Caporaletti, Vincenzo, Milhaud, "Le bœuf sur le toit" e o paradigma audiotátil, in: CORREA DO LAGO, M., O boi no telhado – Darius Milhaud e a música brasileira no modernismo francês, São Paulo, Instituto Moreira Salles, 2012, pp. 229-288 p. (ISBN 9788586707872
  13. ^ Frank Tirro, Review of I processi improvvisativi nella musica. Un approccio globale, ("Quaderni di Musica/Realtà", 54), ; Esperienze di analisi del jazz: Armstrong, Parker, Cesàri, Monk, Mingus, Intra, Soft Machine, ibid., ("Grooves", 1), Vincenzo Caporaletti, in Il Saggiatore musicale, vol. 16, n. 1, 31 May 2018, pp. 174–175.
  14. ^ Cugny, Laurent, La Gaia Scienza, Musica Jazz Journal, July 2017, ISSN 0027-4542
  15. ^ Le musiche audiotattili: intervista a Vincenzo Caporaletti, grande musicologo, su improntedigitali.blogautore.espresso.repubblica.it.
  16. ^ FRANCO, Maurizio, Comprendere lo Swing? Oggi si può, Musica Jazz Journal, April 2015, ISSN 0027-4542
  17. ^ Comparative Musicology, su compmus.org.
  18. ^ ACNP - Catalogo Italiano dei Periodici, su biblioteche.unibo.it.
  19. ^ Revue du jazz et des musiques audiotactiles | IReMus, su iremus.cnrs.fr.
  20. ^ Lista Prodotti - Grooves. Collana di Studi Musicali Afro-Americani e Popular - LIM, su lim.it.
  21. ^ Collana Musicologie e culture - Aracne editrice, su aracneeditrice.it.
  22. ^ a b Caporaletti, Vincenzo, La definizione dello swing. I fondamenti estetici del jazz e delle musiche audiotattili, Teramo, Ideasuoni Edizioni, 2000, 302 pp. (ISBN 9788890315503)
  23. ^ Caporaletti, Vincenzo, Swing e Groove. Sui fondamenti estetici delle musiche audiotattili, Lucca, LIM-Libreria Musicale Italiana, 2014, 386 p. (ISBN 9788870967784)
  24. ^ [2] [collegamento interrotto]
  25. ^ Cfr. Caporaletti, Vincenzo, Il principio audiotattile come formatività, in: SBORDONI, Alessandro (a cura di) Improvvisazione oggi; Lucca, LIM-Libreria Musicale Italiana; pp. 29 - 42 (ISBN 9788870967838)
  26. ^ Musical genre-dependent behavioural and EEG signatures of action planning. A comparison between classical and jazz pianists, in NeuroImage, vol. 169, 1º April 2018, pp. 383–394, DOI:10.1016/j.neuroimage.2017.12.058.
  27. ^ CAPORALETTI, Vincenzo, «”Casta Diva, che inargenti”: l’interpretazione di Maria Callas (1954)» BOLLETTINO DI STUDI BELLINIANI; VI; Catania, Fondazione Bellini / Università di Catania; pp. 1 - 28 (ISSN: 2283-8716)
  28. ^ CARSALADE, Pierre, «Christian Béthune, Le Jazz et l'Occident. Culture afro-américaine et philosophie », Gradhiva. Revue d'anthropologie et d'histoire des arts, 19 mai 2010, p. 229–230 (ISSN 0764-8928)
  29. ^ MICHEL, Philippe, LOIZILLON, Guillaume;, « Jazz et musique électroacoustique: Le rôle de la technique dans deux approches "audiotactiles" de la création musicale », Actes du colloque Eurêka! n° 2, programme de recherche CREAPRO, 25 et 26 mai 2009, Université Rennes 2, France., 2011
  30. ^ Laurent CUGNY, su iremus.cnrs.fr.
  31. ^ Brésil! Musique ancienne. Musique nouvelle, su iremus.cnrs.fr.
  32. ^ Musiques Brésiliennes. Le savant, le populaire, le traditionnel, le folklore, su iremus.cnrs.fr.
  33. ^ Journées d'études doctorales, su conservatoiredeparis.fr.
  34. ^ Caporaletti, Vincenzo e Li, Wang, 视觉认知模式和声韵感知认知模式 --认识论的准则和操作模式, in REVUE D'ÉTUDES DU JAZZ ET DES MUSIQUES AUDIOTACTILES, n. 2, ISSN 2609-1690 (WC · ACNP).
  35. ^ Martin, Henry, Charlie Parker, Composer, Oxford University Press, 2020, ISBN 9780190923389.
  36. ^ CRIJMA, Centre International de Recherche sur le Jazz et les Musiques Audiotactiles, su iremus.cnrs.fr.
  37. ^ [3]  Archiviato il 21 luglio 2017 in Internet Archive.
  38. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Lavori - Resoconti Assemblea - Dettaglio sedute, su camera.it.