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Castello normanno di Squillace
Castello di Squillace
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
CittàSquillace
Informazioni generali
Stilecastello medievale
Inizio costruzione1044
Materialepietra, legno
Visitabilesi
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Dentro il castello di Squillace
Interno del castello di Squillace (2013)

Il castello di Squillace è il castello normanno costruito nel 1044 a Squillace in Calabria. Ha un'architettura che non segue un canone preciso e fu rimaneggiato per lunghi periodi. Ha una muratura in pietra ed un portale bugnato con lo stemma dei Borgia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine sull'area dell'attuale castello fu edificato il monastero castellense di Cassiodoro, divenuto nel periodo bizantino un Kastron, ossia una fortificazione, con l'arrivo dei normanni nelle persone di Guglielmo Braccio di Ferro e Guaimaro V nel 1044 viene edificato il castello. Successivamente passa di mano alla famiglia Borgia.

Fu costruito intorno la seconda metà del XI secolo dopo la fine della campagna di conquista della Calabria contro i Bizantini che avevano occupato la regione per oltre 5 secoli.

A causa della fortificazione ordinata da Ruggero II di Sicilia il castello di Squillace diviene un importante e primario avamposto sulla via tirrenica a protezione della non lontana Mileto.[1]

L'apice della potenza politica, economica e religiosa viene raggiunta durante il periodo normanno, la quale fu un'epoca prestigiosa per Squillace.

Il castello viene per la prima volta infeduato sotto il nome del conte Federico II di Svevia, a lui si deve probabilmente la costruzione della torre poligonale sul lato est del recinto.

Nel periodo che segue, in particolare dall'anno 1256 fino al 1485, l'insediamento viene infeduato sotto diverse famiglie : i Lancia, i Monfort, i Del Balzo, i Marzano, per tornare successivamente sotto il dominio di Federico I di Napoli.

Lo stemma in marmo dei Borgia, situato sul portale d'entrata, venne edificato in commemorazione nel 1494.

L'importante famiglia nobiliare di origine castigliana si trasferì in Italia nel Xll secolo dove si colloca a Firenze, Perugia, Siena, Roma e Napoli.

Grazie al matrimonio tra Goffredo Borgia e Sancha d’Aragona si sancì l'alleanza tra il Papa Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona.

Per mancanza di eredi, il dominio da parte dei Borgia si concluse nel 1729, per poi passare in successione sotto la famiglia De Gregorio.[2]

Il 14 febbraio 1783 viene colpito dal terremoto che si abbatté sulla Calabria in quell'anno.

In tempi recenti l'Ecole francaise attiva una campagna di scavi nel castello rinvenendo due scheletri risalenti al XIII-XIV secolo[3].

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Il materiale primario, utilizzato maggiormente per la costruzione del castello è principalmente il granito, ovvero la pietra locale.

Questo fu dato dal fatto che i normanni avevano stili diversi dai romani e dai bizantini (che utilizzano primariamente il mattone).

Il granito non fu l'unico cambiamento imposto dai normanni, difatti per il modello e la concezione del castello si adotta la tecnica architettonica normanna, evidenziata dal Dongione (all'epoca detto Doujon), simbolo del potere feudale, caratterizzato da un grande torrione rettangolare di oltre 10 m di larghezza che costituisce di per sé la fortezza.

A differenza di altri castelli in Calabria, come la Scribla e S.Marco Argentano, il castello di Squillace fu subito costruito in pietra granitica, senza la necessità di dover sostituire la torre edificata precedentemente in legno.

Il torrione (torre molto robusta e larga, poco elevata in altezza, utilizzata come muro difensivo) occupava il centro del castello, difatti era il nucleo più antico dell'intero complesso composto da un pianterreno chiuso, adibito a magazzino alimentare, un primo piano disposto a ospiti e riunioni, una sala privata al secondo piano e una terrazza merlata.

Durante il Xll secolo viene realizzato per la prima volta un muro difensivo in grado di proteggere il torrione dagli attacchi nemici. Parallelo al muro si trovava un corridoio a cielo aperto dotato di un passaggio a Chicane, in grado di poter fermare l'eventuale passaggio dei nemici.

In un periodo di gravi problemi politici, sotto ordine di Federico ll, viene rinforzato il torrione e allargato il perimetro del castello con un nuovo muro di cinta ricalcando quello già costruito in precedenza, rinforzato con l'aggiunta di un torre poligonale.

Viene costruito un'aula rettangolare, denominata Il Palazzo, provvisto di bagni dotati di acqua calda e fredda, vennero inoltre realizzate due grandi cisterne, una collocata al piano terra del torrione e l'altra tra il torrione e il palazzo, entrambe adibite per la conservazione dell'acqua piovana.

Successivamente gli Angioini apportarono modifiche alla cinta muraria edificando una torre circolare per difendere l'ingresso del castello.[2]

Secondo varie ricerche di scavi e lettura stratigrafica del sito è possibile ricondurre, oltre produzioni artigianali del Xll secolo, alcuni resti della torre edificata nel punto più alto della collina.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Francesco A. Cuteri, I Normanni in finibus Calabriae, p. 100.
  2. ^ a b Il Castello Normanno di Squillace - I Luoghi di Cassiodoro, su www.iluoghidicassiodoro.it. URL consultato il 25 luglio 2021.
  3. ^ Castello, in Squillaceonline. URL consultato il 1º agosto 2014.

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