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Murakami Ryū

Murakami Ryū[1] (Sasebo, 19 febbraio 1952) è uno scrittore, sceneggiatore e saggista giapponese, autore del romanzo (1988) e del film (1991) Tokyo decadence.

Il suo nome reale è Murakami Ryūnosuke e, nonostante l'omonimia, non è imparentato né con Haruki Murakami né con Takashi Murakami.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ryū Murakami è nato a Sasebo, nella prefettura di Nagasaki, il 19 febbraio 1952. Il suo vero nome è Ryūnosuke, preso dal protagonista di Daibosatsu-tōge, una fiction di Nakazato Kaizan (1885–1944). Figlio unico di genitori maestri di scuola, è cresciuto nella città portuale di Sasebo, nel Giappone sud-occidentale. Dopo essersi diplomato in un liceo locale, dove ha suonato la batteria in una band chiamata Coelacanth, si è trasferito a Tokyo per studiare al Musashino College of Art. Durante gli anni universitari prende parte ad una competizione condotta dal mensile Gunzō per giovani scrittori con il suo primo romanzo Blu Quasi Trasparente. Pubblicato nel 1976, il libro ha poi vinto un importante premio letterario giapponese, l’Akutagawa Ryūnosuke, ed ha venduto oltre un milione di copie[2]. Da allora, Murakami ha lavorato per una casa editrice, ha presentato un programma radiofonico settimanale di musica ed ha ospitato un talk show televisivo. La sua produzione letteraria comprende due raccolte di storie Run (definire meglio), Takahashi (1985) e Topaz (1988), e il romanzo Coin Locker Babies (1980), che ha fatto il suo debutto in inglese all'inizio del 1995. Il suo roman à clef 69 è apparso in inglese nel 1993. Ha anche diretto quattro film basati sui suoi scritti, suscitando scalpore in un festival del cinema italiano quando è stato proiettato Tokyo Decadence nel 1992. Il suo ultimo film è ambientato negli Stati Uniti ed a Cuba[3]. Negli anni ’70 conosce la moglie, una pianista, con la quale è ancora sposato. Suo figlio nasce nel 1980. Non si sa troppo della sua vita privata perché Murakami non ama parlarne.

Opere celebri[modifica | modifica wikitesto]

Il suo romanzo di successo Coin Locker Babies (1980), abbraccia l'allora popolare tecnica Cyberpunk per inquadrare un racconto prosaico sul mito urbano di Tokyo: narra le vicende di due orfani che da adulti architettano la loro vendetta nei confronti dei genitori, colpevoli di averli abbandonati in una stazione ferroviaria. Tra i molti romanzi non di genere, gli esperimenti più importanti di Murakami includono Ai to Gensō no Fascism (Fascismo d’Amore e di Fantasia, 1987) in cui un brutale Giappone futuro si trasforma in una distopia darwinista sociale, prima di acquistare le armi nucleari che permetteranno al Paese di avere una posizione privilegiata sul palcoscenico mondiale. (CHI è il soggetto che acquista le armi? Il brutale Giappone? Da chi è dominato? Puoi spiegare meglio?) Hanto o Deyo (Vai Via dalla Penisola, 2005) ricorda alcune delle satire di Hisashi Inoue e Kōshun Takami (perchè?), in cui un gruppo scissionista della Corea del Nord attacca e occupa il Kyūshū, l'isola meridionale giapponese, incontrando la resistenza di guerriglieri adolescenti[4].

Murakami arrivò per la prima volta all'attenzione del pubblico con il suo scabro e decadente Blu Quasi Trasparente (Kagirinaku Tōmei ni Chikai Blue, 1976), apparentemente ispirato dai suoi spericolati e giovanili giorni vicino alle tentazioni aliene di una base navale statunitense. (???) Un giovane universitario, la sua amante più anziana, amici che vivono vicino ad una base militare americana e che fanno esperimenti con droghe di vario tipo (dov'è la frase principale?). Nelle scene rapidamente abbozzate che scivolano dalla realtà quotidiana all’allucinazione, l'autore ha usato quello che lui stesso chiama la sua "lente narrativa zoomata". Il romanzo è quasi privo di trama, ma l'immaginario è molto vivido. I partecipanti sembrano presi dalla loro vita hard-rock, purtroppo non liberi, non avendo né la volontà né le energie per staccarsi. E soprattutto sembra esserci l'ombra pesante dell'auto-distruttività, non solo in termini di situazione attuale, ma riguardo ciò che il futuro rappresenta per loro. In questo specchio che riflette il presente, le relazioni personali si deteriorano, la violenza del momento esplode e la comunicazione lentamente si annulla. Uno si chiede (CHI?), alla fine, se le allucinazioni, a prescindere dalla loro fonte, siano così lontane dai vaghi dubbi e dalle speranze dell'immaginazione dell'uomo di strada. Dalla storia l'autore estrae freddamente e in modo non sentimentale una sensazione di qualcosa di puro e immacolato. La sua tecnica, con la sua mancanza di tabù, di condanna morale e del superfluo, si avvicina molto alla noncuranza del cinema verite, in cui c'è anche un tocco di surrealismo. Rappresentando una svolta netta e consapevole dalla tendenza introspettiva della letteratura giapponese del dopoguerra, questo lavoro ha polarizzato critici e pubblico allo stesso modo e ben presto ha attirato l'attenzione internazionale[5].

In From the Fatherland With Love, pubblicato nel 2005 in Giappone e ora tradotto per la prima volta in inglese, Murakami posiziona il suo noto desiderio di sangue su un palcoscenico internazionale. Il romanzo immagina un Giappone distrutto da un completo collasso economico, abbandonato dalla comunità internazionale e sull'orlo dell'invasione della Corea del Nord. Mentre il governo giapponese si chiede con ansia come affrontare la situazione, un gruppo di giovani omicidi, satanici e degenerati si impegna a combattere contro il regime nordcoreano[6].

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

I protagonisti di Murakami sono giovani disinteressati alle norme sociali giapponesi, non completano il loro percorso scolastico e sono autori di violenze casuali (??). Alcuni sono psicologicamente sconnessi, come l'antieroe di Piercing (1994), che guarda la culla della sua bambina con un rompighiaccio chiedendosi cosa succederebbe se la uccidesse. Altri sono ribelli con una causa. Uno tiene un coccodrillo nel suo appartamento a Tokyo (in quale libro?). Un altro (in quale libro?) usa insetti velenosi come armi. Anche se hanno spesso storie di abusi infantili o di deprivazione sociale, gli eroi di Murakami - nei confronti dei quali l'autore sembra nutrire una certa simpatia (MANCA FONTE) - sono personaggi a tutto tondo. I suoi romanzi condividono qualcosa con la violenza da schiavitù e l'esplicitazione sessuale dei cartoni animati (anime) divorati da adolescenti e adulti giapponesi[7]. riscrivi con parole tue, è copiato!

Tematiche[modifica | modifica wikitesto]

La cultura pop americana e la loro egemonia sono spesso presenti nelle sue storie, a volte come indicatori della mancanza di affetto o del nichilismo presente nella Generazione Apatica giapponese (da dove derivi questa definizione? perchè la metti in maiuscolo?), che si manifesta con personaggi come serial killer stranieri, donnaioli e spacciatori che prendono di mira giapponesi passivi ed indifferenti (stai parlando sempre dei libri di Murakami o della generazione apatica giapponese?). Il semi-autobiografico 69 (1987), è una satira affettuosa sulle proteste studentesche giapponesi della fine degli anni '60, incentrata sul protagonista nerd ossessionato dalla musica e dai fumetti, che finge di essere di sinistra solo per impressionare la sua aspirante fidanzata[4].

I romanzi di Murakami tornano ripetutamente su temi di alienazione giovanile, ribellione, sentimenti di impotenza e violenza estrema. In Exodus From Hopeless Japan (2000), un gruppo di scolari perde fiducia nel futuro e organizza una società alternativa su Internet. In From the Fatherland, With Love, un gruppo di emarginati salva il Giappone da un'invasione nordcoreana. Essi hanno avuto un'infanzia universalmente disturbata e violenta, caratteristica quasi inevitabile per un romanzo di Murakami. Anche l'infanzia di Murakami non è stata completamente tranquilla. Figlio di insegnanti, era stato il peggior incubo del preside. Aveva partecipato alle proteste contro la guerra del Vietnam barricandosi sul tetto della scuola; simpatizzava con il movimento hippy, faceva parte di una rock band e realizzava film indie in formato 8mm. Era, in altre parole, un prototipo di molti dei suoi personaggi di fantasia ribelli.

Yoichi Funabashi, uno dei giornalisti più rispettati del Giappone, attribuisce a Murakami l'individuazione del conflitto intergenerazionale, spesso rimasto nell’ombra (manca fonte), che ha accompagnato 20 anni di crisi economica dallo scoppio della bolla nel 1990, e che ha ridotto le opportunità dei giovani nel paese. In uno dei suoi romanzi, Murakami scrive che il Giappone ha tutto, l'unica cosa che gli manca è la speranza. Parole queste che catturano l'angoscia e le paure dei giovani giapponesi.

La violenza è rara in Giappone, rispetto ai paesi del Medio Oriente (e che dire degliStati Uniti, Dell'Asia o dell'Africa? mi pare una contrapposizione gratuita). Non ci sono così tante proteste pubbliche come se ne vedono in Europa. Molti giapponesi sono insoddisfatti e frustrati, ma non sono bravi nell'esprimere quei sentimenti e creano dei muri. E poiché hanno questa rabbia repressa, sono molto instabili. Murakami afferma di non voler essere troppo introspettivo nei suoi romanzi, e di avere bisogno, per liberarsi da questa dimensione, di qualcosa di potente, come il sesso, la violenza o la droga. Per lui la rabbia, almeno nella finzione, è una forma di espressione degna di essere descritta. La rabbia è importante, ma è molto difficile per i giovani giapponesi capire dove indirizzarla[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Blu quasi trasparente (限りなく透明に近いブルー?, Kagirinaku tōmei ni chikai burū), 1976, tradotto da B. Forzan, Rizzoli, 1993, 240 pagine. Attualmente fuori catalogo.
  • Tokyo Decadence (トパーズ?, Topazu), 1988, tradotto dall'inglese da Y. Otake e M. Fiocca, Mondadori, 2004, 166 pagine.
  • Tokyo soup (インザ・ミソスープ?, In za miso sūpu), 1997, tradotto dall'inglese da K. Tashiro e K. Bagnoli, Mondadori, 2006, 232 pagine.

Inediti in Italia[modifica | modifica wikitesto]

  • La guerra inizia al di là del mare (海の向こうで戦争が始まる?, Umi no mukō de sensō ga hajimaru), 1977
  • Coin Locker Babies (コインロッカー・ベイビーズ?, Koinrokkā Beibīzu), 1980
  • 69 (シクスティナイン?, Shikusutinain), 1987
  • Raffles Hotel (ラッフルズホテル?, Raffuruzu Hoteru), 1989
  • Ecstasy (エクスタシー?, Ekusutashī), 1993
  • Kyoko, 1995
  • Tennis Boy no Yūutsu (テニスボーイの憂鬱, Tenisu bōi no yūutsu) 1985
  • Lines (ライン?, Rain), 1998
  • Parassiti (共生虫?, Kyōsei chū), 2000
  • Melancholia (メランコリア?, Merankoria), 2000
  • Thanatos, 2001

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

  • Blu quasi trasparente (限りなく透明に近いブルー?, Kagirinaku tōmei ni chikai burū), 1979
  • Bene amico (だいじょうぶマイ・フレンド?, Daijōbu mai furendo), 1983
  • Raffles Hotel (ラッフルズホテル?, Raffuruzu Hoteru), 1989
  • Topaz a.k.a. Tokyo Decadence (トパーズ?, Topāzu), 1991
  • Topaz II a.k.a. Love & Pop (ラブ&ポップ?, Rabu & Poppu), 1996
  • Audition (オーディション?, Ōdishon), 1999
  • Kyoko a.k.a. Because of You, 2000
  • Hashire! Ichirō (走れ!イチロー?), 2001
  • 69 (シクスティナイン?, Shikusutinain), 2004
  • Coin Locker Babies (コインロッカー・ベイビーズ?, Koinrokkā Beibīzu), 2008


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica di questa lingua il cognome precede il nome. "Murakami" è il cognome.
  2. ^ (EN) Miller Scott J., The A to Z of Modern Japanese Literature and Theater, Scarecrow Press, 2010, p. 104.
  3. ^ (EN) Ryū Murakami, Almost Transparent Blue, traduzione di Nancy Andrew, Kodansha International, 2003.
  4. ^ a b (EN) Clute J., Langford D., Nicholls P., Sleight G., Murakami Ryū, su The encyclopedia of Science Fiction, 2 febbraio 2017. URL consultato l'8 febbraio 2018.
  5. ^ (EN) Almost Transparent Blue, su Barnes&Noble, Theresa Thompson. URL consultato l'8 febbraio 2018.
  6. ^ a b (EN) Joseph George, The Future of Japan Is 'Very Dark', Says Ryu Murakami. The writer discusses his latest novel, North Korea and homicidal teenage misfits., su Vice, 3 maggio 2013. URL consultato il 9 febbraio 2018.
  7. ^ (EN) David Pilling, Ryū Murakami, su Financial Times, 27 settembre 2013. URL consultato il 9 febbraio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  1. (EN) J. Scott Miller, The A to Z of Modern Japanese Literature and Theater, Scarecrow Press, 2010, OCLC 960888394.
  2. (EN) Ryū Murakami, Almost Transparent Blue, traduzione di Nancy Andrew, Kodansha International, 2003, OCLC 786228605.

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