Utente:Maia666/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

{{disambigua}} Melusina (Letteratura)

Illustrazione dal libro di Melusina, 1478.


In letteratura Melusine (o Melusina) è una figura delle leggende e del folklore europeo, uno spirito femminile delle acque dolci dei fiumi e delle sorgenti sacre.

Di solito è raffigurata come una donna serpente o come un pesce dalla vita in giù (in alcuni casi molto simile a una sirena ). A volte viene anche illustrata con le ali, o con due code, o entrambe le cose, e talvolta denominata Nixie o Nix (corrispettivo germanico delle Sirene) Melusine fu spesso usata come una figura araldica, più frequentemente su stemmi tedeschi, dove la sirena sostiene una coda squamata per ogni braccio. In alcuni casi appare coronata. Lo stemma di Varsavia ci offre una sirena armata di spada e scudo su fondo rosso e identifica secondo alcuni, lo spirito delle acque della Vistola (il fiume più lungo della Polonia con i suoi 1047 km).




LETTERATURA[modifica | modifica wikitesto]

La più antica versione letteraria di Melusine è quella di Jean d'Arras, redatta 1382-1394 circa. Il racconto è stato tradotto in tedesco nel 1456 da Thüring von Ringoltingen e venne poi tradotto in lingua inglese nel 1500, e più volte stampato nel XV e XVI secolo.




LA LEGGENDA DI PRESSINE E I NATALI DI MELUSINA[modifica | modifica wikitesto]

Si racconta che Elinas, il re di Alba (antico nome per la Scozia), in un giorno di caccia si recò in una foresta, mentre portava il suo cavallo ad abbeverarsi ad una fonte si imbatté in una donna misteriosa presso una fontana. Era Pressine una fata di rara bellezza che cantava con voce armoniosa. Il Principe se ne innamorò e tentò di convincerla a sposarlo. La fata accettò, ma ponendo una "condizione" (interdetto) Lui non dovrà mai tentare di vederla mentre partorisce, se mai un giorno dovessero avere dei figli. Elinas accetta, così i due si sposano.Il tempo passa, e finalmente giunge il tempo in cui Pressine deve partorire. Ma Elinas ha già un figlio di nome Mataquas avuto da un precedente matrimonio, il quale lo spinge ad assistere al parto, Elinas cede e vede Pressine partorire tre gemelle: Melusina, Melior, e Palestine (o Palatine). Lui ha infranto la promessa che è condizione fondamentale della loro unione, così Pressine fugge lontano da Elinas portando con sè le tre figlie. Le fate si trasferiscono nell'isola di Avalon terra di Morgana che è sorella di Pressine, le fate hanno tutte dei poteri particolari; anche le figlie di Pressine pur essendo per metà umane. Trascorrono in Avalon quindici anni, e le tre fanciulle sono pronte per conoscere la verità, e infatti Melusina che è la maggiore, chiede la ragione della loro fuga in Avalon. La madre non può più tacere, così racconta loro tutta la storia di come il loro padre spezzò la promessa. Le ragazze infuriate decidono di vendicarsi, rapiscono il padre e lo rinchiudono in una montagna cava del Northumberland chiamata Brumbloremlion. Ma Pressine che era ancora innamorata del suo sposo le sottopose tutte ad una punizione esemplare per via del loro disprezzo nei confronti del padre. Palestine (o Palatine) dovrà custodire il tesoro del padre e verrà rinchiusa anche lei in una montagna, la montagna di Coigo (Canigou, monte dei Pirenei) detto anche il Monte Perduto. Melior dovrà custodire e sorvegliare uno Sparviero meraviglioso nel castello d'Armenia (Possedimento dei Lusignano). A Melusina, invece toccò una vera e propria maledizione, poiché era la responsabile di quanto accaduto al padre. La sua punizione consisteva nel prendere la forma di un serpente dalla vita in giù ogni Sabato. (In altre storie assume la forma di una sirena ad una o due code,come ci mostrano numerose raffigurazioni) e se avesse voluto sperare di acquisire un'anima, avrebbe dovuto sforzarsi di trovare un marito disposto ad accettare di non vederla mai di sabato durante le sue metamorfosi. In questo modo Lei sarebbe diventata una mortale, avrebbe acquistato un'anima, e avrebbe perso l'immortalità (che qui appare più come una maledizione).




MELUSINA E LE ORIGINI DEI LUSIGNANO[modifica | modifica wikitesto]

Raimondo Conte di Forez nipote di Emeric conte di Poitiers, durante un giorno di caccia ad un temibile cinghiale nella foresta di Coulombiers, uccide accidentalmente lo zio Emeric trafiggendolo con un dardo. Disperato vaga nella foresta in cerca di una soluzione. Il mattino seguente mentre vagava ancora stravolto per l'accaduto, giunse ad una fonte chiamata La Fontana della Sete, o Fontana delle Fate, dove incontra tre bellissime fate fra cui Melusina, che rapisce la sua attenzione rimproverandogli la mancanza di cortesia. La fata prosegue con i suoi discorsi rivelandogli che è colei che più al mondo può aiutarlo e che è in grado di tramutare in gioia le sue disgrazie se solo lui volesse accettare di sposarla. Melusina dimostra di conoscerlo bene e di sapere dell'incidente accaduto. Il conte viene subito sedotto dalla sua bellezza e accetta immediatamente la proposta. Melusina, proprio come aveva fatto a sua madre, è costretta a porre una condizione, e cioè che egli non deve mai entrare in camera sua di Sabato, giorno in cui lei provvederà a procurargli le ricchezze promesse. Raimondo accetta e Melusina gli spiega come risolvere il problema dell'incidente, poi gli dona due anelli e gli ordina di tornare dopo i funerali dello zio. Durante il loro secondo incontro la fata rivela a Raimondo un modo per procurarsi un feudo, e cioè deve convincere Bertrand, nuovo conte di Poitiers a donargli tanta terra quanta ne possa contenere una pelle di cervo, (emulando la fondazione di Cartagine)la pelle varrà tagliata in sottili strisce e circonderà poi un vastissimo territorio. Al terzo incontro, Melusina delimita il territorio che sarà il feudo dei Lusignano, e immediatamente in quel feudo appare una fonte da cui zampilla acqua. subito dopo Melusina chiede a Raimondo di invitare il conte, la sua famiglia e tutta la sua corte alle loro nozze fissate per il lunedì successivo. Le nozze si tengono regolarmente con grande fasto. Subito dopo dà inizia la costruzione, la fata fa pervenire pane, vino e carne. Fa dissodare terreni, costruire case, villaggi, castelli senza mai riposarsi. Le terre di Raimondo diventano sempre più ricche come promesso dalla fata, che nel frattempo dà alla luce dieci figli, di cui otto nati con strane e curiose malformazioni al volto, solo gli ultimi due appaiono sani. Urien ha un occhio rosso e uno verde e due orecchie grandi come le anse del contenitore per misurare il grano. Euden ha un orecchio più grande dell'altro. Guyon ha gli occhi asimmetrici. Antoine ha sulla guancia una zampa di leone munita di peli e unghie. Renaud nasce con un solo occhio. Geoffry ha un dente di cinghiale che fuoriesce dalla bocca. Fromont ha una voglia sul naso ricoperta di peli di talpa. Horrible nasce con tre occhi. Questi figli malgrado le deformità sono forti e valorosi, e combattono molte battaglie riportando importanti vittorie. Melusina convince il suo sposo a riconquistare le terre del padre in Bretagna, che un'usurpatore gli aveva sottratto.

Guyon e Urien partono in aiuto del Re di Cipro assediato dai pagani, e dopo averlo liberato, Urien sposa la figlia Herminie da cui avrà un figlio che fonderà la discendenza dei Lusignano di Cipro. Guyon corre in soccorso del Re di Armenia che gli dà in moglie sua figlia Florie. Geoffroy corre in aiuto del padre in Irlanda e vince, subito dopo si reca a Cipro con il suo esercito in soccorso dei fratelli attaccati dai pagani, e anche questa volta ne esce vittorioso. Intanto a palazzo il fratello di Raimondo lo informa di alcune dicerie a che riguarderebbero Melusina, e insinua in Raimondo il terribile dubbio che Melusina possa essere uno spirito fatato condannato di sabato alle sue penitenze, o peggio ancora, che possa tradirlo. A questo punto Raimondo si arma di spada e va a spiare la sua sposa attraverso un foro. Da qui osserva pronto a colpire un'eventuale rivale, ma non v'è alcun rivale. vede invece, la sua sposa immergersi in una vasca e trasformarsi dall'ombelico in giù. A quel punto ritappa il foro con della cera e triste per aver infranto il giuramento si reca dal fratello e lo scaccia. Melusina si accorge di essere stata spiata, ma per l'amore che gli porta, finge di non essersene accorta, e decide di perdonarlo poiché non ha rivelato nulla a di quanto visto a nessuno,così per un po' di tempo va avanti questa farsa. Intanto Geoffry si reca a Guerande dove combatte con il gigante Gardon per via di certe tasse imposte dal gigante agli abitanti del luogo, ma mentre sta per ucciderlo il gigante gli rivela che il fratello Fromont si è fatto frate. Geoffrey si infuria e si reca nell'abbazia di Maielleizais accusando i monaci di aver stregato il fratello, così li chiude tutti dentro e dà fuoco all'abbazia. Subito dopo si reca nel Nordthumberland perché chiamato dagli abitanti del posto afflitti anche loro dalla presenza di un gigante. La notizia dell'incendio che ha provocato la morte di Fromont giunge all'orecchio di Raimondo,il quale colto dal dolore e dalla rabbia, si smaschera accusando Melusina di essere un serpente del demonio, di aver generato dei mostri che hanno ucciso l'unico figlio buono venuto da lei. Lei, nell'apprendere la notizia della morte del figlio sviene, e quando rinviene dà alcuni consigli al marito, poi vola via dalla finestra trasformandosi in un serpente alato (o drago ), fa tre giri del palazzo accompagnati da grida, poi scompare per sempre dalla vista del marito che più tardi diventerà eremita a Montserrat.

Geoffry un po' di tempo dopo verrà colto da pentimento per il suo atto, e farà ricostruire l'abbazia. Le nutici dei suoi ultimi figli Thierry e Raimonet affermeranno che di nascosto, tutte le notti,la fata sarebbe entrata nel castello, per visitare i suoi bambini.

Si narra, inoltre, che la fata sarebbe ritornata di tanto in tanto nei pressi del castello, e si sarebbero udite le sue urla strazianti le notte che precedevano il decesso di ognuno dei componenti della famiglia dei Lusignano, o prima di catastrofi naturali, o ancora, per avvertire il suo popolo della comparsa di gravi epidemie.




FONTI[modifica | modifica wikitesto]

Melusine Di Jean d'Arras, Alexander Karley Donald Encyclopedia Britannica, Hugh Chisholm Lohengrin e Melusina. Una leggenda medievale contro la paura della morte di Lecouteux Claude Ed Xenia Women of the Celts, Jean Markale