Utente:Lucabcdefgh

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Chiesa di Santa Maria Assunta a Scalenghe[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Maria Assunta è la chiesa parrocchiale, unitamente a quella di Santa Caterina, di Scalenghe, in provincia di Torino.

La chiesa è ubicata nella frazione Pieve.

Stato Italia
Regione Piemonte
Località Scalenghe
Religione Cattolica
Inizio costruzione 1733
Testo della cella Testo della cella
Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale Chiesa di Santa Maria Assunta è stata realizzata tra il 1733 ed il 1737 sulle ceneri della preesistente Pieve degli Scalenghesi, all'epoca unica chiesa parrocchiale presente sul territorio scalenghese.

La Pieve antica, che diede anche la denominazione all'omonima frazione, venne realizzata intorno al V secolo d.C., ampliata una prima volta intorno al X secolo d.C. ed una seconda volta nel XIV Secolo d.C. poiché ormai insufficiente ai bisogni del culto. Il passare degli anni unito all'incidenza degli agenti atmosferici sulla struttura, rese la Pieve vetusta e nei primi anni del XVIII Secolo, a seguito del crollo del campanile e delle precarie condizioni strutturali, si optò per la demolizione e ricostruzione della chiesa all'epoca più antica di Scalenghe.

"Dagli archivi parrocchiali risulta che I’attuale Chiesa di Pieve di Scalenghe risale agli anni 1733-1737. In quel tempo, a causa di lunghe piogge autunnali, essendo crollato il campanile, e cadendo avendo fatto rovinare gran parte della antichissima Chiesa parrocchiale, situata allora colla facciata a ponente e circondata ai due lati dal Cimitero comunale. Veniva dato all'illustre architetto P. Planteri di Torino l’incarico della riedificazione del campanile e restauro della Chiesa. Egli recatosi sul luogo ed esaminati diligentemente i guasti, vedendo cosa poco proficua anzi inutile richiamar a vita quell'ammasso di rovine, sconsigliava i restauri e proponeva il disegno dell'attuale Chiesa parrocchiale col rispettivo campanile. Tal proposta veniva accettata e realizzata dalla Comunità unitamente al Rev.do Pievano Pietro Berutto e abitanti del luogo, dopo dieci anni di sacrifizi immensi"[1]

Nel 1733, quindi, l'architetto Gian Giacomo Planteri venne incaricato della ricostruzione della chiesa. I lavori iniziarono nello stesso anno, e terminarono quattro anni più tardi, consentendo così l'inaugurazione della chiesa nel 1738.

Ancora una volta però, le dimensioni dell'edificio si rivelarono insufficienti in relazione alla crescita demografica del borgo, così nel 1913 si optò per un nuovo ampliamento, a sua volta terminato nell'anno successivo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio venne realizzato dal Planteri in Stile barocco, costituito da un'unica navata con ai lati identificate quattro cappelle, due per ogni lato posizionate tra i contrafforti, a semplice pianta rettangolare.

La volta sovrastante detta navata era del tipo a botte, retta da archi a tutto sesto impostati su una muratura verticale che ha permesso al progettista di rialzarli rispetto al piano di imposta della volta stessa. L'importanza di questa soluzione risiede nella possibilità di aprire grandi finestre, donando così forte luminosità agli interni e nel contempo restituendo uno slancio percettivo all'intero edificio.

Le quattro cappelle laterali presentavano anch'esse volte a botte, mentre la facciata era tripartita e caratterizzata dall'alternanza concavità/convessità tipica dello stile dell'epoca, scostata rispetto al corpo dell'edificio e con la presenza di due lesene originate da un'alta zoccolatura e al di sopra delle quali la trabeazione si concludeva con un grande timpano triangolare curvo.

Tutta la parte esterna della Chiesa e l'annesso campanile vennero realizzati in mattoni a vista.

L'ampliamento del 1913 si configurò nel prolungamento della struttura verso sud, inserendo due nuove cappelle laterali, una per parte, in aggiunta alle quattro equamente divise per lato già esistenti fin dall'impianto, e ricostruendo la facciata così come concepita dal Planteri due secoli prima e mantenendo quindi lo stile Barocco, in perfetta armonia con la struttura esistente.

Oggi la chiesa conserva un altare maggiore datato 1769 in pietra di Barge, oltre che una serie di altari minori e cappelle dell'Immacolata, di San Giuseppe, del Sacro Cuore, del Crocifisso e di Sant'Anna, oltre che una serie di tele dei settecenteschi Alessandro Trono e Mattia Franceschini, particolarmente attivi nelle località del basso Pinerolese.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Gelmi, La Pieve degli Scalenghesi, Pro Loco e Comune di Scalenghe, 1992.

Note[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Archivio Parrocchiale di Santa Maria Assunta a Pieve di Scalenghe, “Appello del pievano Vincenzo Pinardi ai parrocchiani per le spese per il prolungamento della Pieve di Scalenghe”,18 settembre 1913