Utente:Frassionsistematiche/Sanboxx

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Leggenda[modifica | modifica wikitesto]

Sull'origine dei Lupi sono stati tramandati numerosi miti, ovviamente privi di fondamento storico. Spesso queste narrazioni si intrecciano con la nascita di Soragna, di cui furono considerati i fondatori.

Una prima, contenuta in un manoscritto cinquecentesco, afferma che un tempo gli abitanti di Sora (città dei Volsci nell'attuale Frusinate), mentre stavano compiendo dei rituali in onore di Dite, furono improvvisamente assaliti da un branco di lupi che divorarono i resti degli animali sacrificati. I Sorani inseguirono le belve ma, arrivati all'imboccatura di una grotta, furono investiti mortalmente dall'aria pestifera che da essa usciva. Scoppiata in seguito una gravissima epidemia a Sora, gli abitanti si rivolsero ad Apollo il quale li esortò a vivere di razzie, al pari dei lupi. Uno di loro abbandonò il Lazio e, raggiunto, il Parmense, vi fondò Soragna assumendo il nome di Lupo.

Simile il racconto di frà Battista di Mantova, secondo il quale il capostipite della casata è un Lupo di Sora il quale, cacciato dalla città natale, si portò nel Parmense dove fondò Sora-nea, ovvero "nuova Sora".

Nell'Historia dell'antichissima e nobilissima famiglia degli illustrissimi signori marchesi di Soragna, testo celebrativo di Ippolito Calandrini, si afferma invece che la famiglia discenda da Lupo, duca longobardo del Friuli, a sua volta imparentato con san Lupo vescovo di Troyes. Secondo l'autore, una sua figlia, Angesina, fuggì di casa perché promessa sposa al principe dei Boiari e, dopo aver fondato un insediamento in una località detta la Motta, si fece monaca. Il nome dell'abitato derivò appunto da "sor Agnesina".

Alcuni, tirando in ballo Virgilio e Servio Tullio, ritengono i Lupi di origine romana, altri ancora di origine germanica. Non mancò chi, come Angelo Mario Edoari Da Erba, lì fece originari di Gerusalemme.

Origini storiche[modifica | modifica wikitesto]

Decisamente più affidabili le ipotesi di Ireneo Affò il quale, analizzando la distribuzione delle proprietà di Guido Lupi, uno dei primi membri noti della famiglia (inizio XIII secolo), li ritenne probabilmente originari di Cremona. Già una cronaca del 1209, in effetti, lo citava come «Guido Lupus Marchio de Cremona» e quando questi, nel 1208, lasciò la podesteria di Brescia a causa di un sollevazione guelfa, riparò a Cremona dove certamente aveva parenti e amici.

A questo punto lo stesso Affò azzarda per Guido una discendenza da Ariperto il quale, secondo gli Annali d'Italia del Muratori, nel 910 era Regio avvocato dell'Aucia (un antico feudo degli Obertenghi comprendente anche Soragna). Ma anche in questo caso si tratta di speculazioni non molto solide.

È certo che il marchesato di Soragna, di cui furono per secoli signori sino alla loro estinzione, era in origine compreso nei possedimenti dei Pallavicino. L'assunzione del feudo da parte dei Lupi non è attestata, ma si può ipotizzare che un ascendente del già citato Guido avesse sposato una Pallavicino, la quale gli avrebbe recato in dote parte della marca di Soragna, quella comprendente il capoluogo; alla famiglia di origine rimaneva invece la zona di Castellina.

Le testimonianze storiche dimostrano effettivamente uno "sdoppiamento" della giursidizione: nell'atto del 1259 con cui Federico II di Svevia confermava a Oberto II Pallavicino i diritti sui suoi feudi, si accenna ad un «castrum vetus de Soragna», indice che esisteva anche un castrum novum dei Lupi, da identificare con quello che nel 1237 i fratelli Ugo, Sopramonte, Rolando e Guido Lupi si erano divisi fra loro.

La vicinanza ai Pallavicino non fu molto tranquilla, come riportato chiaramente nella Cronica di Parma di frà Salimbene de Adam relativa all'anno 1285. I Lupi furono pertanto costretti a rafforzare le loro difese costruendo vari fortilizi: negli statuti di Parma del XIII secolo se ne menzionano quattro, ovvero Soranea Civium (presso il centro di Soragna), Soranea Luporum (a Castellina), Soranea Terrariorum (in località Castellazzi) e Soranea Domini Gerardi (in località Motta); a questi si riferiscono le quattro torri che compaiono nell'attuale stemma di Soragna.