Utente:Brazz03/Sandbox

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Come la fisica può diventare oggetto di stupore?[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del Settecento ha avuto modo di affermarsi lo sviluppo dell’accezione contemporanea di fisica moderna attraverso l’applicazione di esperimenti capaci di destare stupore e interesse negli spettatori: tra questi, ad esempio, è possibile ricordare il “Bacio di Venere” e l’esperimento dei “bicchieri o vasi di Tantalo”. Inoltre, grazie all’uso di specifici strumenti e apparecchi come i paranchi, gli studiosi hanno avuto modo di sviluppare e dimostrare complesse teorie fisiche.

Bacio di Venere[modifica | modifica wikitesto]

Si potrebbe integrare in Storia dell'elettricità, dubito del valore di una voce autonoma e su Georg Matthias Bose c'è già scritto abbastanza

L’elettricità, in questo determinato periodo storico, è stata protagonista di un grande successo nelle Corti e nei Salotti poiché fisici o, più in generale, competenti in materia, la impiegavano per intrattenere, entusiasmare e al contempo istruire il pubblico. Tra le varie scoperte si ricorda la repulsione elettrica e l’esistenza di un’elettricità vitrea e un’elettricità resinosa, la scintilla elettrica e lo shock provocato sull’uomo. Il famoso “bacio di Venere”, inserito nei manuali di Georg Matthias Bose, fu una delle applicazioni più suggestive di quest’ultimo fenomeno e consisteva nel caricare elettricamente una donna per mezzo di una macchina elettrostatica: uno spettatore veniva quindi invitato a baciarla per poi essere investito da una forte scarica elettrica. In modo analogo, la macchina elettrostatica veniva debitamente nascosta e collegata alle posate degli ospiti che avrebbero di conseguenza subito gli effetti della scossa.

Bicchiere di Tantalo[modifica | modifica wikitesto]

Può essere integrata in Coppa di Pitagora. Si potrebbe creare una sezione apposta che tratti l'utilizzo come strumento scientifico. Tuttavia mancano le fonti puntuali.

Per analizzare l’azione dei sifoni, e perciò della pressione atmosferica, tra il XVIII e il XIX secolo, nei laboratori di fisica gli studiosi si servivano dei vasi o bicchieri di Tantalo, degli strumenti ideati nel I secolo da Erone di Alessandria. Versando del liquido in tali recipienti, era possibile osservare che lo stesso liquido iniziava a traboccare dai lati prima ancora che i bicchieri fossero del tutto pieni.

Tale fenomeno veniva spiegato ammettendo la presenza di un sifone al centro dei recipienti: l’analisi del suo funzionamento avrebbe successivamente permesso di dimostrare il comportamento della pressione atmosferica.

Servendosi dell’esperimento per illustrare anche la “teoria delle suzzioni”, il fisico Giovanni Poleni riempiva i bicchieri di vino anziché di acqua con l'obiettivo di stupire ed intrattenere maggiormente il suo pubblico.v

Apparecchio per lo studio del moto parabolico dei proiettili[modifica | modifica wikitesto]

Da integrare in Willem 's Gravesande ma con fonti puntuali

Lo scienziato olandese Wilhelm’s Gravesande intorno al 1730 diede prova della legge del moto parabolico dei proiettili attraverso l’utilizzo di tale apparecchio, che in breve tempo divenne uno strumento classico nei gabinetti di fisica del Settecento. Esso veniva utilizzato lasciando cadere una pallina lungo un binario tramite un meccanismo che permetteva di rilasciarla dall'alto. Questa acquistava così una certa velocità e compiva un moto particolare. Il dispositivo, come da immagine, è formato da una struttura di legno sulla quale sono fissati cinque anelli metallici, posizionati lungo il disegno di una [[Parabola (geometria) |parabola]], attraverso i quali passava la pallina.

Tale moto è composto da due componenti: una velocità verticale uniformemente accelerata ed una orizzontale costante, le quali combinate danno luogo alla traiettoria parabolica, che viene evidenziata dal perfetto passaggio della pallina attraverso gli anelli.

Paranchi[modifica | modifica wikitesto]

Da integrare in Paranco

Si tratta di apparecchiature utilizzate per il sollevamento di carichi pesanti. Ogni paranco è costituito da un sistema di funi e catene che collegano le diverse carrucole. Queste permettono di aumentare il fattore di riduzione dello sforzo e incrementando il loro numero, sarà più semplice lo spostamento di carichi pesanti. I paranchi possono essere azionati da diversi tipi di meccanismi, in particolare, i più semplici sono quelli a catena manuale, i quali sono costituiti da una catena che slitta alternativamente su due carrucole, diminuendo la forza per il sollevamento del peso. L’effetto di riduzione dello sforzo per levare il carico è dato da una catena chiusa che si avvolge su due ruote di diverso diametro caricate su una medesima struttura.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ippocrate durante il quinto secolo a.C. utilizzava dei primi argani, in seguito descritti e spiegati da Archimede, per distendere gli arti dei suoi pazienti che avevano subito delle fratture o lesioni. Esso era formato da un palo di legno alla cui estremità si inseriva una ruota con una scanalatura su cui si faceva scorrere una fune che, azionata manualmente, agevolava il sollevamento di pesi. Per tale motivo, era anche utilizzato per raccogliere l’acqua dai pozzi profondi.

Degli elevatori, di struttura simile agli argani di Ippocrate, furono impiegati per produrre effetti scenici all'interno del Colosseo per far comparire all'improvviso animali o gladiatori. Quindi, a Roma per la prima volta furono utilizzati anche per il trasporto di persone.

I paranchi furono utilizzati anche nelle lezioni di Giovanni Poleni poiché essi avevano la capacità di stupire pubblico e  studenti, i quali diventavano sempre più interessati a studiare e approfondire le regole fisiche che sfruttava l’aggeggio. I paranchi infatti avevano la capacità di alzare grandi pesi poiché tramite un sistema di carrucole poteva essere ridotta la forza necessaria per alzare una determinata massa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  • http://www.elevatoriberardi.it/storia_-_antichita_-_sistemi_di_sollevamento.html
  • https://www.teknoring.com/wikitecnica/tecnologia/paranco/
  • https://www.ilnuovosaggiatore.sif.it/download/16