Unione dei giornalisti di Corea

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Unione dei giornalisti di Corea
StatoBandiera della Corea del Nord Corea del Nord
Fondazione10 febbraio 1946
SedePyongyang
IdeologiaJuche

L'Unione dei giornalisti di Corea (coreano: 조선 기자 동맹) è un'organizzazione nordcoreana per i giornalisti. Fondata il 10 febbraio 1946,[1] è un membro del Fronte Democratico per la Riunificazione della Patria.[2] È considerata un'importante istituzione del Paese.[3] L'iscrizione è obbligatoria per tutti i giornalisti nordcoreani.[1] L'organizzazione è guidata dal suo Comitato centrale, attualmente guidato da Kim Song-guk.[3] Ha sede nella capitale, Pyongyang.[4] Il sindacato pubblica la sua rivista, Journalists 'Anthology (기자 작품집), dal 1960.[5]

L'organizzazione era un membro dell'ormai defunta Organizzazione Internazionale dei Giornalisti (che era controllata dal Partito Comunista di Cecoslovacchia con l'assistenza di agenti del KGB).[4][6]

Il portavoce della Korean Friendship Association, Alejandro Cao de Benós, è stato certificato giornalista onorario dell'Unione nel 2008.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) John A. Lent, Newspapers in Asia: Contemporary Trends and Problems, Heinemann Asia, 1982, ISBN 978-962-225-079-6. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  2. ^ 조국통일민주주의전선(祖國統一民主主義戰線) - 한국민족문화대백과사전, su web.archive.org, 22 agosto 2019. URL consultato il 16 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2019).
  3. ^ a b Inside North Korea's Black Box: Reversing the Optics (PDF), su nkeconwatch.com.
  4. ^ a b Directory of the International Organization of Journalists (IOJ) (PDF), su cia.gov. URL consultato il 16 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2017).
  5. ^ (KO) 기자 작품 집., in 기자 작품 집., 1959. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  6. ^ Political posters in Central and Eastern Europe, 1945-95: signs of the times. James Aulich, Marta Sylvestrová. p. 66
  7. ^ (KO) 입력: 2016 08 07 20:25 수정: 2016.08.07 20:27, “스페인에 ‘평양카페’ 차렸습네다~”, su news.khan.co.kr, 7 agosto 2016. URL consultato il 16 dicembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]