Torraccio della Cecchina

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Torraccio della Cecchina
Il torraccio della Cecchina in un'illustrazione del 1820 circa.
CiviltàRomana
UtilizzoSepolcro
EpocaII secolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma Capitale
Amministrazione
EnteSovrintendenza capitolina ai beni culturali
Sito webwww.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/sepolcro_cd_torraccio_della_cecchina
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°56′35.59″N 12°33′31.36″E / 41.94322°N 12.55871°E41.94322; 12.55871

Il Torraccio della Cecchina è un sepolcro romano, costruito nel II secolo d.C., che si trova al chilometro 9,200 di via Nomentana a Roma[1][2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il torraccio prende il nome dalla tenuta sita nella zona di via Nomentana presso la torre stessa di proprietà della famiglia Cecchini.[1] Altri vogliono che il nome derivi dalla famiglia stessa dei Cecchini.[2]

La torre è conosciuta anche come sepolcro di Spuntapietra o Spuntapiedi.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca medievale fu utilizzata come torre da guardia.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

In the strada Nomentana, illustrazione di Richard Wilson (1713–1782).

La tomba è a pianta pressoché quadrata[1][2] (m 5,50 x 5,80)[2] in laterizio. All'interno vi sono due camere secondo la moda del II secolo d.C.. La stanza al piano inferiore è un vestibolo con soffitto a volta a botte e con due finestre a strombatura.[1]

La stanza del secondo livello era destinata al culto dei morti. Vi si accedeva da una scala, di cui rimangono delle tracce, sita posteriormente alla tomba. Il sarcofago è in mattoni di due colori.[1] Ogni lato, tranne che il lato di nord-est semicircolare, si vedono delle nicchie dove si potevano porre i defunti.[2] La facciata è in mattoni rossi che si contrappongono ai mattoni gialli degli angoli e della trabeazione.[1] Inoltre vi è un vano ipogeo, illuminato da due finestre, a cui si accede dal vestibolo, con tre arcosoli .[1] La trabeazione, il frontone e l'iscrizione dedicatoria, verosimilmente sita tra le due finestre strombate, sono andate irrimediabilmente perse.[2] Viene ipotizzato un tetto a doppio spiovente posto sull'estradosso di una volta a vela con dei vuoti anulari per rendere la struttura più leggera, su questi ultimi sarebbero state poste delle tegole disposte alla cappuccina[2], ma si tratta di ipotesi dato che il tetto è crollato.

Il torraccio è da considerarsi un sepolcro a tempio.[2]

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalle stazioni Ponte Mammolo e Rebibbia.
Veduta della torraccia da Via Nomentana

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Roma Tiburtina, Torraccio della Cecchina - Mausoleo.
  2. ^ a b c d e f g h i j Sovrintendenza, Sepolcro cd. Torraccio della Cecchina.

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