Tiergartenstraße

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Tiergartenstraße
Nomi precedentiKanonenweg
(fino al 1831)
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
CittàBerlino
DistrettoMitte
QuartiereTiergarten
Codice postale10785
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Pavimentazionein asfalto
Intitolazioneal parco del Tiergarten
Collegamenti
InizioKemperplatz
FineStülerstraße
IntersezioniStülerstraße, Klingelhöferstraße, Hofjägerallee, Ben-Gurion-Straße, Kemperplatz, Herbert-von-Karajan-Straße, Stauffenbergstrasse, Hildebrandstraße, Hiroshimastraße e Clara-Wieck-Straße
Mappa
Map
Coordinate: 52°30′35.35″N 13°21′40.17″E / 52.509819°N 13.361157°E52.509819; 13.361157

La Tiergartenstraße (letteralmente: “strada del Tiergarten”) è un’importante strada urbana della città tedesca di Berlino.

Sita interamente nel quartiere del Tiergarten, segna il limite meridionale dell’omonimo parco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente denominata “Kanonenweg”, assunse il nome attuale (inizialmente scritto “Thiergartenstraße”) l’8 luglio 1831.[1]

Nel 1938 la strada venne prolungata verso ovest: divenne infatti parte della Tiergartenstraße anche l’allora Stülerstraße;[N 1] nel 1975 questo tratto di strada assunse la nuova denominazione di “Thomas-Dehler-Straße”.[1]

Tracciato[modifica | modifica wikitesto]

La Tiergartenstraße ha origine a Kemperplatz come prolungamento della Lennéstraße e si dirige verso ovest segnando il limite meridionale del parco del Tiergarten; termina presso l’incrocio con la Hofjägerallee e la Klingelhöferstraße, proseguendo con la denominazione di Stülerstraße.

Edifici notevoli[modifica | modifica wikitesto]

Sul lato sud:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Da non confondersi con l’attuale Stülerstraße; la primitiva Stülerstraße era la strada oggi denominata Thomas-Dehler-Straße.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DE) Tiergartenstraße, su berlin.kauperts.de.
  2. ^ a b Spagnoli (1993), p. 191.
  3. ^ a b Architekturführer (2001), p. 108.
  4. ^ Spagnoli (1993), p. 208.
  5. ^ Architekturführer (2001), p. 109.
  6. ^ a b Architekturführer (2001), p. 112.
  7. ^ Architekturführer (2001), p. 113.
  8. ^ Spagnoli (1993), p. 178.
  9. ^ a b Architekturführer (2001), p. 111.
  10. ^ Spagnoli (1993), p. 179.
  11. ^ Spagnoli (1993), p. 176.
  12. ^ Architekturführer (2001), p. 114.
  13. ^ Architekturführer (2001), p. 123.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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