Telem (partito politico 2019)

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Telem
(HE) תל״ם
LeaderMoshe Ya'alon
StatoBandiera d'Israele Israele
Fondazione2 gennaio 2019
Dissoluzione1º febbraio 2021
IdeologiaSionismo
Liberalismo economico
Liberalismo nazionale
Secolarismo
CollocazioneCentro[1]/Centro-destra[2]
CoalizioneBlu e Bianco (2019-2020)
Seggi massimi Knesset
5 / 120
Sito webwww.telem-il.org

Telem (in ebraico תל״ם?) è stato un partito politico israeliano, fondato dall'ex ministro della difesa Moshe Ya'alon.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Moshe Ya'alon, membro del Likud, si dimette da ministro della difesa nel maggio 2016 in seguito a divergenze col primo ministro Netanyahu causate dall'assassinio di un palestinese disarmato da parte di un membro delle Forze di difesa israeliane a Hebron.[3]. Nel marzo 2017 abbandona il partito e annuncia che correrà contro Netanyahu nelle successive elezioni.[4]

Il 2 gennaio 2019 Ya'alon registra il nome del suo nuovo partito, Telem,[5] in onore dell'omonimo partito fondato nel 1981 dall'ex ministro della difesa Moshe Dayan.

In occasione delle elezioni dell'aprile 2019 Telem forma, insieme a Resilienza per Israele di Benny Gantz e Yesh Atid di Yair Lapid, l'alleanza Blu e Bianco.[6]

In seguito alla decisione di Gantz di prendere parte al Governo Netanyahu V, il 29 marzo 2020 Telem e Yesh Atid abbandonano la coalizione Blu e Bianco e si pongono all'opposizione, creando il gruppo parlamentare Yesh Atid-Telem. I due parlamentari di Telem Yoaz Hendel e Zvi Hauser lasciano il partito e creano Derekh Eretz, seguendo Gantz nella maggioranza.[7]

Il 9 gennaio 2021 il leader di Telem Moshe Ya'alon annuncia la separazione da Yesh Atid in vista delle elezioni di marzo.[8] Il 1º febbraio annuncia che non parteciperà alle elezioni.[9]

Leader[modifica | modifica wikitesto]

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni Leader Voti % Seggi +/-
Aprile 2019 Moshe Ya'alon In Blu e Bianco
5 / 120
-
Settembre 2019 Moshe Ya'alon In Blu e Bianco
5 / 120
Stabile
2020 Moshe Ya'alon In Blu e Bianco
5 / 120
Stabile

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Analysis: Gantz throws Bibi a political lifeline, in Labour friends of Israel, 1º aprile 2020. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Karen Kaufman, The Parties in Israel’s 2019 Parliamentary Election, in Tony Blair Institute for Global Change, 28 marzo 2019. URL consultato il 19 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2021).
  3. ^ (EN) Judah Ari Gross e Marissa Newman, Netanyahu summons Ya’alon for ‘clarification’ over speech on IDF values, in The Times of Israel, 15 maggio 2016. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Jacob Magid, Former defense minister Ya’alon officially quits Likud, in The Times of Israel, 12 marzo 2017. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  5. ^ (HE) יעלון רשם את המפלגה החדשה: "תל"ם", in Ynet, 2 gennaio 2019. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  6. ^ (EN) United Gantz-Lapid party to be called ‘Blue and White’; no women in top 6, in The Times of Israel, 21 febbraio 2019. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) Raoul Wootliff, Knesset panel okays breakup of Blue and White; Gantz keeps the name, su timesofisrael.com. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Ya’alon splits from Lapid’s Yesh Atid, is expected to attempt independent run, su timesofisrael.com. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Jonathan Lis, Ex-Defense Minister Ya'alon Quits Politics Ahead of Israel's March Election, in Haaretz, 1º febbraio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]