Syllidae

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Syllidae
Syllis prolifera Krohn, 1852
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Protostomia
(clade) Lophotrochozoa
Phylum Annelida
Classe Polychaeta
Sottoclasse Errantia
Ordine Phyllodocida
Sottordine Nereidiformia
Famiglia Syllidae
Grube, 1850
Generi

La famiglia dei Syllidae è una delle più diverse all'interno della classe dei policheti, e comprende circa 667 specie, 176 delle quali sono presenti nel Mar Mediterraneo[1][2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di organismi presenti in tutti i mari del mondo, fino a profondità molto elevate; la massima densità e diversità, tuttavia, si riscontra nel mesolitorale ed entro i primi 100 m di profondità. Si trovano su vari tipi di fondale, per quanto risultino maggiormente numerosi su fondi duri ricchi di vegetazione e su sabbie grossolane. Alcune specie, come Haplosyllis spongicola, sviluppano simbiosi con altri organismi, soprattutto Poriferi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I policheti appartenenti a questa famiglia sono di semplice identificazione, in quanto sono caratterizzati dalla presenza di un faringe chitinoso, in genere armato di un grosso dente centrale, e talora anche di un anello di denti più piccoli, che prende il nome di trepano; il faringe sfocia in un proventricolo muscolare, provvisto di numerose file muscolari, il cui arrangiamento può risultare diagnostico.
Il prostomio presenta generalmente 4 occhi, per quanto talora possano mancare oppure essere fusi a due a due; possono essere presenti due macchie oculari aggiuntive, poste alla base delle antenne laterali. Il prostomio presenta tre antenne e due palpi, sul peristomio sono presenti in genere due paia di cirri tentacolari. I parapodi sono provvisti di un cirro dorsale, spesso articolato, ed uno ventrale, e di un buon numero di chete generalmente composte.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

I Syllidae presentano sostanzialmente due modalità di riproduzione, l'epigamia e la schizogamia. Nel caso dell'epigamia l'individuo maturo sessualmente sviluppa delle chete natatorie, quindi si porta nella colonna d'acqua, dove avviene la liberazione dei prodotti sessuali e la fecondazione. Le uova fecondate aderiscono alla parete corporea degli adulti, che ritornano nel substrato. Questo tipo di riproduzione è tipico della sottofamiglia delle Exogoninae. Nel caso della schizogamia la parte posteriore dell'individuo si modifica in uno stolone, provvisto di un capo con grandi occhi e di un corpo appiattito che ne facilita il nuoto; gli stoloni possono essere multipli e sono spesso così differenti dalla forma vegetativa da essere stati descritti come specie (e generi) differenti. Gli stoloni si portano nella colonna d'acqua per la riproduzione. In ambo i casi la riproduzione è sincronizzata con le fasi lunari.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Myrianida edwarsi
Exogone verugera
Syllis gracilis
Trypanosyllis coeliaca
Nudisyllis pulligera

La famiglia Syllidae comprende 71 generi, di cui circa 36 sono stati segnalati nel Mar Mediterraneo; è opportuno, comunque, ricordare che la tassonomia sopraspecifica di questa famiglia è tuttora in evoluzione.

I Syllidae sono stati tradizionalmente divisi in quattro sottofamiglie: Syllinae, Eusyllinae, Exogoninae e Autolytinae.

Una recente revisione su base morfologica e molecolare ha tuttavia mostrato che la sottofamiglia delle Eusyllinae risulta polifiletica, mentre un suo sottogruppo, abbastanza ben caratterizzato a livello morfologico, risulta il sister group di tutti gli altri[3].

La famiglia può essere quindi suddivisa in:

  • Anoplosyllinae: Syllidae con faringe privo di denti.
  • Autolytinae: Syllidae privi di cirri ventrali, generalmente provvisti di trepano e con faringe convoluto.
  • Exogoninae: Syllidae con cirri dorsali non articolati e palpi fusi; di dimensioni piccole, tipici della fauna interstiziale.
  • Syllinae: Syllidae con cirri dorsali marcatamente articolati.
  • Syllidae incertae sedis, comprendono numerosi generi problematici e poco conosciuti, di solito con cirri dorsali blandamente o irregolarmente articolati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Syllidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato l'8 febbraio 2024.
  2. ^ Musco L. & Giangrande A. (2005): Mediterranean Syllidae (Annelida: Polychaeta) revisited: biogeography, diversity and species fidelity to environmental features. Mar. Ecol. Prog. Ser. 304: 143-153
  3. ^ Aguado, M. T. & San Martín, G. (2009): Phylogeny of Syllidae (Polychaeta) based on morphological data. Zoologica Scripta, 38: 379–402.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fauvel, P. (1923): Polychétes Errantes. Faune de France 5.
  • San Martin, G. (2003): Anélida Polychaeta II. Syllidae. Fauna Ibérica 21. Museo Nacional de Ciencias Naturales - CSIC, Madrid

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Fauvel, P. (1923): Polychétes Errantes. Faune de France 5.

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