Sua Pan

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Sua Pan
Parte diMakgadikgadi Pan
StatoBandiera del Botswana Botswana
Coordinate20°59′31.88″S 25°58′22.4″E / 20.99219°S 25.97289°E-20.99219; 25.97289
Altitudine903 m s.l.m.
Idrografia
Immissari principaliMosetse, Nata
Mappa di localizzazione: Makgadikgadi Pan
Sua Pan
Sua Pan

Sua Pan o Sowa Pan è una grande salina che fa parte del complesso di Makgadikgadi Pan, nel Botswana nord-orientale.[1] Sulle sue rive sorge il centro abitato di Sowa Town, il cui nome significa sale nella lingua dei San.[2][3]

Dopo Nwetwe Pan, è la più grande del complesso di saline che rappresenta ciò che resta dell'antico Lago Makgadikgadi, essiccatosi oltre 10.000 anni fa.[1] Attualmente Sua Pan è un lago stagionale, che durante la stagione secca si presenta come una arida distesa di sale mentre con l'arrivo delle piogge si trasforma in una vasta zona umida.[4] I principali fiumi tributari sono il Mosetse e il Nata.

Il primo europeo a esplorare Sua Pan fu David Livingstone, nel corso della sua spedizione nell'entroterra africano effettuata tra il 1852 e il 1856.[5]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista climatico l'area è caratterizzata dall'alternarsi di una stagione secca, che va da aprile ad ottobre, e di una stagione delle piogge, che usualmente inizia a novembre e termina a marzo.[4]

Dati meteo di Sua Pan[6] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic EstAutInvPri
T. max. media (°C) 39353133292525283542433636,731264033,4
T. min. media (°C) 25252522171412151720222324,321,313,719,719,8
Precipitazioni (mm) 13782721822212204612434392568508

Attività antropiche[modifica | modifica wikitesto]

Impianto di estrazione di soda.

Nei pressi di Sowa Town sorge un impianto di estrazione di carbonato di sodio gestito dalla Botswana Ash, una compagnia a partecipazione statale.[7]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione umida Sua Pan attira migliaia di uccelli acquatici e limicoli, molti dei quali nidificano nell'area. La presenza più significativa è quella del fenicottero maggiore (Phoenicopterus roseus) e del fenicottero minore (Phoeniconaias minor), che arrivano in stormi di migliaia di esemplari per nidificare nell'area, considerata uno dei più importanti siti di nidificazione di queste due specie nell'Africa australe.[8] L'area è popolata anche da mandrie numerose di antilopi, gnu e zebre, che con l'arrivo della stagione secca si spostano a ovest verso il fiume Boteti.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La gran parte del territorio di Sua Pan non è formalmente tutelato da misure di protezione. Solo l'estrema propaggine nord-orientale della salina, nei pressi del delta del fiume Nata, è tutelata all'interno dell'Oasi avifaunistica del fiume Nata, una riserva istituita nel 1993 per iniziativa delle comunità locali, retta da un Consiglio di amministrazione in cui siedono i rappresentanti dei villaggi di Nata, Maposa, Mmanxotae e Sepako.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Zambezian Halophytics, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 21 novembre 2017.
  2. ^ (EN) Sowa Pan, su botswanatourism.co.bw, Botswana Tourism Board. URL consultato il 22 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  3. ^ (EN) Murphy A., Southern Africa, 4ª ed., Lonely Planet, 2007, p. 99, ISBN 978-1-74059-745-6.
  4. ^ a b (EN) Makgadikgadi Pans Climate, su makgadikgadi-pans.botswana.co.za. URL consultato il 22 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2013).
  5. ^ (EN) Livingstone D., Missionary Travels and Researches in South Africa: Including a Sketch of Sixteen Years' Residence in the Interior of Africa, Harper Publishers, 1868.
  6. ^ (EN) NASA Earth Observations Data Set Index, su neo.sci.gsfc.nasa.gov, NASA. URL consultato il 30 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2013).
  7. ^ (EN) Botswana Ash, su botash.bw. URL consultato il 22 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2017).
  8. ^ (EN) Simmons R.E., Population declines, viable breeding areas and management options for flamingos in southern Africa, in Conservation Biology, vol. 10, 1996, pp. 504-514.
  9. ^ (EN) The Nata Sanctuary Trust, su birdlifebotswana.org.bw. URL consultato il 22 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).

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