Stefano Tempia

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Stefano Tempia

Stefano Tempia (Racconigi, 5 dicembre 1832Torino, 25 novembre 1878) è stato un compositore, violinista e direttore di coro italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò fin da bambino a studiare musica e violino, sotto la guida del padre Giovanni Battista, capo musica militare[1]. Quindi proseguì gli studi sotto la guida di Luigi Felice Rossi, e a poco più di vent'anni, nel 1853, ricevette l'incarico di maestro di cappella nella collegiata di Trino Vercellese, dove rimase fino al 1859[1], quando rientrò a Torino con il ruolo di violino solista e direttore d'orchestra al Teatro Carignano[1].

All'età di trent'anni diventò maestro nella Cappella di Corte. Iniziò la carriera di insegnante di violino succedendo al suo maestro Rossi[1], poi nel 1868 gli venne affidata la cattedra di questo strumento al Liceo Musicale; lasciò questa attività dopo pochi anni[2] per dedicarsi esclusivamente all'insegnamento del canto corale in varie scuole di Torino.

Nel 1875 fondò l'Accademia Corale Stefano Tempia.

Fu autore di più di duecento composizioni[2]; tra le principali, si annoverano una Messa solenne in occasione della morte di Carlo Alberto, nel 1864, oltre ad altri pezzi di musica religiosa; musiche per orchestra come La carovana; operette, tra le quali Amore e Capriccio del 1869 che esordisce al Circolo degli Artisti di Torino; musiche per violino e pianoforte e per canto e pianoforte; un Canzoniere delle Scuole e delle Famiglie.[3]

Si è distinto anche come critico musicale, pubblicando articoli su giornali e riviste, tra cui la Gazzetta Piemontese.

Tra le pubblicazioni, si ricordano Studi sulla musicografia del 1873, incentrato sulle proposte di aggiornamenti e di miglioramenti nella notazione musicale.[3]

Morì nel 1878 per un improvviso malore.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Masutto
  2. ^ a b Centini
  3. ^ a b Andrea Della Corte e Guido M. Gatti, Dizionario di musica, Torino, Paravia, 1956, p. 628.
  4. ^ La Stampa (Gazzetta Piemontese), martedì 26 novembre 1878, pagina 5

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tempia Stefano, in Massimo Centini, La grande enciclopedia di Torino, Roma, Newton & Compton, ottobre 2003, ISBN 88-8289-906-3.
  • Marino Anesa e Roberto Leydi, Dizionario della musica italian per banda - Biografie dei compositori e catalogo delle opere dal 1800 al 1945, 1993, p. 514.
  • Carlo Schmid, Dizionario universale dei musicisti, Milano, Sonzogno, 1937.
  • Giovanni Masutto, Tempia Stefano, in I maestri di musica italiani del XIX secolo, Venezia, Stab. Tipografico Cecchini, 1884, pp. 184-185.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN10582771 · ISNI (EN0000 0000 5941 1593 · LCCN (ENn85340121 · GND (DE115735941 · BNE (ESXX1660204 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n85340121
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