Stazione di Zagarolo Scalo

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Zagarolo Scalo
stazione ferroviaria
L'edificio della stazione di Zagarolo Scalo come si presentava nei primi anni duemila.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàZagarolo
Coordinate41°49′19.06″N 12°49′39.44″E / 41.821962°N 12.827621°E41.821962; 12.827621
Lineeferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1916
Soppressione1984
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, terminale
InterscambiStazione di Zagarolo sulla ferrovia Roma-Cassino-Napoli
DintorniZagarolo
Valvarino

La stazione di Zagarolo Scalo era uno dei quattro impianti ferroviari al servizio del comune di Zagarolo, capolinea della breve diramazione Zagarolo Bivio-Zagarolo Scalo della ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone alla progressiva chilometrica 31+488[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione venne inaugurata contestualmente all'apertura del tronco Roma-Genazzano il 2 giugno 1916 della ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone[2][3].

La stazione venne chiusa al traffico passeggeri nel 1976, mentre continua, seppure ormai sporadico, il traffico merci dall'adiacente stazione di Zagarolo FS[4].

Il 26 dicembre 1983 viene temporaneamente sospeso l'esercizio tra San Cesareo e Fiuggi, lasciando in esercizio il solo tratto Zagarolo Scalo-San Cesareo per soli treni merci e cantiere[3][5]. Il 25 febbraio del 1984 viene sospeso, a causa di alcuni smottamenti, anche l'esercizio fra Pantano e San Cesareo, con conseguente chiusura momentanea, poi tramutatasi in definitiva, di quello che restava della diramazione per la stazione[3][5].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Treno merci sull'anello di inversione
Planimetria della stazione di Zagarolo Scalo dal piazzale di stazione fino al bivio comprendente anche Zagarolo Bivio

La stazione, posta di fronte alla stazione di Zagarolo delle Ferrovie dello Stato, disponeva di un fabbricato viaggiatori e di 2 binari serviti da banchina, uno di corretto tracciato e uno deviato che si reimmetteva nel primo che a sua volta terminava nello scalo della stazione FS.

Nello scalo era anche presente un anello di inversione che correva adiacente alla strada provinciale 56/b1[6] via Valle di Casa Romana.

Al 2014 dell'impianto rimane solo il fabbricato passeggeri, inutilizzato, e l'ex piazzale è stato trasformato in un parcheggio[7].

Ai primi anni 2000 rimaneva anche il tronchino di raccordo con lo scalo merci FS che terminava presso la fine dell'area e che poi, in seguito, venne smantellato[8].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Motrice in sosta sul tronchino terminale dello scalo

La stazione era interessata dal traffico generato, oltre che dalla diramazione Zagarolo Bivio-Zagarolo Scalo, anche dalla ferrovia Roma-Napoli via Cassino, essendo la stazione FS situata di fronte all'impianto. La stazione era interessata anche dal traffico merci, pressoché unica sua ragione d'essere[9], proveniente in maggioranza dallo scalo delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione disponeva di:

  • Biglietteria a sportello Biglietteria a sportello
  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione permetteva i seguenti interscambi:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Formigari e Muscolino, p. 365.
  2. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, in Trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 6 febbraio 2014.
  3. ^ a b c La Storia
  4. ^ La lunga e travagliata storia di questa ferrovia inizia nel 1907, su ilmondodeitreni.it.
  5. ^ a b La STEFER
  6. ^ Elenco delle strade provinciali delle provincia di Roma Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  7. ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Zagarolo (RM)
  8. ^ Alla ricerca delle vestigia della Roma-Fiuggi
  9. ^ Il tracciato - Tram e trasporto pubblico a Roma, coll. est.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Formigari e Piero Muscolino, Le tramvie del Lazio: storia dalle origini, Calosci, 2004.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]