Stazione di Nigolosu

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Nigolosu
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMagomadas
Coordinate40°15′43.31″N 8°30′14.17″E / 40.262031°N 8.503936°E40.262031; 8.503936
Altitudine172 m s.l.m.
Lineeferrovia Macomer-Bosa
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1888
Soppressione1981
Riattivazione1995
Caratteristiche
Tipofermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

La stazione di Nigolosu è una fermata ferroviaria presente nel territorio comunale di Magomadas posta lungo la linea Macomer-Bosa, utilizzata esclusivamente per i servizi turistici legati al Trenino Verde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata fu realizzata nell'ultima parte dell'Ottocento, periodo in cui venne realizzata la ferrovia a scartamento ridotto tra Bosa e Macomer ad opera della Strade Ferrate Secondarie della Sardegna: sia la linea che la fermata furono inaugurate il 26 dicembre 1888[1].

Successivamente lo scalo passò alla gestione delle Ferrovie Complementari della Sardegna nel 1921, continuando la sua attività sino al 14 giugno 1981[2], data in cui la Macomer-Bosa fu chiusa per le cattive condizioni dell'armamento ferroviario, salvo poi riaprire l'anno successivo nella sola porzione tra Macomer e Tresnuraghes.

Nel decennio successivo le Ferrovie della Sardegna (dal 1989 gestore delle linee ex FCS) portarono avanti un progetto di riapertura del tracciato tra Tresnuraghes e Bosa Marina, sebbene destinato all'utilizzo esclusivo per il servizio turistico aziendale, il Trenino Verde, il tutto con finanziamenti comunitari e dell'ESIT. La fermata fu quindi ripristinata allo scopo ed il 10 maggio 1995[3] si registrò la riapertura della Tresnuraghes-Bosa Marina e della fermata, che da allora viene utilizzata per i viaggi turistici del Trenino Verde, effettuati principalmente in periodo estivo. Dal 2010 l'impianto è gestito dall'ARST.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Posta nelle campagne a ovest dell'abitato di Magomadas, la fermata è di tipo passante e comprende il solo binario di corsa[4] a scartamento da 950 mm, dotato di una banchina su cui è posto il rifornitore idrico dell'impianto, del tipo a cisterna metallica[4].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto dal maggio 1995 è utilizzato esclusivamente per le relazioni turistiche del Trenino Verde, attività gestita a partire dal 2010 dall'ARST. Oltre allo svolgimento delle corse effettuate su richiesta dei turisti la fermata è attiva nel periodo compreso tra la primavera e l'autunno in cui vengono espletate relazioni "a calendario".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ogliari, p. 514.
  2. ^ Altara, p. 178.
  3. ^ Binari per il turismo, in L'Unione Sarda, 9 maggio 1995.
  4. ^ a b Luigi Prato, Marco Fiori e Salvatore Fiori, La fermata di Nigolosu, su Lestradeferrate.it. URL consultato il 26 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]