Spurio Postumio Albino Caudino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Spurio Postumio Albino Caudino
Console della Repubblica romana
Nome originaleSp. Postumius Albinus Caudinus
GensPostumia
Consolato334 a.C., 321 a.C.

Spurio Postumio Albino Caudino (in latino: Spurius Postumius Albinus; ... – ...; fl. IV secolo a.C.) è stato un politico romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu eletto console nel 334 a.C. con Tiberio Veturio Calvino[1]. Inviati per combattere i Sidicini, non portarono a termine la campagna militare, per il timore che i Sanniti stessero per prendere le armi contro i romani[2].

Fu eletto console nel 321 a.C. con Tiberio Veturio Calvino, entrambi al secondo consolato[3]. I due consoli condussero l'esercito romano, in territorio sannita, fino all'imboscata presso Caudio, passata alla storia come la battaglia delle Forche Caudine. I Romani vennero attirati da finti pastori verso un passo che i Sanniti avevano fortificato, e si trovarono in una situazione di difficoltà. I consoli decisero allora di trattare con i Sanniti per uscire dalla situazione di stallo così creatasi, ma il comandante degli avversari obbligò i Romani a passare nudi sotto un giogo di lance per aver salva la vita[4].

Eletti i due nuovi consoli, Lucio Papirio Cursore e Quinto Publilio Filone, il Senato prese a discutere delle condizioni di pace accettata dai consoli Romani, Tiberio Veturio e Spurio Postumio, alle Forche caudine. Fu lo stesso Spurio a parlare perché le condizioni fossero rigettate, e che lui e Tiberio fossero consegnati ai Sanniti. Condotti nei pressi di Caudio per essere consegnati ai Sanniti, furono rimandati indietro liberi da Gaio Ponzio[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • Theodor Mommsen, Storia di Roma. Milano, Dall'Oglio, 1961.
  • P. A. Brunt, Classi e conflitti sociali nella Roma repubblicana, Bari, Laterza, 1972. BNI 732105
  • Emanuele Cianfardini, I consoli romani alle forche caudine, Benevento, Cooperativa Tipografi, 1921.
  • Itala Dondero e Patrizio Pensabene, Roma repubblicana fra il 509 e il 270 a. C., Roma, Quasar, 1983. ISBN 8885020410.
  • Antonietta Dosi, Lotte politiche e giochi di potere nella Roma repubblicana, Milano, Mursia 1999. ISBN 8842525855.
  • Emilio Gabba, Esercito e società nella tarda repubblica romana, Firenze, La nuova Italia, 1973. BNI 7311654.
  • Andrea Giardina, L'uomo romano, Roma-Bari, Laterza, 1989, ISBN 88-420-3471-1
  • Jacques Harmand. L'armee et le soldat a Rome, Paris, Picard, 1967.
  • J. Michelet, Storia di Roma, Rimini, Rusconi, 2002.
  • Theodor Mommsen. Romisches Strafrecht Stellenregister. Munchen, Beck, 1982. ISBN 3406086888.
  • Lucia Monaco, Battaglie ambigue e svolte costituzionali nella Roma repubblicana, Napoli, Jovene, 1997. ISBN 8824311741
  • Claude Nicolet, Il mestiere di cittadino nell'antica Roma, Roma, Editori riuniti, 1980, BNI 8111132.
  • Claude Nicolet, Strutture dell'Italia romana, (sec. 3-1 a.C.), Roma, Jouvence, 1984, ISBN 8878010472.
  • Paolo Sommella, Antichi campi di battaglia in Italia, contributi all'identificazione topografica di alcune battaglie d'età repubblicana, Roma, De Luca, 1967. BNI 684608.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Marco Atilio Regolo Caleno
Marco Valerio Corvo IV
334 a.C.
con Tiberio Veturio Calvino
Publio Cornelio Rufino
Primo anno dittatoriale
I
Lucio Fulvio Curvo
Quinto Fabio Massimo Rulliano
321 a.C.
con Tiberio Veturio Calvino II
Lucio Papirio Cursore II
Quinto Publilio Filone III
II
Controllo di autoritàEuropeana agent/base/22166