Laterizio: differenze tra le versioni
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* Claudio Ciriachi e Ugo Macrì, ''Costruire in laterizio'', editore Carocci, Roma, 1993, ISBN 9788843000579 |
* Claudio Ciriachi e Ugo Macrì, ''Costruire in laterizio'', editore Carocci, Roma, 1993, ISBN 9788843000579 |
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*''Laterizio: costruire sostenibile italiano'', Alinea Editrice, Firenze, 2006, ISBN 9788860550309 |
*''Laterizio: costruire sostenibile italiano'', Alinea Editrice, Firenze, 2006, ISBN 9788860550309 |
Versione delle 21:01, 27 mar 2016
ll laterizio è una denominazione generica[1] di materiale artificiali da costruzione ottenuti dalla cottura di argille con quantità variabile di sabbia, ossido di ferro e carbonato di calcio[2].
Tipi di laterizi
La gamma di laterizi riconosciuta dagli standard professionali sono[3]:
- Camini e canne fumarie: componenti dell'impianto termico, le canne fumarie in laterizio sono un materiale che offra buona resistenza al calore, impermeabili ai gas ed alla condensa.
- Coperture: permette una copertura discontinua delle falde di tetti. Si divisono in due categorie le "tegole curve" o coppi e le "tegole piane", che prendono varie denominazioni : marsigliesi, portoghesi, romana (o embrice), olandese.
- Divisori: elementi in laterizio di tipo leggero e forati che vengono posati sia in orizzontale che in verticale.I mattoni pieni sono quelli che non hanno buchi, è disuso come sostituto del mattone forato, viene utilizzato per le ristrutturazioni dei edifici classici o pareti portanti.
- Faccia a vista: il mattone faccia a vista permette la costruzione di muri e viene utilizzato soprattutto per la finitura esterna delle pareti. Hanno vari aspetti, in forma e colori, e possono essere classificati in "estrusi", "pasta molle" e "pressati".
- Murature: elementi che vengono usati per la realizzazione di murature portanti, e possono essere:
- mattoni pieni: sono quelli che non hanno buchi, è solitamente usato come sostituto del mattone forato, e viene utilizzato per le ristrutturazioni degli edifici classici o delle pareti portanti.
- mattoni semipieni: è un mattone che ha la resistenza media rispetto al mattone forato e al mattone pieno. Viene prodotto per estrusione. La percentuale di foratura varia tra il 15% e 45%. La sua dimensione è di 12×12×25 cm.
- Pavimenti in cotto: sono due tipologie principali “pianelle” e “mattoni”. Elemento laterizio pieno di forma rettangolare e di piccole dimensioni, utilizzato nell'edilizia storica come tavolato d'intradosso di solai e coperture lignee, soprattutto nell'Italia centrale, e localmente anche detta "campigiana" o "mezzana" (particolarmente in Toscana, a causa dello spessore che è circa la metà di quello di un mattone). Attualmente viene prodotto con le dimensioni di 13×23, 14×28, 15×30, 17x34 (tipico umbro), 18x36 e con spessore generalmente di 2,5 cm.
- Solaio: elementi in laterizio usati per la realizzazione di strutture orizzontali: sono disponibili per solai da gettare in opera, oppure i "interposti".
- Tavelle e Tavelloni: sono laterizi piani forati e di forma parallelepipeda, con pareti e setti sottili (tra 6 e 8 cm) che le rendono leggere, maneggevoli e piuttosto resistenti a flessione.
Realizzazione
Preparazione dell'impasto di argilla
Il materiale fondamentale è l'argilla, formata da minerali: la caolinite, l'halloysite, la montmorillonite o l'illite.
Viene depurata da elementi quali rocce, radici, e lasciata stagionare all'aperto. Viene macinata per avere l'omogeneità; per ottenere la plasticità dell'impasto si aggiungono invece sabbia o frammenti di laterizi scartati per difetto di cottura[4].
Formatura
È il passaggio in cui l'impasto di argilla e acqua prende la forma del laterizio finito, si aggiunge carbonato di sodio che viene fluidificato
Essiccamento
I laterizi non ancora cotti devono essere essiccati, così diventano modellabili[5][6].
per l' essiccamento si usano essiccatoi a camera o a tunnel, di tipo semicontinuo o continuo.
intanto il materiale si continua a muovere.
Il processo di essiccazione ha bisogno di un controllo attento .
Cottura
Per diventare solidi,i laterizi, hanno bisogno della cottura, poi devono raffreddare lentamente quindi la temperatura viene abbassata da 1030 °C fino a 650 °C circa, è inoltre opportuno che nell'arco da 650 °C a 500 °C la diminuzione di temperatura avvenga lentamente.
Note
- ^ Laterizio, su treccani.it, Treccani - Vocabolario. URL consultato il 25 febbraio 2016.
- ^ Vincenzo Sapienza, Il Laterizio (PDF), su dicar.unict.it, Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura di Catania, p. 12. URL consultato il 25 febbraio 2016.
- ^ I prodotti, su laterizio.it, Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi. URL consultato il 27 febbraio 2016.
- ^ Francesca Villa, Laterizi, su professionisti.it, 24 luglio 2012. URL consultato il 24 marzo 2013.
- ^ Laterizio – processo produttivo (PDF), su silab2.ing.unibo.it. URL consultato il 24 marzo 2013.
- ^ Francesco Pisani, La materia dell’opera d’arte plasmata dall’uomo e dal fuoco (PDF), su unifi.it, 12 dicembre 2011. URL consultato il 24 marzo 2013.
Bibliografia
- Claudio Ciriachi e Ugo Macrì, Costruire in laterizio, editore Carocci, Roma, 1993, ISBN 9788843000579
- Laterizio: costruire sostenibile italiano, Alinea Editrice, Firenze, 2006, ISBN 9788860550309
- (ebook) I laterizi: impieghi, prestazioni e corretta posa in opera, Bibliotheka Edizioni, 2014, ISBN 9788869340123