Gabriel Tarde: differenze tra le versioni

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Magistrato di professione, filosofo, sociologo e criminologo per vocazione, negli ultimi anni della sua vita fu docente al [[Collège de France]] (1900-1904), dove è stato il predecessore di [[Bergson]] alla cattedra di Filosofia moderna.
Magistrato di professione, filosofo, sociologo e criminologo per vocazione, negli ultimi anni della sua vita fu docente al [[Collège de France]] (1900-1904), dove è stato il predecessore di [[Bergson]] alla cattedra di Filosofia moderna.


È uno dei grandi nomi della storia della sociologia insieme a [[Auguste Comte]], [[Herbert Spencer]], [[Alfred Espinas]] e [[Emile Durkheim]]. La sua fama è strettamente legata alla definizione del concetto di [[imitazione]] nelle scienze umane e sociali. Considerato dai suoi contemporanei uno dei padri della sociolgia, si oppose a [[Durkheim]] in una lunga polemica, ciò che gli valse d'essere quasi del tutto dimenticato in Francia dopo la prima guerra mondiale, quando il pensiero di Durkheim si imponeva a livello internazionale.
È uno dei grandi nomi della storia della sociologia insieme a [[Auguste Comte]], [[Herbert Spencer]], [[Alfred Espinas]] e [[Emile Durkheim]]. La sua fama è strettamente legata alla definizione del concetto di [[imitazione]] nelle scienze umane e sociali. Considerato dai suoi contemporanei uno dei padri della sociologia, si oppose a [[Durkheim]] in una lunga polemica, ciò che gli valse d'essere quasi del tutto dimenticato in Francia dopo la prima guerra mondiale, quando il pensiero di Durkheim si imponeva a livello internazionale.
Della sua riflessione sociologica non è rimasta traccia che in alcuni autori americani ([[Robert Park]] e la scuola sociologica di Chicago), che lo considerano uno dei fondatori della [[psicologia sociale]] insieme a [[Gustave Le Bon]] e a [[Georg Simmel]]. Più recentemente, si è ispirato al suo individualismo metodologico il sociologo francese [[Raymond Boudon]].
Della sua riflessione sociologica non è rimasta traccia che in alcuni autori americani ([[Robert Park]] e la scuola sociologica di Chicago), che lo considerano uno dei fondatori della [[psicologia sociale]] insieme a [[Gustave Le Bon]] e a [[Georg Simmel]]. Più recentemente, si è ispirato al suo individualismo metodologico il sociologo francese [[Raymond Boudon]].


Il suo pensiero filosofico, influenzato soprattutto da [[Leibniz]] e [[Cournot]], costituisce un'originale ripresa delle tesi monadologiche, segnatamente nello scritto ''Monadologie et sociologie'' (1895) dove assumono un'inedita caratterizzazione metafisica che rendono il suo pensiero una delle più originali metafisiche moderne, espressione di un certo ''positivismo spiritualistico'' che è nello spirito del tempo.
Il suo pensiero filosofico, influenzato soprattutto da [[Leibniz]] e [[Cournot]], costituisce un'originale ripresa delle tesi monadologiche, segnatamente nello scritto ''Monadologie et sociologie'' (1895) dove assumono un'inedita caratterizzazione metafisica che rendono il suo pensiero una delle più originali metafisiche moderne, espressione di un certo ''positivismo spiritualistico'' che è nello spirito del tempo.


In ambito criminologico si è opposto alla Scuola italiana di crimonologia di [[Cesare Lombroso]] e in specie alla sua concezione delle cause dei reati. Il suo nome è rimasto legato al concetto di ''imitazione'', di cui ha elaborato le "leggi " (è questo il titolo della sua opera più famosa). In crimonologia l'applicazione di questo principio ha dato luogo a una teoria eziologica della condotta deviante ripresa in seguito da E. [[Alexander Sutherland]] (la cosiddetta ''teoria dell´apprendimento''). La sua opera sociologica, così come viene retrospettivamente interpretata da Tarde nelle ''Lois sociales'' (1898) consta di tre momenti principali, ad ognuno dei quali egli ha dedicato una monografia: l'Invenzione e l'Imitazione - o Ripetizione - (''Les lois de l'imitation'', 1890), l'Opposizione (''L'opposition universelle'', 1897) e l'Adattamento (''La logique sociale'', 1895).
In ambito criminologico si è opposto alla Scuola italiana di criminologia di [[Cesare Lombroso]] e in specie alla sua concezione delle cause dei reati. Il suo nome è rimasto legato al concetto di ''imitazione'', di cui ha elaborato le "leggi " (è questo il titolo della sua opera più famosa). In criminologia l'applicazione di questo principio ha dato luogo a una teoria eziologica della condotta deviante ripresa in seguito da E. [[Alexander Sutherland]] (la cosiddetta ''teoria dell´apprendimento''). La sua opera sociologica, così come viene retrospettivamente interpretata da Tarde nelle ''Lois sociales'' (1898) consta di tre momenti principali, ad ognuno dei quali egli ha dedicato una monografia: l'Invenzione e l'Imitazione - o Ripetizione - (''Les lois de l'imitation'', 1890), l'Opposizione (''L'opposition universelle'', 1897) e l'Adattamento (''La logique sociale'', 1895).


Ai giorni nostri la sua opera, riscoperta principalmente da [[Gilles Deleuze]] in opere come ''Differenza e ripetizione'' (1968) e ''Millepiani'' (1980), sta progressivamente riguadagnando interesse, ne fanno fede il succedersi delle pubblicazioni e i numeri monografici di riviste (come "Multitudes") a lui dedicati. È stato un autore molto prolifico: ha al suo attivo almeno 15 volumi e un centinaio di articoli, apparsi soprattutto sulla "Revue philosophique" e sugli "Archives d'anthropologie criminelle". La maggior parte delle sue opere è in ristampa presso la casa editrice Les empecheurs de penser en rond di Parigi (il curatore della ristampa in francese è il filosofo [[Éric Alliez]]). Al momento (1999-2004) sono stati ripubblicati 8 volumi: 1.1 ''Monadologie et sociologie''; 1.2 ''La logique sociale''; 1.3 ''L'opposition universelle''; 1.4 ''Les lois sociales''; 2.1 ''Les lois de l'imitation''; 2.2 ''Les transformations du pouvoir''; 2.4 ''Philosophie de l'histoire et science sociale: la philosophie de Cournot''; 2.5 ''La criminalité comparée'' e il volume "hors série": ''Maine de Biran et l'évolutionnisme en psychologie''.
Ai giorni nostri la sua opera, riscoperta principalmente da [[Gilles Deleuze]] in opere come ''Differenza e ripetizione'' (1968) e ''Millepiani'' (1980), sta progressivamente riguadagnando interesse, ne fanno fede il succedersi delle pubblicazioni e i numeri monografici di riviste (come "Multitudes") a lui dedicati. È stato un autore molto prolifico: ha al suo attivo almeno 15 volumi e un centinaio di articoli, apparsi soprattutto sulla "Revue philosophique" e sugli "Archives d'anthropologie criminelle". La maggior parte delle sue opere è in ristampa presso la casa editrice Les empecheurs de penser en rond di Parigi (il curatore della ristampa in francese è il filosofo [[Éric Alliez]]). Al momento (1999-2004) sono stati ripubblicati 8 volumi: 1.1 ''Monadologie et sociologie''; 1.2 ''La logique sociale''; 1.3 ''L'opposition universelle''; 1.4 ''Les lois sociales''; 2.1 ''Les lois de l'imitation''; 2.2 ''Les transformations du pouvoir''; 2.4 ''Philosophie de l'histoire et science sociale: la philosophie de Cournot''; 2.5 ''La criminalité comparée'' e il volume "hors série": ''Maine de Biran et l'évolutionnisme en psychologie''.

Versione delle 17:32, 22 giu 2013

Gabriel Tarde.

Gabriel Tarde (Sarlat, 1843Parigi, 1904) è stato un criminologo, sociologo e filosofo francese. Magistrato di professione, filosofo, sociologo e criminologo per vocazione, negli ultimi anni della sua vita fu docente al Collège de France (1900-1904), dove è stato il predecessore di Bergson alla cattedra di Filosofia moderna.

È uno dei grandi nomi della storia della sociologia insieme a Auguste Comte, Herbert Spencer, Alfred Espinas e Emile Durkheim. La sua fama è strettamente legata alla definizione del concetto di imitazione nelle scienze umane e sociali. Considerato dai suoi contemporanei uno dei padri della sociologia, si oppose a Durkheim in una lunga polemica, ciò che gli valse d'essere quasi del tutto dimenticato in Francia dopo la prima guerra mondiale, quando il pensiero di Durkheim si imponeva a livello internazionale. Della sua riflessione sociologica non è rimasta traccia che in alcuni autori americani (Robert Park e la scuola sociologica di Chicago), che lo considerano uno dei fondatori della psicologia sociale insieme a Gustave Le Bon e a Georg Simmel. Più recentemente, si è ispirato al suo individualismo metodologico il sociologo francese Raymond Boudon.

Il suo pensiero filosofico, influenzato soprattutto da Leibniz e Cournot, costituisce un'originale ripresa delle tesi monadologiche, segnatamente nello scritto Monadologie et sociologie (1895) dove assumono un'inedita caratterizzazione metafisica che rendono il suo pensiero una delle più originali metafisiche moderne, espressione di un certo positivismo spiritualistico che è nello spirito del tempo.

In ambito criminologico si è opposto alla Scuola italiana di criminologia di Cesare Lombroso e in specie alla sua concezione delle cause dei reati. Il suo nome è rimasto legato al concetto di imitazione, di cui ha elaborato le "leggi " (è questo il titolo della sua opera più famosa). In criminologia l'applicazione di questo principio ha dato luogo a una teoria eziologica della condotta deviante ripresa in seguito da E. Alexander Sutherland (la cosiddetta teoria dell´apprendimento). La sua opera sociologica, così come viene retrospettivamente interpretata da Tarde nelle Lois sociales (1898) consta di tre momenti principali, ad ognuno dei quali egli ha dedicato una monografia: l'Invenzione e l'Imitazione - o Ripetizione - (Les lois de l'imitation, 1890), l'Opposizione (L'opposition universelle, 1897) e l'Adattamento (La logique sociale, 1895).

Ai giorni nostri la sua opera, riscoperta principalmente da Gilles Deleuze in opere come Differenza e ripetizione (1968) e Millepiani (1980), sta progressivamente riguadagnando interesse, ne fanno fede il succedersi delle pubblicazioni e i numeri monografici di riviste (come "Multitudes") a lui dedicati. È stato un autore molto prolifico: ha al suo attivo almeno 15 volumi e un centinaio di articoli, apparsi soprattutto sulla "Revue philosophique" e sugli "Archives d'anthropologie criminelle". La maggior parte delle sue opere è in ristampa presso la casa editrice Les empecheurs de penser en rond di Parigi (il curatore della ristampa in francese è il filosofo Éric Alliez). Al momento (1999-2004) sono stati ripubblicati 8 volumi: 1.1 Monadologie et sociologie; 1.2 La logique sociale; 1.3 L'opposition universelle; 1.4 Les lois sociales; 2.1 Les lois de l'imitation; 2.2 Les transformations du pouvoir; 2.4 Philosophie de l'histoire et science sociale: la philosophie de Cournot; 2.5 La criminalité comparée e il volume "hors série": Maine de Biran et l'évolutionnisme en psychologie.

Opere di Gabriel Tarde

  • La criminalité comparée (1886)
  • La philosophie pénale (1890)
  • Les lois de l'imitation (1890)
  • Etudes pénales et sociales (1892)
  • Les transformations du droit (1893)
  • Essais et mélanges sociologiques (1895)
  • La logique sociale (1895)
  • L’opposition universelle. Essai d’une théorie des contraires (1897)
  • Études de psychologie sociale (1898)
  • Les lois sociales. Esquisse d’une sociologie (1898)
  • Les transformations du pouvoir (1899)
  • L'opinion et la foule (1901)
  • La psychologie économique (1902)

Principali articoli filosofici e sociologici

  • La croyance et le désir, in “Revue Philosophique”, X, 1880, pp. 150-180 e 264-283.
  • La psychologie en économie politique, in “Revue Philosophique”, XII, 1882, pp. 222-250 e 401-418.
  • Maine de Biran et l’évolutionnisme en psychologie (1882), Paris, Les empȇcheurs de penser en rond, 2000.
  • Les traits communs de la nature et de l’histoire, in “Revue Philosophique”, XIV, pp. 270-291.
  • L’archéologie et la statistique, in “Revue Philosophique”, XVI, 1883, pp. 363-384 e 492-511.
  • Darwinisme naturel et darwinisme social, in “Revue Philosophique”, XVII, 1884, pp. 607-637.
  • Qu’est-ce qu’une société ?, in “Revue Philosophique”, XVIII, 1884, pp. 489-510.
  • Le type criminel, in “Revue Philosophique”, XIX, 1885, pp. 593-627.
  • La dialectique sociale, in “Revue Philosophique”, XXV, 1888, pp. 20-41 e 148-165.
  • Les deux sens de la valeur, in “Revue d’Économie Politique”, II, 1888, pp. 526-540 e 561-576.
  • Catégories logiques et institutions sociales, in “Revue Philosophique”, XXVIII, 1889, pp. 113-136 e 292-309.
  • Les crimes des foules, in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, VII, 1892, pp. 353-386.
  • La logique sociale des sentiments, in “Revue Philosophique”, XXXVI, 1893, pp. 561-594.
  • Les monades et la science sociale, in “Revue Internationale de Sociologie”, I, 1, 1893, pp. 157-173 e 2, pp. 231-246.
  • Foules et sectes au point de vue criminel, in “Revue des Deux Mondes”, 15 novembre 1893, pp. 349-387.
  • Monadologie et sociologie, in Essais et mélanges sociologiques, Paris, Maloine, 1895, pp. 309-389.
  • La variation universelle, in Essais et mélanges sociologiques, cit., pp. 391-422.
  • Fragment d’histoire future, in “Revue Internationale de Sociologie”, IV, 1896, pp. 603-654.
  • L’idée de l’organisme social, in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, XI, 1896, pp. 418-428.
  • Le public et la foule, in Revue de Paris, 15 juillet 1898, pp. 287-306 e 1er août, pp. 615-635.
  • L’idée d’opposition, in “Revue Philosophique”, XLIII, 1, 1898, pp. 1-18 e 2, pp. 160-175.
  • Les transformations du pouvoir, in “Revue Internationale de Sociologie”, VII, 3, 1898, pp. 177-192.
  • L’opinion et la conversation, in Revue de Paris, 15 août 1899, pp. 689-719 e 1er septembre, pp. 91-116.
  • Leçon d’ouverture d’un cours de philosophie moderne au Collège de France (8 mars 1900), in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, XV, 1900, p. 223 e segg.
  • La réalité sociale, in “Revue Philosophique”, LII, 1901, pp. 457-477.
  • La psychologie inter-mentale, in “Revue Internationale de Sociologie”, IX, 1, 1901, pp. 1-13.
  • L’action des faits futurs, in “Revue de Métaphysique et de Morale”, 2, 1901, pp. 119-137.
  • L’action inter-mentale, in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, XVI, 1901, pp. 181-190.
  • L’invention considérée comme moteur de l’évolution sociale, in “Revue Internationale de Sociologie”, 7, 1902, pp. 561-574.
  • La philosophie sociale de Cournot, in “Bulletin de l’Association Française de Philosophie”, III, 8, 1903, pp. 207-230.
  • L’interpsychologie, in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, XIX, 1904, pp. 536-564.
  • Les possibles. Fragments d’un ouvrage de jeunesse, in “Archives d’Anthropologie Criminelle”, XXV, 1910, pp. 8-41.
  • Contre Durkheim à propos de son Suicide, in Le suicide un siècle après (a c. di M. Borlandi e M. Cherkaoui), Paris, PUF, 2000, pp. 219-255.

Per un approfondimento bibliografico cfr. http://www.enap.justice.fr/campus/biblio_tarde_fonds_historique.php

Corsi al Collège de France

  • 1900: La psychologie intermentale
  • 1900-1901: La psychologie économique
  • 1901-1902: Les transformations de la morale
  • 1902-1903: La philosophie pénale e Les idées philosophiques de Cournot
  • 1903-1904: Les élements de la psychologie intermentale
  • 1904-1905: La conversation et son rôle social (mai cominciato)

In italiano

  • Scritti sociologici (UTET, 1976) a c. di F. Ferrarotti, trad. di Vincenzo Pasquali
  • Frammento di storia futura (ESI e Flaccovio, 1991) a c. di V. Petrucci e G. Mulè
  • L’opinione e la folla (La città del sole, 1995) a c. di Rosario Conforti
  • Che cos’è una società? (Cronopio, 2010) a c. di Andrea Cavalletti
  • Il tipo criminale: una critica al delinquente-nato di Cesare Lombroso (Ombre corte, 2010) a c. di Sabina Curti
  • La logica sociale dei sentimenti (Armando, 2011) a c. di Massimo Cerulo
  • La morale sessuale (Armando, 2011) a c. di Sabina Curti
  • Le leggi dell’imitazione (Rosenberg & Sellier, 2012) a c. di Filippo Domenicali
  • Credenza e desiderio (Cronopio, 2012) a c. di Salvatore Prinzi
  • Monadologia e sociologia (Ombre Corte, 2013) a c. di Filippo Domenicali

Scritti su Gabriel Tarde

  • Georg Simmel, G. Tarde, Les lois de l'imitation, in "Zeitschrift fur Pychologie un Pysiologie der Sinnesorgane", 1891; ripubblicato in francese in "Sociétés", n. 101, 2008/3, pp. 33-34.
  • Georg Simmel, Rezension von Revue Internationale de Sociologie: Les monades & la science sociale (1894), in Gesamtausgabe (a c. di O. Rammstedt), vol. 1, pp. 306-310.
  • Alexis Bertrand, Un essai de cosmologie sociale: les thèses monadologiques de Gabriel Tarde, in "Archives d'anthropologie criminelle", XIX, n. 127-128, 1904, pp. 623-660.
  • René Worms, La philosophie sociale de G. Tarde, in "Revue philosophique", 2/1905, pp. 121-156.
  • Célestin Bouglé, Un sociologue individualiste: Gabriel Tarde, in Revue de Paris, 12, t. 3, 1905, pp. 294-316.
  • L. Dauriac, La philosophie de Gabriel Tarde, in "L'Année philosophique", XVI, 1906, pp. 149-169.
  • Alexandre Lacassagne, Gabriel Tarde (1843-1904), in "Archives d'anthropologie criminelle", XVI, 1906, pp. 501-536.
  • Henri Bergson, Lettre sur Gabriel Tarde in AA.VV., Discours sur Gabriel Tarde, Sarlat, Michelet, 1909.
  • Henri Bergson, Préface in Gabriel Tarde. Introduction et pages choisies par ses fils, Paris, Michaud, 1909, pp. 5-6.
  • Amédée Matagrin, La psychologie sociale de Gabriel Tarde, Paris, Alcan, 1910.
  • Alfred Espinas, Notice sur la vie et les oeuvres de M. Gabriel de Tarde in "Actes de l'Académie des Sciences Morales et Politiques, Seances et travaux", 1910, pp. 309-422.
  • Jules Vuillemin, L'imitation dans l'interpsychologie de Tarde et ses prolongements, in "Journal de psychologie normale et pathologique", 42/4, 1949, pp. 420-449.
  • Raymond Boudon, La "statistique psychologique" de Tarde, in "Annales internationales de Criminologie", 1964, pp.342-357.
  • Gilles Deleuze, Différence et répétition, Paris, PUF, 1968 (tr. it. Differenza e ripetizione, Milano, Cortina, 1997).
  • T.N. Clark, Gabriel Tarde: On Communication and Social Influence, Chicago and London, The University of Chicago Press, 1969.
  • Jean Milet, Gabriel Tarde et la philosophie de l’Histoire,Paris,1970.
  • Jean Milet, Gabriel Tarde et la psychologie sociale, in "Revue francaise de sociologie", XIII, 1972, pp. 472-484.
  • Franco Ferrarotti, Introduzione, in Scritti sociologici, Torino, UTET, 1976, pp. 6-39 (ora anche in Id., Lineamenti di storia del pensiero sociologico, Roma, Donzelli, 2002, pp. 155-175).
  • Raymond Boudon, Presentation, in Les lois de l'imitation, Genève, Slatkine, 1979.
  • Gilles Deleuze-Félix Guattari, Mille-plateaux. Capitalisme et schizophrénie, Paris, Minuit, 1980 (tr. it. Millepiani. Capitalismo e schizofrenia, Roma, Castelvecchi, 2006).
  • Ian Lubek, Histoire des psychologies sociales perdues: le cas de Gabriel Tarde, in "Revue francaise de sociologie", XXII, 1981, pp. 361-395.
  • Pierre Favre, Gabriel Tarde et la mauvaise fortune d'un "bapteme sociologique" de la science politique, in "Revue francaise de sociologie", XXIV, 1983, pp. 3-30.
  • Pietro Semeraro, Il sistema penale di Gabriel Tarde, Padova, Cedam, 1984.
  • Realino Marra, Tra pena infamante e utilità del reato. Tarde contro Durkheim, ovvero l’espiazione della colpa a fondamento del diritto criminale, in "Dei Delitti e delle Pene", III-1, 1985, pp. 49-92.
  • Valentino Petrucci, Gabriel Tarde: Filosofie penali tra Otto e Novecento, Napoli, ESI, 1988.
  • B. Valade, Gabriel Tarde, in Encyclopaedia Universalis, 22, 1989, pp. 66-68.
  • E. Katz, L'héritage de Gabriel Tarde: un paradigme pour la recherche sur l'opinion et la communication, in "Hermès", 11-12, 1992, pp. 265-274.
  • Bruno Karsenti, Presentation a Les lois de l'imitation, Paris, Kimé, 1993, pp. VII-XXVI.
  • Massimo Borlandi, Informations sur la redaction du Suicide et sur l'état du conflit entre Durkheim et Tarde de 1895 à 1897, in "Etudes durkheimiennes/Durkheim Studies" n. 6 (Fall 1994), pp. 4-13.
  • Philippe Besnard, Durkheim critique de Tarde: des "Règles" au "Suicide", in AA.VV., La sociologie et sa méthode: les "Règles" de Durkheim un siècle après, Paris, L'Harmattan, 1995, pp. 221-243.
  • Roberta Bisi, La crimonologia di Gabriel Tarde: note introduttive, Bologna, CLUEB, 1998.
  • Eric Alliez, Tarde et le problème de la constitution, in Monadologie et sociologie, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 1999, pp. 10-32.
  • Maurizio Lazzarato, Gabriel Tarde: un vitalisme politique, in Monadologie et sociologie, cit., pp. 103-150.
  • René Schérer, Homo ludens: des stratégies vitales, in La logique sociale, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 1999, pp. 17-56.
  • Jean-Clet Martin, Tarde aujourd'hui, in L'opposition universelle, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 1999,pp. 15-38.
  • Isaac Joseph, Gabriel Tarde: le monde comme féerie, in Les lois sociales, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 1999, pp. 11-36.
  • Raymond Boudon, Gabriel Tarde: la connexion micro-macro, in Etudes sur les sociologues classiques, vol. 2, Paris, PUF, 2000, pp. 247-272.
  • Massimo Borlandi, Tarde et les criminologues italiens de son temps, in "Revue d'Histoire des Sciences Humaines", 2000, 3, pp. 7-56.
  • Laurent Mucchielli, Tardomania? Réflexions sur les usages contemporains de Tarde, in "Revue d'Histoire des Sciences Humaines", 2000, 3, pp. 161-184.
  • E. Letonturier, Gabriel Tarde sociologue de la communication et des réseaux, in "Cahiers internationaux de sociologie", CVIII, 2000, pp. 79-102.
  • F. Vatin, Tarde, Cournot et la fin des temps, in "Futuribles", 256, 2000, pp. 47-64.
  • Massimo Borlandi, Tarde et les criminologues de son temps (à partir de sa correspondance inédite ou retrouvée), in "Revue d'Histoire des Sciences Humaines", 2/2000, 3, pp. 7-56.
  • Roberta Bisi, Credenze, desideri e imitazioni: un approccio al sistema socio-psicologico di G. Tarde, Bologna, CLUEB, 2000.
  • Roberta Bisi, Gabriel Tarde e la questione criminale, Milano, Franco Angeli, 2001.
  • Jean-Philippe Antoine, Statistique et métaphore: note sur la méthode sociologique de Tarde, in Les lois de l'imitation, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 2001, pp. 7-42.
  • Maurizio Lazzarato, Puissances de l'invention. La psychologie économique de Gabriel Tarde contre l'économie politique, Les Empecheurs de penser en rond, Paris, 2002.
  • David Toews, The New Tarde: Sociology After the End of the Social in "Theory, Culture & Society", Vol. 20, No. 5, 2003, pp. 81-98.
  • Pierre Montebello, L'autre métaphysique: essai sur la philosophie de la nature, Ravaisson, Tarde, Nietzsche et Bergson, Paris, Desclée de Brouwer, 2003, pp. 112-156.
  • Francois Zourabichvili, Le pouvoir en devenir: Tarde et l'actualité, in Les transformations du pouvoir, Paris, Les empecheurs de penser en rond, 2003, pp. 7-37.
  • Bruno Karsenti, L'imitation. Retour sur le débat entre Tarde et Durkheim, in La régularité. Habitude, disposition et savoir-faire (a c. di C. Chauvire e A. Ogien), Paris, EHESS, 2003, pp. 183-205.
  • Cécile Rol, Le possible dans la sociologie de Simmel et de Tarde, in "Simmel Studies", 2003, 1, pp. 233-262.
  • Louise Salmon, Gabriel Tarde et l'Affaire Dreyfus. Réflexions sur l'engagement d'un homme de pénsée, in "Champ pénal/Penal Field", II, 2005, pp. 2-15.
  • Louise Salmon, Le fonds Gabriel Tarde au CHEVS, in "Champ pénal/Penal field" [En ligne: http://champpenal.revues.org/239]
  • Jean Milet, Ontologie de la différence, Paris, Beauchesne, 2006.
  • Gianluca Bonaiuti, Memorie politiche dal sottosuolo. La monadologia utopica di Gabriel Tarde, in "Morus", vol 2, pp. 125-135, 2007.
  • Didier Debaise, Une métaphysique des possessions. Puissances et sociétés chez Gabriel Tarde, in "Révue de Métaphysique et de morale", n. 4 (2008), pp. 477-460.
  • Bruno Latour et V.A. Lépinay, L'économie, science des interets passionnées: introduction à l'anthropologie économique de Gabriel Tarde, Paris, La découverte, 2008.
  • Bruno Latour, Eine andere Wissenschaft des Sozialen? Vorwort zur deutschen Ausgabe von Gabriel Tardes Monadologie und Soziologie, in G. Tarde, Monadologie und Soziologie, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 2009, pp. 7-14.
  • M. Schlimmer, Jenseits der Kritik des Sozialen - Gabriel Tardes Neo-Monadologie, in G. Tarde, Monadologie und Soziologie, cit., pp. 109-153.
  • Roberto Ciccarelli, Immanenza. Filosofia, diritto e politica della vita dal XIX al XX secolo, Bologna, Il Mulino, 2009, pp. 235-251.
  • Ch. Borch - U. Staheli (a c. di), Soziologie der Nachahmung und des Begehrens. Materialen zu Gabriel Tarde, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 2009.
  • S. Ludemann, Die imaginare Gesellschaft. Gabriel Tardes anti-naturalistische Soziologie der Nachahmung, in Borch-Staheli (a c. di), Soziologie der Nachahmung und des Begehrens, cit., pp. 107-124.
  • Robert Leroux, Gabriel Tarde: vie, oeuvres, concepts, Paris, Ellipses, 2011.
  • Filippo Domenicali, Gabriel Tarde tra metafisica e sociologia, in Le leggi dell'imitazione, Torino, Rosenberg & Sellier, 2012, pp. 11-27.
  • Filippo Domenicali, La metafisica segreta di Gabriel Tarde, in Monadologia e sociologia, Verona, Ombre Corte, 2013, pp. 7-29.

Numeri monografici di riviste

  • "Multitudes", n. 7/2000 Dossier Tarde intempestif. Contiene articoli di Eric Alliez (Différence et répétition de Gabriel Tarde), René Schérer (Tarde, puissances de l’invention), Jean-Clet Martin (Tarde: une nouvelle monadologie), Maurizio Lazzarato (La Psychologie économique contre l’Économie politique), Jean Philippe Antoine (Tarde, commun sensationnel) e Isaac Joseph (Tarde avec Park).
  • "Revue d'Histoire de Sciences Humaines, n. 3/2000 (Gabriel Tarde et la criminologie au tournant du siècle).

Il "Premio Gabriel Tarde"

Dal 1972, il Premio Gabriel Tarde viene conferito, ogni due anni, al migliore scritto di criminologia in lingua francese. Il premio viene assegnato da una giuria internazionale indipendente, riunita sotto l’egida della “Association Française de Criminologie"

Collegamenti esterni

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