Palazzo Vivarelli Colonna: differenze tra le versioni

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== Informazioni ==
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Attualmente l'edificio appartiene al [[Firenze|Comune di Firenze]], mentre il giardino è aperto al pubblico il martedì ed il giovedì dalle ore 10 alle ore 18 da aprile ad attobre.
Attualmente l'edificio appartiene al [[Firenze|Comune di Firenze]]; il giardino è aperto al pubblico il martedì ed il giovedì dalle ore 10 alle ore 18 da aprile ad ottobre.


==Altre immagini==
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Versione delle 11:21, 2 ott 2012

La fontana a muro

Il Palazzo Vivarelli Colonna, così chiamato dal nome degli ultimi proprietari, si trova in via delle Conce 28 a Firenze ed è il risultato di successive aggregazioni di singole unità immobiliari.

Storia e architettura

Il palazzo

Le prime notizie sul palazzo si hanno a partire dal XV secolo quando era di proprietà della famiglia Granacci. Dal XVI al XVIII secolo fu proprietà dei Gaburri per passare in seguito alla famiglia Lotteringhi della Stufa. Nel XIX secolo il banchiere Michele Giuntini, allora proprietario, commissionò ad artisti fiorentini, un importante ciclo di affreschi. Dal 1857 al 1979 appartenne ai Vivarelli Colonna.

Il palazzo è corredato da un giardino all'italiana recentemente restaurato. Fu creato da Francesco Niccolò Maria Gaburri nel primo decennio del Settecento. È composto da un prospetto principale in asse con il portale del palazzo, lungo il quale si trova una fontana circolare, decorata da una statua di cigno, e una grandiosa fontana a muro. Attorno si dispongono alcune aiuole geometriche con conche di agrumi durante la stagione calda, che vengono riposte nella limoniera in inverno. Il muro di cinta è decorato da vasi e statue. Tra le essenze qui collocate ci sono azalee, arancio amaro, limone, bosso, lentaggine, olea fragans.

Il boschetto di piante ad alto fusto (leccio, alloro, magnolia, pino e tiglio) è di gusto più spiccatamente romantico e risale infatti alla prima metà dell'Ottocento. In quello stesso periodo venne anche realizzata la loggetta neoclassica verso il giardino che fa da tramite tra l'ambiente interno e quello esterno.

La scenografica fontana sul muro nord è l'elemento di maggior spicco del giardino. Fu realizzata tra il 1704 e il 1708 con un complesso apparato decorativo composto da sculture, pitture, mosaici in ciottoli e composizioni di pietre spugnose. L'architettura si deve a Giovanni Baratta, mentre lo sfondo pittorico a finte rovine è stato ridipinto recentemente, cercando di riprendere quello originale eseguito da Rinaldo Botti e da Lorenzo del Moro: essendo esposta al pieno sole proveniente da sud le pitture risultano doppiamente fragili.

La statua al centro è un Orfeo cantore; fu fatta scolpire subito dopo la morte prematura della moglie del Gabburri ed il soggetto è pervaso da un senso di malinconia. Due telamoni nelle forme di satiri ornano i lati della fontana, mentre in alto spicca lo stemma dei Vivarelli Colonna (un tempo era quello dei Gaburri) sostenuto da tre faunetti come se stessero cercando di raddrizzarlo: sono i ritratti dei tre figli del Gabburri. Le vistose crepe sull'arco della fontana sono volute e richiamano il tema delle pitture di rovine tanto popolare nel Settecento.

Informazioni

Attualmente l'edificio appartiene al Comune di Firenze; il giardino è aperto al pubblico il martedì ed il giovedì dalle ore 10 alle ore 18 da aprile ad ottobre.

Altre immagini

Bibliografia

  • Toscana Esclusiva XII edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane 2007.

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Coordinate: 43°46′10.6″N 11°15′59.9″E / 43.769611°N 11.266639°E43.769611; 11.266639