Palazzo Lottini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo Lottino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia Isola delle Stinche, 3 angolo via della Vigna Vecchia
Coordinate43°46′11.19″N 11°15′36.24″E / 43.769776°N 11.260066°E43.769776; 11.260066
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo

Palazzo Lottini è un edificio storico di Firenze, situato in via Isola delle Stinche 3, angolo via della Vigna Vecchia, affacciato su piazza San Simone.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio presenta un disegno d'insieme che riconduce la costruzione al tardo Quattrocento o agli inizi del Cinquecento, seppure con aggiunte e modifiche successive. Walther Limburger, che data decisamente la costruzione al Quattrocento, segnala "un inizio di scala molto bello". Così, invece, Marcello Jacorossi[1]: "Elegante edificio di puro carattere fiorentino di due piani rialzati con cornici di ricorso di pietra e finestre centinate: quelle del primo piano hanno i pietrami modinati. La porta sul mezzo tondo è adorna di bozze di macigno ed ha, ai lati, due piccole finestre rettangolari con cornici modinate. Un terzo piano sottotetto presenta piccoli occhi circolari con cornici di pietra".

Sulla cantonata è uno scudo, impreziosito da nastri svolazzanti, oramai abraso e poco leggibile, che la letteratura segnala come riconducibile alla famiglia Lottini[2]. Sulla facciata principale, che guarda alla piazza di San Simone, una lapide ricorda come qui lo scultore Giovanni Duprè modellasse il suo Abele morente.


FU QUI L'UMILE STANZA
OVE L'OSCURO INTAGLIATORE
GIOVANNI DUPRÉ
CON LA INDOMITA FORZA DEL VOLERE
VINCENDO LE AVVERSITÀ DELLA INDIGENZA
SOVVENUTO DI SCARSO IMPLORATO SUSSIDIO
POTÉ COMPIERE NELLA CRETA
IL SUO PRIMO CAPOLAVORO
L'ABELE MORENTE
RIVELANDOSI GIÀ DEGNO DI UN NOME
CHE DURERÀ QUANTO IL MONDO LONTANO


Sempre in questa casa, tra il 1931 e il 1932, abitò lo scrittore Fernando Agnoletti[3].

Stemma Lottini

Al piano terra ha qui sede la storica Gelateria Vivoli, dove si vede anche un'antica buchetta del Vino che ancora mette in comunicazione con l'interno del fondo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzi 1972.
  2. ^ Se ne veda una fotografia in Palazzi 1972.
  3. ^ Cecconi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, p. 144;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 72;
  • Luigi Vittorio Bertarelli, Italia Centrale, II, Firenze, Siena, Perugia, Assisi, Milano, Touring Club Italiano, 1922, p. 83;
  • Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 166;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 228, n. 440;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 112;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 321; II, p. 620;
  • Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 264;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 114–115, n. 164;
  • Andrea Cecconi, Le case della memoria. Un itinerario letterario nella Firenze del ‘900, Firenze, Giampiero Pagnini Editore, 2009, pp. 17–18;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, p. 178, n. 238.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]