Ugo Malmozzetto: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica 135155239 di Picenus (discussione): nella tua modifica ci sono parti fuori standard, oltre che dati bibliografici mancanti o errati.
Etichetta: Annulla
m recupero modifica conflittata del 17:10, 27 ago 2023‎ di Picenus (inserisci le fonti ove indicato)
Riga 21: Riga 21:
Intorno al 1076 distrusse l'[[abbazia di San Clemente a Casauria]] dopo aver catturato in un'imboscata l'abate Trasmondo, che stava organizzando la difesa della regione contro gli invasori normanni, provocando così gravi danni a quel monastero, cosicché vi rimasero soltanto quattro monaci<ref>{{Cita|Berardi (1726)|pp. 866-867}}.</ref>.
Intorno al 1076 distrusse l'[[abbazia di San Clemente a Casauria]] dopo aver catturato in un'imboscata l'abate Trasmondo, che stava organizzando la difesa della regione contro gli invasori normanni, provocando così gravi danni a quel monastero, cosicché vi rimasero soltanto quattro monaci<ref>{{Cita|Berardi (1726)|pp. 866-867}}.</ref>.


Pur essendo un grande persecutore e distruttore di Casauria, fu uno dei protettori dell'[[abbazia di San Bartolomeo]] di [[Carpineto della Nora|Carpineto]], mentre nel 1092 faceva una donazione al vescovo di Valva{{senza fonte}}.
Pur essendo un grande persecutore e distruttore di Casauria, fu uno dei protettori dell'[[abbazia di San Bartolomeo]] di [[Carpineto della Nora|Carpineto]], mentre nel 1092 donava al vescovo di Valva il [[San Benedetto in Perillis#Monastero di San Benedetto|monastero di San Benedetto in Perillis]] e tra i possedimenti a questo spettanti anche alcuni beni nel castello di [[Collepietro]]{{senza fonte}}.


La sua attività bellicosa cessò verso la fine del secolo, quando cadde in un'imboscata mentre cercava di impadronirsi di [[Prezza]], città strategica dell'[[L'Aquila|Aquila]] per il controllo della [[Valle Peligna|Conca Peligna]] e delle comunicazioni verso ovest, attirato in un convegno amoroso dalla sorella del signore di Prezza<ref>{{Cita|Berardi (1726)|pp. 869-870}}.</ref>. Morì in prigione nel 1097{{senza fonte}}.
La sua attività bellicosa cessò verso la fine del secolo, quando cadde in un'imboscata mentre cercava di impadronirsi di [[Prezza]], città strategica dell'[[L'Aquila|Aquila]] per il controllo della [[Valle Peligna|Conca Peligna]] e delle comunicazioni verso ovest, attirato in un convegno amoroso dalla sorella del signore di Prezza<ref>{{Cita|Berardi (1726)|pp. 869-870}}.</ref>. Morì in prigione nel 1097{{senza fonte}}.

Versione delle 17:39, 27 ago 2023

Ugo Malmozzetto (o Malmusetto o Maumouzet) (... – 1097) è stato un condottiero normanno, conte di Manoppello[1].

Biografia

Al seguito di Roberto d'Altavilla, conte di Loritello, e del fratello Drogone d'Altavilla, nipoti di Roberto il Guiscardo, fin dal 1061 prese parte alla conquista di parte delle Marche e degli Abruzzi[senza fonte].

Intorno al 1076 distrusse l'abbazia di San Clemente a Casauria dopo aver catturato in un'imboscata l'abate Trasmondo, che stava organizzando la difesa della regione contro gli invasori normanni, provocando così gravi danni a quel monastero, cosicché vi rimasero soltanto quattro monaci[2].

Pur essendo un grande persecutore e distruttore di Casauria, fu uno dei protettori dell'abbazia di San Bartolomeo di Carpineto, mentre nel 1092 donava al vescovo di Valva il monastero di San Benedetto in Perillis e tra i possedimenti a questo spettanti anche alcuni beni nel castello di Collepietro[senza fonte].

La sua attività bellicosa cessò verso la fine del secolo, quando cadde in un'imboscata mentre cercava di impadronirsi di Prezza, città strategica dell'Aquila per il controllo della Conca Peligna e delle comunicazioni verso ovest, attirato in un convegno amoroso dalla sorella del signore di Prezza[3]. Morì in prigione nel 1097[senza fonte].

Da una certa Rogata (morta il 1º novembre 1093), presunta figlia di Goffredo d'Altavilla, uno dei fratelli di Roberto il Guiscardo, quindi con sangue assieme normanno e longobardo, ebbe sette figli, che infeudò delle terre conquistate, cinque dei quali perirono l'anno della sua morte[4].

Note

  1. ^ Gatto (1974), pp. 355-375.
  2. ^ Berardi (1726), pp. 866-867.
  3. ^ Berardi (1726), pp. 869-870.
  4. ^ Berardi (1726), p. 870.

Bibliografia

  • (LA) Giovanni Berardi, Chronicon Casauriense, in RIS, vol. 2, 2ª parte, 1726, ISBN non esistente.
  • Ludovico Gatto, Ugo Maumouzet, conte di Manoppello, normanno d'Abruzzo, in AA.VV., Studi sul medioevo cristiano, Roma, Istituto storico italiano per il medio evo, 1974, ISBN non esistente.