Smith Westerns

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Smith Westerns
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereIndie rock
Periodo di attività musicale2007 – 2014
Album pubblicati2
Studio2
Sito ufficiale

Gli Smith Westerns sono una band indie rock statunitense, formata nel 2007 Chicago dai due fratelli Cullen e Cameron Omori e da Max Kakacek a cui nel 2008 si è unito il batterista Hal James. Le influenze dichiarate dal gruppo includono David Bowie, Marc Bolan dei T. Rex[1] e Britpop[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo è nato nel 2007 su iniziativa di Cullen Omori e Max Kakacek, entrambi studenti alla Chicago's Northside College Preparatory School[3] ed entrambi chitarristi. A loro si unì dopo breve tempo il fratello di Cullen, Cameron, come bassista. La batteria, ancora sguarnita, veniva in quel periodo suonata a turno dai tre membri[3]. Con questa formazione il gruppo iniziò a farsi conoscere nella scena locale di Chicago, arrivando a suonare in locali come lo Schuba's e l'Empty Bottle. Nel 2008 si unì al gruppo come batterista stabile Hal James, e il quartetto pubblicò il suo 7" di esordio per l'etichetta indipendente HoZac Records contenente le tre canzoni "Irukandji", "Crabman" e "Spiritus Sanctus"[3].

Dell'anno seguente è invece l'omonimo disco d'esordio, registrato interamente nel sottoscala di Max Kakacek e pubblicato sempre dalla HoZac Records. Per promuovere l'album il gruppo andò poi in tour come band di supporto dei Nobunny. Nell'autunno del 2010 è poi uscito il primo singolo del loro secondo album, Weekend, stavolta per la Fat Possum Records. La pubblicazione dell'album, intitolato Dye It Blonde, è avvenuta nel gennaio 2011 ottenendo un buon successo di pubblico ed entrando nei primi venti posti della Top Alternative Albums di Billboard e addirittura arrivando al 1º posto nella Top Heatseekers. Il 6 marzo 2013 la band pubblica un nuovo singolo, "Varsity". che anticipa il terzo album Soft Will[4]

Il 14 dicembre 2014 la band ha annunciato il ritiro dalle scene a tempo indeterminato. Il concerto finale si è svolto al club Schubas di Chicago il 23 dicembre[5].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Cullen Omori, voce, chitarra
  • Mark Kakacek, chitarra
  • Cameron Omori, basso
  • Hal James, batteria

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Dettagli Massima posizione in classifica
US
[6]
US Indie
[7]
US
Alt

[8]
US Rock
[9]
US Heat
[10]
The Smith Westerns
  • Data uscita: 5 giugno, 2009
  • Etichetta: HoZac Records
  • Formato: CD, download, vinile
Dye It Blonde 114 18 20 29 1
Soft Will
  • Data uscita: 25 giugno, 2013
  • Etichetta: Mom + Pop Music
  • Formato: CD, download, vinile
"—" non entrata in classifica

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Anno Titolo Album
2010 "Weekend" Dye It Blonde
2013 "Varsity" Soft Will

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rising: The Smith Westerns, su pitchfork.com, Pitchfork. URL consultato il 20 ottobre 2009.
  2. ^ (EN) Smith Westerns Talk Their New Brit Pop Influenced LP, su pitchfork.com, Pitchfork Media. URL consultato l'8 ottobre 2010.
  3. ^ a b c Biografia su allmusic.com
  4. ^ Evan Minsker, Smith Westerns Announce New Album Soft Will, Share New Track "Varsity", in Pitchfork Media, 6 marzo 2013. URL consultato il 6 marzo 2013.
  5. ^ Smith Westerns annunciano una pausa a tempo indeterminato, su sentireascoltare.com, sentireascoltare, 15 dicembre 2014.
  6. ^ Smith Westerns Album & Song Chart History - Billboard 200, su Billboard. URL consultato il 28 gennaio 2011.
  7. ^ Smith Westerns Album & Song Chart History - Independent Albums, su Billboard. URL consultato il 28 gennaio 2011.
  8. ^ Smith Westerns Album & Song Chart History - Alternative Albums, su Billboard. URL consultato il 28 gennaio 2011.
  9. ^ Smith Westerns Album & Song Chart History - Rock Albums, su Billboard. URL consultato il 28 gennaio 2011.
  10. ^ Smith Westerns Album & Song Chart History - Heatseekers Albums, su Billboard. URL consultato il 28 gennaio 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN169487327 · ISNI (EN0000 0001 1839 830X · WorldCat Identities (ENlccn-no2011032263
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