Sejum Tarekegn

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Sejum Tarekegn
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Federazione Bandiera dell'Etiopia Etiopia
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
?-? Ethiopian Premier League Arbitro
Attività internazionale
1965- ? CAF e FIFA Arbitro

Sejum Tarekegn (in amarico: ሥዩም ታረቀኝ, Śəyumə Taräḳäñə, traslitterato anche come Seyoum Tarekegn[1]; Asmara, 1º settembre 1937) è un ex arbitro di calcio etiope.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Arbitro alla Coppa delle nazioni africane nel 1965 e 1968, fu giudice di gara anche in tre gare nel torneo di calcio ai Giochi della XIX Olimpiade nel 1968 in Messico.

Nel 1970, sempre in Messico, fu il secondo arbitro africano a debuttare alla Coppa del Mondo ed è tuttora l'unico arbitro etiope ad aver arbitrato una partita della fase finale del campionato mondiale.[2].

Il caso della presunta gaffe di Nicolò Carosio[modifica | modifica wikitesto]

Durante il campionato mondiale di calcio di Messico 1970, dopo aver arbitrato l'incontro Israele-Svezia (1-1) del 7 giugno 1970,[3] venne designato come guardalinee dell'incontro Italia-Israele del successivo 11 giugno (risultato finale: 0-0). Al 29' del secondo tempo, Seyoum Tarekegn sbandierò un fuorigioco che fece annullare un gol di Gigi Riva.[4] Il telecronista Nicolò Carosio espresse il suo disappunto («Ma siamo proprio sfortunati! A parer nostro non è fuorigioco e Riva aveva segnato regolarmente al 29'; indubbiamente ci sia consentito di parlare di sfortuna che perseguita gli azzurri!»), ma nei giorni successivi si diffuse poi la falsa voce secondo cui il giornalista avesse insultato il guardalinee etiope definendolo come un "negraccio".[5] Tale vicenda suscitò uno scandalo mediatico e una grave crisi diplomatica con l'ambasciata dell'Etiopia,[6] che pretese ed ottenne l'allontanamento di Carosio dalla Rai dopo trenta anni di carriera, poi sostituito da Nando Martellini che ebbe così la "fortuna" di commentare la celeberrima "partita del secolo" di Italia-Germania finita 4-3.[7]

Molti anni dopo, è stato appurato che probabilmente la frase incriminata era stata pronunciata in realtà da Antonio Ghirelli, all'epoca direttore del Corriere dello Sport, che in un commento dopo la gara disse: «Possiamo definirla come la vendetta del Negus».[8][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Traslitterazione anglosassone
  2. ^ Nel campionato mondiale di Russia 2018 è stato designato come riserva l'arbitro etiope Bamlak Tessema Weyesa, che però non ha arbitrato alcuna partita (è stato quarto ufficiale della gara Senegal-Colombia).
  3. ^ (EN) Ejikeme Ikwunze, World Cup (1930-2010): A statistical summary, Xlibris Corporation, 2013, p. 144, ISBN 9781479746361.
  4. ^ Rota e Dassisti, p. 246.
  5. ^ Massimiliano Castellani, Mexico 70: Nicolò Carosio e quell'insulto mai pronunciato, 20 ottobre 2017.
  6. ^ La fake news su Carosio, su Guerin sportivo, 13 ottobre 2017.
  7. ^ Roberto Tonioli, Cus'ha fat la Spal?, Youcanprint, 2018, pp. 94-95.
  8. ^ De Luca e Frisoli.
  9. ^ Filmato audio "Sport in Tv" di Massimo De Luca e Pino Frisoli, Mantova TV, 24 novembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Rota e Franco Dassisti, 39' Carosio, in Il mondiale è un'altra cosa: La coppa del mondo raccontata dagli azzurri, Giunti, pp. 246-247, ISBN 9788858757390.
  • Massimo De Luca e Pino Frisoli, Sport in TV: Storia e storie dalle origini a oggi, editrice Rai libri - Eri, 2010, ISBN 9788839715036.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]