Scott Pruitt

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Scott Pruitt

14° Direttore dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente
Durata mandato17 febbraio 2017 –
5 luglio 2018
PresidenteDonald Trump
PredecessoreGina McCarthy
SuccessoreAndrew R. Wheeler

17º Procuratore generale dell'Oklahoma
Durata mandato10 gennaio 2011 –
17 febbraio 2017
PredecessoreDrew Edmondson
SuccessoreMike Hunter

Membro del Senato - Oklahoma, 36º distretto
Durata mandato2003 –
2007
Predecessorecarica istituita
SuccessoreBill Brown

Membro del Senato - Oklahoma, 54º distretto
Durata mandato1999 –
2003
PredecessoreGed Wright
Successorecarica abolita

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano
Professioneavvocato

Edward Scott Pruitt (Danville, 9 maggio 1968) è un avvocato e politico statunitense, membro del Partito Repubblicano, già titolare della carica di Attorney general dell'Oklahoma. Dal febbraio 2017 al luglio 2018 ha diretto l'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti d'America nella presidenza Trump. È noto per le sue convinzioni negazioniste del contributo dei gas serra al riscaldamento globale, per la contrarietà all'accordo di Parigi del 2015, e per i legami con l'industria petrolifera americana[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pruitt ha ricoperto la carica di senatore di stato dal 1998 fino al 2006. Nel 2000 si candidò per le presidenziali americane senza riscuotere successo. Nel 2002 fu rieletto senatore di stato senza alcuna opposizione da parte dei membri del suo partito. Dopo le ri-elezioni del 2006, Pruitt lanciò, senza successo, una campagna per ricevere la nomina repubblicana a governatore dell'Oklahoma. Nel 2010 fu eletto Procuratore Generale dell'Oklahoma, carica da lui mantenuta fino al 2017 quando passò a dirigere l'Agenzia per la protezione dell'ambiente in seguito alla ratifica, da parte del Senato americano, della nomina proposta dal presidente Donald Trump[1].

L'incarico affidatogli fece molto discutere in quanto Pruitt, che in passato ha ricevuto molti finanziamenti da industrie petrolifere, è portatore di idee particolari riguardo al problema del riscaldamento globale, nella genesi del quale egli afferma l'irrilevanza delle emissioni di CO2 in atmosfera per effetto dell'attività antropica[1]. Ha anche espresso la sua contrarietà all'accordo di Parigi negoziato durante la XXI Conferenza delle Parti dell'UNFCCC nel 2015[1]. Nell'agosto 2018, non più sotto la sua amministrazione, l'Epa rende di nuovo legale l’utilizzo dell’amianto nei materiali per l’edilizia.[2]

Coinvolto in una serie di scandali, dalle questioni etiche alle spese gonfiate sino ad aver usato la sua posizione ufficiale presso l'EPA per chiedere favori speciali e opportunità commerciali per la moglie e la figlia,[3][4] nell'aprile 2018 trentanove membri del Senato e più di 130 membri della Camera dei rappresentanti hanno chiesto le sue dimissioni.[5] Il 5 luglio 2018 Pruitt ha annunciato che avrebbe rassegnato le dimissioni il giorno dopo, lasciando Andrew R. Wheeler a capo dell'agenzia.

Dopo le dimissioni dall'EPA, Pruitt ha cercato di avviare un'attività di consulenza energetica. Ha promosso le vendite all'estero di carbone per il "barone del carbone" Joseph Craft III. Il Washington Post ha riferito che Pruitt ha avuto incontri con funzionari delle stesse industrie che ha regolato mentre era a capo dell'EPA. L'avvocato di Pruitt ha affermato che il suo assistito non aveva e non avrebbe violato il divieto quinquennale di esercitare pressioni sull'EPA.[6] Il 18 aprile 2019 Pruitt si è registrato come lobbista compensato presso l'Indiana Lobby Registration Commission specificando che i suoi sforzi di lobbying avrebbero riguardato l'energia e le risorse naturali. Il suo unico cliente elencato è collegato a Sunrise Coal, che gestisce quattro miniere di carbone nello stato.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Per il nuovo capo dell'EPA non siamo noi la causa del riscaldamento globale, in Il Post, 10 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2017.
  2. ^ Paolo Virtuani, Amianto: torna legale in Usa l’impiego in edilizia, in Corriere della Sera. URL consultato l'8 agosto 2018.
  3. ^ (EN) Juliet Eilperin, Brady Dennis e Josh Dawsey, Scott Pruitt enlisted an EPA aide to help his wife find a job — with Chick-fil-A, in Washington Post, 5 giugno 2018. URL consultato il 5 giugno 2018.
  4. ^ (EN) For Pruitt Aides, the Boss's Personal Life Was Part of the Job. URL consultato il 15 giugno 2018.
  5. ^ (EN) Brady Dennis e Juliet Eilperin, EPA's Pruitt spent $1,560 on 12 customized fountain pens from Washington jewelry store, in Washington Post, 1º giugno 2018. URL consultato il 1º giugno 2018.
  6. ^ (EN) Juliet Eilperin, Brady Dennis & Josh Dawsey, Scott Pruitt: After the High Life, a Job Hunt, in The Washington Post, 28 dicembre 2018.
  7. ^ (EN) Michael Biesecker, Ex-EPA chief Pruitt registers as energy lobbyist in Indiana, in The Associated Press, 19 aprile 2019. URL consultato il 20 aprile 2019.

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