Santuario di Santa Maria di Calentano

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Santuario di Santa Maria di Calentano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàRuvo di Puglia
Coordinate41°04′55.24″N 16°24′30.69″E / 41.08201°N 16.408526°E41.08201; 16.408526
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
Stile architettonicoRomanico-gotico
Inizio costruzioneXVII secolo
CompletamentoXVII secolo

Il santuario di Santa Maria di Calentano è un edificio sacro di Calentano[1], frazione di Ruvo di Puglia. Il tempio è una delle più antiche chiese dell'intero agro rubastino in quanto fondata nel Medioevo e in seguito utilizzata dai Templari come domus o rifugio[2].

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa dedicata a Santa Maria sorse presso la contrada Calentano, oggi frazione di Ruvo a 8 km di distanza, in cui numerosi erano i casali e gli abitanti, in pieno Medioevo[3]. La prima attestazione della chiesa risale al 1174: in un atto di compravendita è citata una «terra cum olivis ecclesie sancte Marie Calentani». Il tempio fu restaurato nel 1433 e completamente ricostruito nel XVIII secolo[3]. La sacrestia, così come per il santuario della Madonna delle Grazie, probabilmente costituiva il luogo di culto originario[3]. All'interno della chiesa si custodiscono varie lapidi gotiche ed è particolarmente venerato l'affresco quattrocentesco, parzialmente visibile della Madonna col Bambino tra san Leonardo, gli angeli e sant'Antonio Abate[3]. È inoltre conservato un gruppo in cartapesta rappresentante l'Annunciazione del Signore a Maria, portato in processione il Lunedì di Pasqua[3].

Per via di alcune croci patenti rinvenute all'interno e all'esterno del santuario e di un particolare affresco, il luogo è considerato dallo studioso di storia templare Fulvio Bramato[4] e dallo storico locale Vincenzo Pellegrini[5] una domus templare[6]. Tuttavia gli studi presentati nel settembre 2010 durante il Convegno di Ricerche Templari ad Anghiari da Vito Ricci ed Elisabetta Serafino hanno portato a ritenere infondato il legame tra la chiesa di Calentano e i Templari presenti a Ruvo dal 1204 al 1308[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa della Madonna di Calendano, su prolocoruvodipuglia.it..
  2. ^ Matteo Procacci, Sciolto definitivamente il nodo della toponomastica: Calentano o Calendano?, su ruvodipugliaweb.it, 7 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016)..
  3. ^ a b c d e Chiesa della Madonna di Calendano, su ruvolive.it, 2011.
  4. ^ Bramato, p. 144.
  5. ^ Pellegrini, p. 85.
  6. ^ Vito Ricci, Templari a Ruvo, parte 2, su ilsedente.altervista.org, 2012..
  7. ^ LARTI, pp. 45-53.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fulvio Bramato, Storia dell’Ordine dei Templari in Italia - Le fondazioni, Roma, Atanòr, 1991.
  • Vincenzo Pellegrini, Ruvo Sacra, Fasano, Schena, 1994.
  • Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani, Atti del XXVIII Convegno di Ricerche Templari, Tuscania, Penne & Papiri, 2011.
  • Vito Ricci, Elisabetta A. Serafino, Un'ipotesi sulla domus templare di Ruvo di Puglia in Atti del XXVIII Convegno di Ricerche Templari, Anghiari (AR), 17-18 settembre 2010, a cura della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, Tuscania 2011, pp. 45–53 (ISBN 978-88-89336-47-2).
  • Vito Ricci, Nuove scoperte e ipotesi sulla presenza templare a Ruvo di Puglia in Atti del XXX Convegno di Ricerche Templari, Cesenatico (FC), 7-8 settembre 2012, a cura

della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, Tuscania 2013, pp. 73–96 (ISBN 978-88-89336-57-1).

  • Vito Ricci, Alcune scoperte sulle proprietà templari a Ruvo dai cabrei dell'Ordine di Malta in «Il Rubastino», n.1 , 2013, p. 8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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