Santuario di Lot

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Santuario di Lot è un antico monumento bizantino dedicato a Lot, nipote di Abramo, che trovò rifugio sulle montagne con le sue figlie dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra (Gen 19,30).

Santuario di Lot, basilica, navata centrale con base a 7 angoli dell'ambone, navata sinistra con ingresso alla Grotta di Lot
Mosaico del Diakonikon
Cisterna

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Quando i pellegrini cristiani si recarono sempre più spesso in Terra Santa nel III e IV secolo d.C., era importante per loro trovare luoghi adatti dove ricordare gli eventi biblici.[1] Una grotta nelle montagne giordane sopra il Mar Morto è da allora venerata come "Grotta di Lot" e su di essa fu costruita una chiesa nel V-VI secolo. Sulla mappa di Madaba creata intorno all'anno 560, il "Luogo di San Lot" è contrassegnato da un'immagine della chiesa.

Ricerca e conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986, durante un'indagine di superficie, l'archeologo Burton MacDonald scoprì i resti di un monastero e lo chiamò inizialmente Deir 'Ain 'Abata (Monastero della Sorgente di Abata), dal nome della vicina sorgente. Ulteriori indagini preliminari hanno portato a pensare che potesse trattarsi del santuario di Lot a lungo cercato e conosciuto nella mappa di Madaba. Dal 1988 al 1996, Konstantinos D. Politis ha diretto gli scavi con i finanziamenti del British Museum. Il ritrovamento di iscrizioni nella basilica ha confermato che in questo sito era venerato Lot. Dal 1993, il Ministero giordano del Turismo e delle Antichità ha promosso il restauro e la salvaguardia del sito e il suo sviluppo turistico.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La piccola basilica a tre navate sorge su una stretta area scavata nella collina. Si sono conservate tre absidi e attraverso quella settentrionale si accede alla grotta. Il portale è decorato con rosette e croci; dietro di esso si apre uno stretto passaggio che conduce alla grotta. La navata centrale è separata da quelle laterali da quattro colonne per lato. Il presbiterio è rialzato con due gradini sui quali si trovano ancora le fondamenta del battistero. Tre gradini per le sedute sono murati nella curva dell'abside principale. Il nartece è franato lungo il pendio ma sono riconoscibili le sue dimensioni .

Nella chiesa sono stati ritrovati diversi mosaici che riportano le date del restauro della chiesa nel 572 - 573, firmato da Kosmas, del 606 e del 691. L'ultimo risale all'epoca omayyade, un'epoca in cui cristiani e musulmani vivevano in pace nella regione. Anche dopo l'abbandono del monastero, il culto di Lot è proseguito in questo sito fino all'epoca abbaside come testimoniano i reperti rinvenuti nella grotta.

La grotta è stata esplorata anche negli strati più profondi e sono state rinvenute ceramiche nabatee e della media e prima età del bronzo. I reperti indicano un antico luogo di culto la cui tradizione è stata ripresa dai cristiani.

A sud della basilica si trova una grande cisterna. Adiacente al lato nord si trova il refettorio con un grande forno, le stanze per i pellegrini e le celle dei monaci.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dieter Vieweger, Archäologie der Biblischen Welt, Monaco, Gütersloher Verlagshaus., ISBN 978-35-790-8131-1
  2. ^ Konstantinos D. Politis, The Conservation and Heritage Management of the Sanctuary of Lot at Dayr ‘Ayn ‘Abata. In: Studies in the History and Archaeology of Jordan. vol. 10, 2009, pagg 259–268

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Konstantinos D. Politis: The Sanctuary of Agios Lot, the City of Zoara and the Zared River. in: Michele Piccirillo, Eugenio Alliata Edizioni: The Madaba Map Centenary 1897–1997: Travelling Through the Byzantine Umayyad Period. Proceedings of the International Conference Held in Amman, 7.–9. April 1997. Franciscan Printing Press, Gerusalemme, 1999, pp. 225–227
  • (EN) Konstantinos D. Politis, The Monastery of Aghios Lot at Deir ‘Ain ‘Abata in Jordan. In: Falko Daim, Jörg Drauschke: Byzanz – Das Römerreich im Mittelalter. Verlag des Römisch-Germanischen Zentralmuseums, Magonza, 2010, pp. 155–180
  • (EN) Konstantinos D. Politis, Sanctuary of Lot at Deir ‘Ain ‘Abata, Amman, American Center of Oriental Research., 2012, ISBN 978-9957-557-04-1
  • (DE) Frank Rainer Scheck, Jordanien. Völker und Kulturen zwischen Jordan und Rotem Meer, Ostfildern, Auflage. DuMont Reiseverlag., 2010, ISBN 3-7701-3979-8

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]