Samuel Rosenthal

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Samuel Rosenthal

Samuel Rosenthal (Suwałki, 7 settembre 1837Neuilly-sur-Seine, 12 settembre 1902) è stato uno scacchista e giornalista polacco naturalizzato francese.

Durante la rivoluzione polacca, in seguito al fallimento della rivolta di Gennaio nel 1864 emigrò a Parigi, dove divenne in breve tempo una delle figure più in vista del mondo scacchistico francese. Vinse il campionato del Café de la Régence nel 1865, 1866 e 1867.

Nel 1873 ottenne il suo miglior risultato di torneo, terminando al 4º posto al torneo di Vienna dietro a Wilhelm Steinitz, Joseph Blackburne e Adolf Anderssen.

Nel 1880 vinse a Parigi il primo campionato francese.

Com'era uso all'epoca, sostenne diverse sfide con forti giocatori, per lo più con risultati negativi: nel 1864 perse (+1 –7 =0) contro Ignatz von Kolisch; contro Gustav Neumann perse sia nel 1867 (+0 –5 =6) che nel 1869 (+2 –12 =8); nel 1870/71 vinse contro John Wisker a Londra (+3 –2 =4); nel 1880 perse contro Johannes Zukertort (+1 –7 =11).

Simultanea di Rosenthal a Parigi (1867)

Professionista degli scacchi, si esibì spesso in partite simultanee e simultanee alla cieca.

Fu molto attivo come giornalista scacchistico: dal 1885 al 1902 curò la rubrica di scacchi della rivista parigina Le Monde Illustré; scrisse molti articoli anche per La Strategie, La Vie Moderne, La Revue des juex, des arts et du sport e La Republique française.

Nel corso della sua carriera vinse partite coi più forti giocatori dell'epoca, tra cui Steinitz, Zukertort, Anderssen, Blackburne, Chigorin, Mackenzie e Paulsen.

A lui si deve anche una variante del Gambetto di Donna Accettato: la Variante Rosenthal.

Un suo discendente, David Shenk, ha scritto nel 2008 il libro " Il gioco immortale. Storia degli scacchi ", nel quale si trovano diverse notizie circa il trisavolo dell'autore.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Chicco, Porreca, Dizionario enciclopedico degli scacchi, Mursia 1971
  • Shenk, David, " Il gioco immortale. Storia degli scacchi", Mondadori, Oscar Storia, 2008

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàISNI (EN0000 0000 3244 3261 · J9U (ENHE987007315246005171