Salvo Fleres

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Salvo Fleres

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato2008 –
2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
- Coesione Nazionale (Dal 21/07/2011 a fine legislatura)

In precedenza:

- Il Popolo della Libertà (Da inizio legislatura al 20/07/2011)

CoalizioneCoalizione di centro-destra del 2008
CircoscrizioneRegione Sicilia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoUnità Siciliana - Le Api (dal 2020)
In precedenza:
PRI (fino al 1994)
Forza Italia (1994-2009)
PDL (2009-2011)
Grande Sud (2011-2013)
Titolo di studiolaureato in scienze politiche e in scienze delle comunicazione
ProfessioneGiornalista

Salvo Fleres (Catania, 30 giugno 1956) è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È laureato in scienze politiche e in scienze delle comunicazione, ha conseguito un master di II livello in scienze criminologiche e collabora con varie testate giornalistiche e radio televisive.

Giornalista professionista, è autore di alcune raccolte di poesie e monologhi per il teatro. Recentemente ha pubblicato alcuni romanzi ed un libro inchiesta, firmato insieme a Paolo Garofalo, che effettua una ricostruzione storica della tragica “notte di Sigonella”, mettendo in luce una serie di episodi del tutto inediti. Prima di intraprendere l’attività parlamentare è stato insegnante, capo laboratorio presso la manifattura tabacchi di Catania, vice presidente nazionale della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo, sindacalista ed esperto nel campo della formazione professionale e della comunicazione.

Dal 2006 al 2013 è stato inoltre garante dei diritti dei detenuti in Sicilia[1][2], dopo l'abrogazione della normativa regionale che precludeva il conferimento di incarichi all'interno della pubblica amministrazione a chi avesse ricoperto la carica di parlamentare, europeo o nazionale, o di consigliere regionale in Sicilia. Dopo la scadenza del suo mandato l’ufficio è rimasto privo di vertice per oltre tre anni. Durante il suo mandato in Sicilia, per oltre due anni, è stato coordinatore nazionale dei garanti regionali.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Di estrazione laica, inizia la propria carriera politica nelle file del Partito Repubblicano Italiano, venendo eletto consigliere comunale a Catania nel 1988 e nel 1991. Aderisce a Forza Italia fin dalla sua fondazione nel 1994 e nelle sue liste ricopre la carica di parlamentare dell'Assemblea Regionale Siciliana dal 1996 al 2008[3].

Nel 2002 è stato candidato alla carica di Sindaco del Comune di Nicolosi.

È stato assessore regionale alla Cooperazione della Regione Siciliana nella Giunta Provenzano di centrodestra (1996-1998), per due volte Presidente della Commissione Attività Produttive, Vice Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana nella XIII legislatura e Vice Presidente della Commissione Regionale Antimafia. In qualità di parlamentare regionale è stato primo firmatario di centinaia di disegni di legge molti dei quali divenuti legge. Tra questi ultimi quelli che riguardano il riordino del sistema di aiuti alle imprese di tutti i settori, la legge sul commercio ambulante, quella sull’apicoltura e sulla coltivazione dei funghi, quelle sul riordino della pesca, quella sulla riforma del settore della cooperazione edilizia e tantissimi altri.

Alle elezioni politiche del 2008 è eletto senatore nella circoscrizione Sicilia nelle liste del Popolo della Libertà. Passa nel 2009 a Forza del Sud di Gianfranco Micciché, formazione che ha lasciato a febbraio 2013[4].

Nel 2018, insieme ad altri esponenti politici, della società civile e delle organizzazioni di rappresentanza della categorie produttive, ha dato vita al Movimento "Siciliani verso la Costituente" per la nascita di un soggetto politico di ispirazione sicilianista e meridionalista[5].

Nel febbraio del 2020 fonda il partito autonomista "Unità Siciliana - Le Api"[6].

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 settembre 2009 provoca clamore il suo emendamento sullo Scudo fiscale che estende tale misura anche ai reati tributari e alle violazioni contabili, compreso il falso in bilancio. L'emendamento stabilisce interventi realistici ed efficaci nei procedimenti amministrativi, civili e di natura tributaria successivi al 5 agosto 2009, data di entrata in vigore della legge anticrisi. Elimina l'obbligo di segnalazione da parte dei professionisti ai fini delle norme antiriciclaggio ed estende la copertura anche alle società collegate o controllate estere. Il testo è stato approvato dal Senato con 134 favorevoli 24 contrari e un astenuto. Il testo è stato successivamente approvato dalla Camera con 270 favorevoli 250 contrari e 2 astenuti. Fondamentali all'approvazione del testo 23 assenti nel PD. La norma, riproposta con minore clamore anche nella successiva legislatura, ha consentito di risolvere realisticamente un problema finanziario, che in passato era stato spesso ignorato, permettendo allo Stato di recuperare circa 4 miliardi di euro, facendo rientrare nel circuito dell'economia somme che altrimenti sarebbero rimaste all'estero.

È salito agli onori delle cronache anche per uno degli emendamenti[7][8] che hanno previsto l'allineamento degli emolumenti dei parlamentari italiani a quelli medi dei parlamentari dei Paesi europei di dimensione territoriale ed economica assimilabile a quella italiana, proposto nella finanziaria 2011. La proposta rispondeva ad una logica di pari trattamento in pari condizioni, facendo venir meno quei privilegi che la normativa italiana prevedeva per i parlamentari. Da Garante dei detenuti per la Sicilia, nel 2011, ha rinunziato al compenso previsto dalla legge.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàSBN PALV052376