Carnegiea gigantea

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Saguaro
Carnegiea gigantea
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Cactaceae
Sottofamiglia Cactoideae
Tribù Echinocereeae
Genere Carnegiea
Britton & Rose
Specie C. gigantea
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Caryophyllales
Famiglia Cactaceae
Genere Carnegiea
Specie C. gigantea
Nomenclatura binomiale
Carnegiea gigantea
(Engelm.) Britton & Rose, 1908
Sinonimi

Cereus giganteus

Areale

Il saguaro (Carnegiea gigantea (Engelm.) Britton & Rose, 1908) è un cactus di grandi dimensioni che cresce nel deserto di Sonora, nel sud dell'Arizona, e nell'area adiacente del Messico.[2][3] Viene indicato anche con i nomi di cactus a candelabro e cactus gigante. È l'unica specie del genere Carnegiea[4]. Il saguaro, il cui fiore è il simbolo dell'Arizona, ebbe questo nome per ricordare Andrew Carnegie (1835-1919), industriale e filantropo statunitense.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare di Carnegiea gigantea in fiore
Saguari nel deserto di Sonora

I saguari hanno tronco verde carnoso e colonnare, con alcune ramificazioni e con l'aspetto tipico dei cactus. Il tronco ha crescita molto lenta - la prima ramificazione richiede anche 75 anni - ma può raggiungere altezze imponenti. Il saguaro più alto esistente oggi supera i 15 m[5] di altezza e i 3 m di circonferenza. Le foglie sono ridotte a piccole spine. I fiori sbocciano di notte ad aprile o maggio e vengono impollinati da pipistrelli, insetti e uccelli. I frutti maturano alla fine di giugno, sono rossi e succosi.

Subito dopo le rare piogge le radici poco profonde del saguaro raccolgono tutta l'acqua possibile. Le pieghe del corpo sono fatte in modo da contenere l'acqua, il fusto quindi si gonfia in modo notevole ed arriva a contenere anche 5 tonnellate di acqua per sopravvivere fino alla pioggia successiva. Così gonfio il saguaro sembra quasi una pianta diversa da quella iniziale.

I saguari possono vivere fino a 300 anni.[6]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Una parte del deserto di Sonora è stata eretta a monumento nazionale fin dal 1933 e a parco nazionale dal 1994. Non a caso, il parco si chiama Saguaro National Park.

Altre informazioni[modifica | modifica wikitesto]

Frutti del saguaro
Nido scavato da un Picchio di Gila

Alcune specie di picchi scavano dei buchi nei saguari per nidificare. Poiché ogni anno creano nuovi nidi, i buchi abbandonati vengono usati da altri animali, soprattutto uccelli notturni.

Per centinaia di anni gli abitanti del deserto di Sonora hanno fatto uso dei prodotti naturali del saguaro. Nell'estate il saguaro produce una messe copiosa di frutti succosi simili a fichi. Gli indiani Tohono O'Odham utilizzavano grandi pali per raccogliere questi frutti con cui preparavano marmellate, sciroppi e vino per le cerimonie religiose. Il saguaro dava inoltre ai Tohono O'Odham semi edibili e costole di legno per costruire ripari e recinti.

Il saguaro, a differenza di quanto solitamente si crede, necessita di un certo tasso di umidità nell'aria. Questo stimola la pianta anche alla creazione delle note ramificazioni. Il saguaro contiene alcaloidi psicoattivi, la carnegina e l'arizonina.

In Europa è possibile ammirare un saguaro di grandi dimensioni presso l'orto botanico di Palermo e all'ingresso del giardino botanico dell'isola di Maiorca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Burquez Montijo, A., Butterworth, C., Baker, M. & Felger, R.S. 2013, Carnegiea gigantea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  2. ^ (EN) David Yetman, Alberto Búrquez e Kevin Hultine, The Saguaro Cactus: A Natural History, University of Arizona Press, 25 febbraio 2020, ISBN 978-0-8165-4125-6. URL consultato il 26 settembre 2023.
  3. ^ (ES) Tania Alemán Saavedra, Saguaro mexicano, el cactus más grande del mundo, su México Desconocido, 3 novembre 2018. URL consultato il 26 settembre 2023.
  4. ^ (EN) Carnegiea, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 marzo 2022.
  5. ^ Mariella Pizzetti, Piante grasse le cactacee, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1985, p. 90, ISBN 978-8804253822.
  6. ^ Carnegia gigantea

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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