Rinaldo Lorenzi

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Lorenzo Rinaldi
NascitaRivoli, 24 agosto 1913
Morte?
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Reparto115º Reggimento artiglieria
Anni di servizio1934-1947
GradoMaggiore di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieSeconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Lorenzo Rinaldi (Rivoli, 24 agosto 1913 – ...) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare vivente nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Rivoli, provincia di Torino, il 24 agosto 1913.[2] Nel settembre 1934 si arruolò nel Regio Esercito, arma di artiglieria, assegnato al 1º Reggimento artiglieria pesante campale e con la promozione a sergente passò nel 46º Reggimento artiglieria motorizzata "Trento". Inviato in Libia nel dicembre 1935, fu ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento presso il 2º Reggimento coloniale a Bengasi, ed al termine di esso rientrò in Italia. Nominato sottotenente nell'agosto 1936 fu assegnato al 9º Reggimento artiglieria divisionale. Posto in congedo al termine del servizio di prima nomina fu richiamato in servizio attivo ed inviato in Cirenaica con il 115º Reggimento fanteria motorizzata nel settembre 1937. Durante il corso della seconda guerra mondiale partecipò all'avanzata su Sidi el Barrani e quindi alla difesa di Bardia. Rimasto gravemente ferito e fatto prigioniero di guerra sul campo di battaglia il 3 gennaio 1941 rientrò in Italia come invalido di guerra nel maggio 1942. Decorato con la medaglia d'oro al valor militare, collocato in congedo ed iscritto nel Ruolo d’Onore (R.O.) dal gennaio 1947, venne promosso capitano nel 1955 e maggiore dal giugno 1959.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un’opera avanzata di una piazzaforte in istato d’assedio, nonostante i continui violenti bombardamenti e le privazioni, con l’esempio del suo comportamento, teneva alto il morale dei propri dipendenti. Attaccato da preponderanti forze corazzate, mentre incitava gli artiglieri a continuare il tiro, rimaneva ferito alle gambe. Zoppicante e grondante sangue, persisteva imperterrito nell’impari cruenta azione, portandosi vicino all’ultimo pezzo rimasto efficiente. Nonostante avesse ricevuto un’altra ferita alla coscia destra, rimaneva al suo posto di dovere e sostituiva il puntatore colpito all’addome, continuando a dirigere il fuoco. Investito da una raffica di arma automatica che lo feriva gravemente, si abbatteva privo di sensi sul pezzo. Chiaro esempio di preclari virtù militari si è posto per il suo elevato spirito di sacrificio, nella schiera dei grandi invalidi di guerra. Africa Settentrionale, 3 gennaio 1941'[3]»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sidi Azeiz, agosto 1940

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 524.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]