Resistenza di Şebinkarahisar

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Resistenza a Şebinkarahisar
Data2 giugno - 30 giugno 1915
LuogoŞebinkarahisar (centro-sud-est dell'Anatolia)
EsitoGenocidio di massa della popolazione civile; alcune aree evitarono le deportazioni omicide e istituirono un governo armeno provvisorio locale (1915-1917)
Schieramenti
Voci di rivolte presenti su Wikipedia

La resistenza di Şebinkarahisar[1] (2-30 giugno 1915) è stata la resistenza delle milizia armena dell'Hunchak della provincia di Giresun contro le truppe ottomane durante il genocidio armeno.[2] La resistenza all'assalto ottomano ebbe la durata di un mese.[3] Gli armeni si erano posizionati in un forte appena fuori dalla città, dove circa 250 uomini si scontrarono contro i soldati turchi.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La notizia dei massacri in altre regioni dell'Armenia occidentale fece pensare agli abitanti di Şebinkarahisar che il loro "turno" sarebbe presto arrivato. Nell'aprile 1915 centinaia di giovani vennero improvvisamente imprigionati. Nel giugno 1915, il leader religioso armeno della regione fu giustiziato. In seguito, 200 mercanti armeni furono uccisi come parte di una sistematica campagna di genocidio da parte delle autorità ottomane.

Gli armeni di Şebinkarahisar decisero così di affrontare gli ottomani. Iniziarono a bruciare le proprie case e si posizionarono in un forte vicino. Molti soldati ottomani caddero in quei giorni ma dopo settimane di confronto, la milizia armena non avendo più munizioni decise di uscire dal forte e combattere a mani nude. Donne, bambini e anziani in città, furono tutti massacrati dopo la repressione della resistenza.[5]

Şebinkarahisar fu il luogo di nascita di Andranik Ozanian, un famoso fedaye armeno.

La resistenza a Şebinkarahisar è stata raccontata da Aram Haigaz, sopravvissuto all'assedio e alla successiva deportazione, nel suo libro The Fall of the Airie.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Richard G. Hovannisian, The Armenian Genocide: History, Politics, Ethics, Palgrave Macmillan, 1992, ISBN 978-0-312-04847-1, p. 289.
  2. ^ Richard G. Hovannisian, Armenian Sebastia/Sivas and Lesser Armenia, Mazda Publishers, 2004, ISBN 978-1-56859-152-0, p. 399.
  3. ^ Simon Payaslian, "The Armenian Resistance at Shabin-Karahisar in 1915" 5th International conferences on Historic Armenian Cities and Provinces
  4. ^ Peter Balakian, The Burning Tigris: The Armenian Genocide and America's Response, pp. 210.
  5. ^ Translated from the Armenian: Mihran Kurdoghlian, Badmoutioun Hayots, C. hador [Armenian History, volume III], Athens, Greece, 1996, pg. 93.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]