Renzo Badolisani

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Renzo Badolisani, pseudonimo di Vincenzo Badolisani (Gioiosa Ionica, 1958), è un regista e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Gioiosa Ionica, in Calabria, ma formatosi artisticamente a Torino, si diploma all'Accademia di Belle Arti e inizia a interessarsi al cinema.[1][2] Nel 1978 dirige il suo primo corto in Super8, La danza del quotidiano,[1][2] che vince il primo premio "Città di Milano",[3] seguito da Barboni a vent'anni nel 1981.[1] Inizia a lavorare per la televisione, dirigendo vari documentari per la Rai (Oblò, La-rai-che-vedrai, Voglio il coniglio, Mercati rionali, Fata Morgana)[3] e la miniserie Albergo Verdi di Rai 3.[1][2]

Nel 1985 è al cinema con il suo primo lungometraggio, I ragazzi di Torino sognano Tokyo e vanno a Berlino, dove è anche attore protagonista.[1][2] Faranno seguito Cinecittà... Cinecittà (1992), con Amanda Sandrelli, premiato al Festival di Annecy,[1] e Tornare indietro (2002), vincitore di un Globo d'oro al miglior attore esordiente per Lele Nucera.[1] Nel 1994 dirige la miniserie Isola Margherita, ma la post-produzione è travagliata, il progetto viene continuamente posticipato e poi definitivamente abbandonato:[2] la fiction sarà ripescata dagli archivi Rai solo venti anni dopo, e la serie va in onda così nell'estate 2015.[4]

Badolisani è anche molto attivo nel teatro e ha all'attivo numerose sceneggiature teatrali.[1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Vincenzo Badolisani, su Enciclopedia del cinema in Piemonte. URL consultato l'8 maggio 2017.
  2. ^ a b c d e Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano. I registi dal 1930 ai giorni nostri, Roma, Gremese Editore, 2002, p. 36. URL consultato l'8 maggio 2017.
  3. ^ a b Renzo Badolisani. Filmografia, su Mediatime. URL consultato l'8 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2008).
  4. ^ Adriana Marmiroli, La fiction italiana girata a Cuba e arrivata in tivù con 20 anni di ritardo, La Stampa, 4 agosto 2015. URL consultato l'8 maggio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]