Estasi di libertà

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Estasi di libertà
Titolo originaleRausch der Verwandlung
AutoreStefan Zweig
1ª ed. originale1982
1ª ed. italiana2011
Genereromanzo
Lingua originaletedesco
AmbientazioneAustria, 1926
ProtagonistiChristine Hoflehner

Estasi di libertà (Rausch der Verwandlung) è un romanzo incompiuto dello scrittore austriaco Stefan Zweig pubblicato postumo nel 1982 a cura di Knut Beck.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Stefan Zweig
Panorama di Kleinreifling
Schlosshotel di Pontresina

La vicenda si svolge in Austria negli anni venti. Christine Hoflehner è una giovane austriaca di 28 anni che ha perso il padre e il fratello durante la prima guerra mondiale e vive con la madre ammalata a Kleinreifling, un piccolo villaggio dell'Oberösterreich a due ore di treno da Vienna. Nel dopoguerra l'Austria è sconvolta da una grave crisi, e le condizioni economiche di Christine, che lavora come ausiliaria nel locale ufficio postale, sono precarie. La giovane donna è rassegnata a una vita di indigenza, senza speranze per il futuro. Un giorno Christine riceve un telegramma da sua zia Claire, emigrata 25 anni prima negli Stati Uniti dove ha sposato un ricco mercante di cotone, e ritornata in Europa col marito per un viaggio turistico; la zia invita Christine a trascorrere con lei qualche giorno di riposo in una località turistica dell'Engadina.

Christine accetta l'invito: si reca in treno in Svizzera ed è accolta dalla zia in uno sfarzoso albergo di Pontresina i cui ospiti ostentano ricchezza e lusso[1]. La giovane donna è inizialmente intimidita; ma ben presto, grazie agli sforzi della zia che prende in mano la situazione e la dota di costosi abiti di seta e di gioielli, Christine si trasforma ben presto in una ragazza elegante e disinvolta. Presentata come la ricca Christiane van Boolen, Christine è corteggiata e ammirata. Ma il successo scatena l'invidia e la gelosia di altre ospiti dell'albergo. La finzione viene smascherata: la stessa zia, timorosa di essere coinvolta in pettegolezzi, rimanda la nipote a Kleinreifling. Ritornata al villaggio, Christine trova la madre morta; si ammala quindi di depressione.

In occasione di un viaggio a Vienna dove si è recata in visita dalla propria sorella, Christine fa la conoscenza di Ferdinand, un giovane architetto invalido della grande guerra, anch'egli privo delle illusioni giovanili e senza speranza per il futuro. Qualche tempo dopo Ferdinand, che ha perso il lavoro, si reca a Kleinreifling da Christine e le annuncia che ha deciso di suicidarsi. Christine, che a sua volta non trova niente di bello nella vita, replica a Ferdinand che si ucciderà con lui. Poco dopo tuttavia Ferdinand ci ripensa e propone a Christine di rapinare l'ufficio postale, dove la ragazza lavora, scappare poi all'estero con il bottino e vivere insieme. Il romanzo termina con il "sì" di Christine alla proposta di Ferdinand.

Genesi dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Rausch der Verwandlung (letteralmente: «Ebbrezza della trasformazione») è un romanzo incompiuto, composto dal curatore Knut Beck riunendo due diversi manoscritti trovati nell'archivio di Stefan Zweig:

  • un primo quaderno, scritto a Salisburgo nel periodo 1930-1931, nel quale si narra la vicenda di Christine a Pontresina e termina con il suo ritorno a Kleinreifling;
  • un secondo quaderno, composto probabilmente a Londra nel 1938-1939, che costituisce la seconda parte del romanzo, con le vicende di Ferdinand e Christine.

I due manoscritti, ciascuno privo di titolo, sono stati riuniti da Knut Beck per l'edizione pubblicata nel 1982; il titolo Rausch der Verwandlung è stato attribuito dallo stesso Beck che lo ha tratto da un'espressione contenuta nella prima parte dell'opera[2]. Stefan Zweig, assieme a Berthold Viertel, nel 1940 aveva tratto dalla vicenda un copione cinematografico di 120 pagine per un film che sarà realizzato tuttavia solo nel 1950 (Das gestohlene Jahr, Gli anni rubati)[3]. Il curatore Knut Beck eseguì diverse modifiche intese a rendere omogenee dal punto di vista formale testi composti in periodi differenti (per esempio, coerenza dei tempi verbali) registrando comunque in nota ciascuna variazione[2].

La prima parte del romanzo riflette la realtà della vecchia Europa squassata dalle conseguenze della prima guerra mondiale e incapace di reagire efficacemente. Nel contrasto tra la vita lussuosa delle élite radunate nell'albergo di Pontresina, e il senso di disperazione impotente delle classi povere in Austria si avvertono, oltre che la partecipazione al dramma che le coinvolge, anche elementi di satira per la remissività degli europei. Nella seconda parte si avverte l'inquietudine di Zweig per le soluzioni che di queste tragedie hanno proposto le ideologie totalitarie[4]. Il progetto della rapina all'ufficio postale è stato interpretato anche come espressione di un sentimento di libertà e di rivolta morale contro la società[5].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Da questo romanzo di Stefan Zweig sono stati tratti due film:

Ad alcune ambientazioni e tematiche, ma non alla trama, della prima parte si ispira il film Grand Budapest Hotel.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Stefan Zweig: Rausch der Verwandlung». In: Bettina Matthias, The hotel as setting in early twentieth-century German and Austrian literature, Studies in German Literature Linguistics and Culture Series, Cambridge, ecc.: Harvard University Press, 2006, pp. 91-102, ISBN 9781571133212 (Google libri)
  2. ^ a b Knut Beck, «Nachbemerkungen des Herausgebers». In: Stefan Zweig, Rausch der Verwandlung. Roman aus dem Nachlaß, Frankfurt: S. Fischer, 1982, pp. 313 segg.
  3. ^ Ursula Prutsch e Klaus Zeyringer, Die Welten Des Paul Frischauer: Ein Literarischer Abenteurer Im Historischen Kontext, Wien etc: Böhlau Verlag Wien, 1997, pp. 239-240, ISBN 9783205987482 (Google libri)
  4. ^ Robert Dumont, «Postface». In: Stefan Zweig, Ivresse de la métamorphose, Paris: Belfond, 1984, ISBN 2714417000
  5. ^ David Turner, «Rausch, Ernüchterung und die Flucht ins Private: Zu Stefan Zweigs Roman aus dem Nachlaß». In: Mark H. Gelber (a cura di), Stefan Zweig heute, New York: Peter Lang. 1987, pp. 202-216
  6. ^ Marion Sonnenfeld (ed.), Stefan Zweig: The World of Yesterday's Humanist Today; Proceedings of the Stefan Zweig Symposium, Albany: State University of New York Press, 1983, ISBN 1438420676, ISBN 9781438420677 (Google libri)
  7. ^ IMDb, Rausch der Verwandlung

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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