Raffaele Pergolesi

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Raffaele Pergolesi
NascitaAncona, 8 gennaio 1871
MorteNapoli, 9 settembre 1953
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Fanteria
SpecialitàBersaglieri
Reparto11º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1889-1915
GradoCapitano
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Sciara-Sciat
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare dal 1871 al 1914[1]
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Raffaele Pergolesi (Ancona, 8 gennaio 1871Napoli, 9 settembre 1953) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della guerra italo-turca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque aa Ancona l'8 gennaio 1872, figlio di Corrado e di Maria Zanetti.[2][3] All'età di diciotto anni entrò come allievo alla Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino, da cui uscì con la nomina a sottotenente dell'arma di artiglieria il 10 maggio 1889 destinato alla Scuola di applicazione d'arma. Prima che il corso avesse termine ottenne di passare iin fanteria, nel corpo dei bersaglieri, e fu assegnato al 2º Reggimento bersaglieri dove, il 17 luglio 1893, venne promosso tenente.[2] A Napoli, il 27 giugno di quello stesso anno, affrontò coraggiosamente un individuo armato ed autore di ferimento e fu decorato di medaglia di bronzo al valor civile.[2] Frequentò con successo, tra il 1900 e il 1903, la Scuola di guerra venendo promosso capitano a scelta e destinato al 6º Reggimento bersaglieri.[2] Dal 1909 prestò servizio di stato maggiore presso la Divisione militare di Napoli, e nei primi mesi del 1911 passò all'11º Reggimento bersaglieri di cui curò la mobilitazione in vista dell'inizio della guerra italo-turca.[2] Al comando della 7ª compagnia, il 9 ottobre 1911 partì da Napoli per la Libia.[2] Alle ore 8:00 del 12 ottobre la compagnia era già sbarcata a Tripoli e sostituì i marinai nelle posizioni della testa di sbarco.[2] Il 14 e 15 ottobre respinse i primi attacchi delle fanterie turche e, subito dopo, nel nuovo schieramento assunto dal reggimento, la 7ª compagnia passò al presidio del fortino di Mèsri.[2] Verso le ore 8:30 del 23 ottobre egli si trovava all’estrema destra della difesa sul fronte orientale, e avvistato un insolito movimento di indigeni nell'oasi antistante, aprì subito il fuoco scoprendo così le intenzioni del nemico che, uscito in gran numero dall'oasi, attaccò verso il fortino di Mèsri e verso la Moschea di Ben Saad.[N 1][2] Rimasto gravemente ferito nel corso dell'azione, con Regio Decreto 22 marzo 1913 venne insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente.[3] Ristabilitosi dalle gravi ferite riportate alla gamba, al braccio destro, al torace ed al gomito sinistro, fu collocato a riposo il 2 settembre 1915, con il grado di 1º capitano, a causa di infermità proveniente dal servizio.[2] Laureatosi in ingegneria civile nel Politecnico di Napoli, lavorò poi come ingegnere.[2] Morì a Napoli il 9 settembre 1953.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In combattimento , noncurante del fuoco vivissimo cui era esposto, animava con l'esempio e con la parola i suoi bersaglieri. Gravemente ferito, mantenne al cospetto dei suoi inferiori un contegno stoicamente eroico continuando ad incitarli a serbarsi degni delle tradizioni del Corpo. Mèsri (Libia), 23 ottobre 1911.[4]»
— Regio Decreto 22 marzo 1913.
Medaglia di bronzo al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per i combattimenti di quel giorno sul fronte Enni-Sciara Sciat, la bandiera dell'11º Reggimento bersaglieri fu decorata di medaglia d’oro al valor militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Antonio Vitale e Armando Cepollaro, L'Italia in Africa. Le Medaglie d'oro d'Africa (1887-1945), Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1961, p. 21.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al V. M. viventi, Roma, Tipografia regionale, 1952, p. 26.
  • Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le medaglie d'oro al valor militare dal 1871 al 1914, Roma, Tipografia regionale, 1958, p. 88.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]