Quartiere Vascarelle

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Vascarelle
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Marino (Italia)
QuartiereMarino centro
Codice postale00047
Nome abitantimarinesi
PatronoSan Barnaba (patrono comunale)
San Giuseppe Artigiano
Giorno festivo11 giugno
terza domenica di settembre
Coordinate: 41°46′N 12°40′E / 41.766667°N 12.666667°E41.766667; 12.666667

Il quartiere Vascarelle è uno storico quartiere della cittadina di Marino, in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani.

Popoloso quartiere situato a ridosso del centro di Marino, seppure sia di recente urbanizzazione presenta alcune specificità considerevoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Oratorio Parrocchiale San Barnaba, importante realtà del quartiere.

L'area di Vascarelle era situata a ridosso dell'ultima espansione sei-settecentesca del centro storico di Marino ed era attraversata da un'importante strada di collegamento con Grottaferrata, più o meno fedelmente ricalcata dall'attuale strada provinciale 81/bis via Pietro Nenni. Il primo sviluppo urbanistico di questa zona si verificò dopo il 1882, quando il Consiglio comunale deliberò l'allontanamento dei fienili dal centro storico, per evitare il rischio di incendi:[1] i proprietari terrieri marinesi così costruirono i loro fienili e stalle ai margini dell'abitato, nelle zone di Vascarelle, Sant'Anna[1] e nella località ancor oggi chiamata "I Fienili" ai limiti del quartiere Borgo Garibaldi.

Negli anni Venti del Novecento nel quartiere fu aperto l'Oratorio Parrocchiale San Barnaba, per interessamento dell'allora parroco della basilica di San Barnaba, Guglielmo Grassi, e del suo collaboratore Zaccaria Negroni, in seguito divenuto senatore con la Democrazia Cristiana. Annessa all'oratorio furono aperte la casa della comunità di laici consacrati dei Piccoli Discepoli di Gesù e la Tipografia Sant'Anna, che fu ed è ancora un'importante realtà economica del territorio, formando al lavoro molti giovani. Tra l'altro l'Oratorio parrocchiale fu anche un centro di opposizione durante gli anni del fascismo: soprattutto per volontà di Zaccaria Negroni esso tenne testa alle organizzazioni giovanili fasciste con cui il regime si proponeva di monopolizzare le coscienze, e la Tipografia Sant'Anna fu un importante centro di diffusione e stampa di materiale sovversivo.[2]

Ma la vera urbanizzazione avvenne dopo la seconda guerra mondiale.[3] L'amministrazione socialcomunista guidata dal sindaco Aurelio del Gobbo nel febbraio 1954 fece approvare in Consiglio comunale l'apertura dell'attuale via monsignor Guglielmo Grassi,[4] strada di collegamento tra Vascarelle e la zona di Villa Desideri; poi, il 5 novembre di quello stesso anno, fu deliberata la variante al piano di ricostruzione che previde l'edificazione nella zona di Vascarelle.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Edicole sacre[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

In piazza Europa esiste un'area verde attrezzata con parco giochi per bambini.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • Festa di san Giuseppe Artigiano (ultima domenica di settembre). Questo evento, organizzato dal locale Comitato di quartiere, è stato in passato accompagnato da un palio equestre], chiamato "Palio della Quintana", che si svolgeva sul circuito di piazza Europa.

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

  • Scuola dell'infanzia di Vascarelle (annessa all'Istituto comprensivo statale "Marcantonio Colonna").
  • Sede operativa dell'Istituto superiore di formazione, orientamento e ricerca "Albafor" (corsi di operatore amministrativo segretariale ed estetica).[7]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Rufo-Fanasca-Rufo, p. 62.
  2. ^ Lovrovich-Negroni, p. 70.
  3. ^ Vedi anche Marino durante la seconda guerra mondiale e I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale.
  4. ^ Il Marinese, n° 14 del 28 febbraio 1954.
  5. ^ Il Marinese, n° 39 del 15 gennaio 1955.
  6. ^ Vittorio Rufo, Le Madonnelle di Marino, in Maria Angela Nocenzi, Vittorio Rufo, Ugo Onorati, Il lascito Giani e le Madonnelle di Marino, Marino 2011.
  7. ^ Sito ufficiale dell'Albafor [collegamento interrotto], su albafor.it. URL consultato il 10 novembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lovrovich, Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino, Marino, Tipografia Palozzi, 1981. ISBN non esistente
  • Vittorio Rufo, Marino. Immagini di una città, Ciampino, Banca di Roma, 1991. ISBN non esistente
  • Vittorio Rufo, Dania Fanasca; Valerio Rufo, Una storia in Comune (1870-1926), Marino, Comune di Marino, 2011. ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]