Ponte di Probo

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Ponte di Probo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRoma Capitale
AttraversaTevere
Coordinate41°52′48″N 12°28′15″E / 41.88°N 12.470833°E41.88; 12.470833
Dati tecnici
Tipoponte romano
Realizzazione
Intitolato aMarco Aurelio Probo
Mappa di localizzazione
Map
Mappa dell'antica Roma. In rosso evidenziato il Ponte Probio

Il ponte di Probo (pons Probi) era situato a Roma all'altezza della Marmorata, nelle prossimità del Colle Avellino, l'esistenza di questo ponte viene riportata in diverse pubblicazioni dell'epoca quali: Mirabilia, Curiosum urbis Romae, Notitia dignitatum. Anche il Prefetto di Roma , Quinto Aurelio Simmaco, nel corso del suo mandato , accenna nelle Relationes[1] e nelle Epistulae, a questo Ponte di Probo. Fu costruito sotto l'imperatore Marco Aurelio Probo (276-282) e subì rifacimenti sotto Teodosio I, con lavori che per mancanza di fondi e difficoltà di cantiere si prolungarono dal 381 al 387. Fu quindi conosciuto anche come "ponte nuovo" (pons novus) o come ponte di Teodosio (pons marmoreus Theodosii).

nel medioevo si hanno successive ma sporadiche notizie di questo Ponte dovute principalmente a restauri e viene nominato trovarsi vicino alla Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, sotto la Chiesa di Santa Sabina sull’ Aventino.

In base ad altre rovine trovate sulle due sponde del Tevere , prima della sparizione completa , si calcolò che la lunghezza del Ponte era di oltre 100 metri , intervallati da cinque arcate con ampiezza ciascuna di 20 metri .

Cesare D'Onofrio ritiene che ponte di Probo sia un appellativo relativo al ponte di Agrippa assegnatogli in seguito a lavori di restauro eseguiti sul ponte e che i resti nell'alveo del Tevere siano da ricondurre a delle strutture difensive localizzate nel punto in cui le Mura aureliane passavano dalla sponda sinistra del fiume alle pendici del Gianicolo sulla sponda destra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ digilibLT - Biblioteca digitale di testi latini tardoantichi, su digiliblt.uniupo.it. URL consultato il 2 gennaio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]