Pietro Fasil

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Pietro Fasil
NascitaSappada, 1921
MortePrima battaglia difensiva del Don, 22 agosto 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaSappada
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1941-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattagliePrima battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Pietro Fasil (Sappada, 1921Prima battaglia difensiva del Don, 22 agosto 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sappada, in provincia di Belluno, nel 1921.[2] Conseguito il diploma di maturità classica a Venezia e quello di abilitazione magistrale all'insegnamento a Treviso, nel settembre 1941 fu arruolato nel Regio Esercito ed ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Fano.[1] Divenuto sottotenente di complemento dell'arma di fanteria nel marzo dell'anno successivo, venne assegnato al 37º Reggimento fanteria mobilitato della 3ª Divisione fanteria "Ravenna", e partì per l'Unione Sovietica il 10 giugno 1942.[1] Cadde in combattimento il 22 agosto 1942, durante la fasi della prima battaglia difensiva del Don, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Sepolta inizialmente nel cimitero russo di Filonovo, la sua salma fu traslata successivamente nel cimitero di Sappada.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un caposaldo, perno di importante posizione difensiva, conteneva e batteva duramente l’avversario numericamente superiore. In tre giornate di cruenti combattimenti, nel corso dei quali il nemico gettava nella lotta le sue migliori forze per avere il sopravvento, dava prova di tenacia e di eccezionale valore, spesso ritto sulla sua trincea continuamente battuta da violentissimo fuoco e con un esiguo nucleo di valorosi opponeva epica resistenza. Nel terzo giorno, quando tutte le armi automatiche erano state ridotte al silenzio dalle artiglierie avversarie e le poche munizioni e bombe rimaste costituivano l’estrema riserva del caposaldo accerchiato, si lanciava con i pochi fanti superstiti ad impetuosi contrassalti. Ferito e caduto al suolo, si rialzava per sparare le ultime cartucce della pistola e si difendeva con le bombe a mano tolte ad un caduto. Colpito una seconda volta, con sforzo supremo, si lanciava contro un avversario che gli stava di fronte e cadeva confermando, coi supremo sacrificio, il suo eroismo. Q. 220- Ansa di Werch Mamon (Fronte russo), 20-22 agosto 1942.[4]»
— Decreto Luogotenenziale del 6 aprile 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 69.
  3. ^ Radiopiù.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare Fasil, Pietro, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 69.
  • Pino Scaccia, Lettere dal Don. Alla ricerca degli ultimi testimoni della tragica Campagna di Russia, Roma, RAI Eri, 2011.
  • Pino Scaccia, Armir. Sulle tracce di un esercito perduto, Lucca, Argot Edizioni, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]