Phycis phycis

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Musdea
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Paracanthopterygii
Ordine Gadiformes
Famiglia Phycidae
Genere Phycis
Specie P. phycis
Nomenclatura binomiale
Phycis phycis
Linnaeus, 1766
Sinonimi

Blennius phycis Linnaeus, 1766
Phycis furcatus (ambiguo) Bowdich, 1825
Phycis limbatus Valenciennes, 1838
Phycis mediterraneus
Tinca marina Walbaum, 1792

Areale

La musdea (Phycis phycis [Linnaeus, 1766), nota anche come mostella[1], è un pesce di acqua salata della famiglia Phycidae.

Habitat e distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Diffusa nell'Oceano Atlantico orientale settentrionale, dal Golfo di Biscaglia al Marocco, fino a sud di Capo Verde, nel Mar Mediterraneo e nelle Azzorre, su fondali sia duri che sabbiosi da circa 20 a 650 metri di profondità.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Corpo allungato, ingrossato anteriormente, compresso posteriormente, di colore bruno scuro o grigio uniforme. Sul mento è presente un barbiglio; possiede una bocca ampia con labbra grosse. La pinna dorsale è doppia, arrotondata (la prima può avere 9 o 11 raggi molli, la seconda 56 o 65); le pinne pelviche, che hanno 2 raggi molli, sono ridotte a filamenti bifidi. La pinna pettorale può avere 17 o 19 raggi molli; la pinna caudale è arrotondata, con 27 o 29 raggi molli; la pinna anale, con 52 o 60 raggi molli, inizia a circa metà lunghezza fino a raggiungere il peduncolo caudale. Fino a 40-50 centimetri di lunghezza.

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Specie notturna e sciafila, di giorno si rifugia tra le rocce. Poco socievole.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione avviene da gennaio a maggio.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli pesci e di invertebrati.

Caratteri nutrizionali[modifica | modifica wikitesto]

Ha buone qualità nutrizionali.Contenuto lipidico inferiore al 5 %.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it.
  2. ^ Sergio Pili, Pesci:guida pratica per il consumatore, Nuoro, 1997

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
  • Sergio Pili, Pesci:guida pratica per il consumatore, Nuoro, 1997

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