Pinne pettorali

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Voce principale: Pinne.
Dactylopterus volitans
(Dactylopteridae)
Manta birostris
(Myliobatidae)

Le pinne pettorali sono pinne accoppiate, cioè doppie, poste ai lati del corpo dei pesci, generalmente dietro le branchie dietro l'opercolo, e sono l'equivalente evolutivo degli arti superiori dei Tetrapoda.

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

Una funzione delle pinne pettorali, altamente sviluppata in alcuni pesci, è quella di aumentare la portanza: negli squali, ad esempio, che le utilizzano per compensare la mancanza della vescica natatoria e mantenere l'assetto, o nei pesci volanti per il volo planato.

In molte specie le pinne pettorali sono d'aiuto per il camminamento, come nel caso degli Oxudercinae[1].

Certi raggi delle pinne possono essersi evoluti in proiezioni digitiformi, anche molto marcate, come nei Triglidae o nei Dactylopteridae, che possono essere utilizzate per il movimento o per smuovere il fondale.

In molti Rajiformes e Myliobatiformes, come per esempio la Manta birostris, le pinne pettorali sono molto estese, fino a somigliare a grandi ali, utilizzate con moto ondulatorio per il movimento. Gli appartenenti al genere Mobula e Manta in particolare si caratterizzano per due appendici che si dipartono dal capo, poste a fianco dell'apertura orale, chiamate pinne cefaliche, usate per convogliare il cibo. Sono il risultato dell'evoluzione della porzione anteriore delle pinne pettorali degli Elasmobranchii, avvenuta durante il periodo Cretaceo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Harris, V.A., On the locomotion of the mudskipper Periophthalmus koelreuteri (Pallas): Gobiidae, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 134, 1961, pp. 107–135.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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