Parentopoli

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Parentopoli è stato uno scandalo politico italiano, venuto alla luce negli anni 2010, che comprendeva l'assunzione di persone imparentate a importanti funzionari pubblici nelle aziende municipalizzate del comune di Roma (principalmente AMA e ATAC[1]) e nelle istituzioni pubbliche durante le giunte guidate da Guido Bertolaso[2] e Gianni Alemanno[3].

Il termine fu coniato dai mass media italiani sul modello di Tangentopoli ed è composta dal determinante "parente" e dal determinato "poli", che significa "città", rendendolo sinonimo di nepotismo con un'accezione riguardante la pubblica amministrazione.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 Adalberto Bertucci, amministratore delegato di ATAC, è stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio a 3 anni e 7 mesi di reclusione, Antonio Marzia, amministratore delegato di Met.Ro. è stato condannato a 2 anni e 3 mesi[4] e Luca Masciola, direttore delle risorse umane di Trambus, è stato invece condannato a 3 anni e 1 mese. 33 dipendenti dell'azienda sono stati licenziati nel 2017. Il 1 ottobre 2020 tutti gli imputati sono stati assolti ai sensi dell’articolo 605 c.p.p. in quanto il fatto non è previsto quale reato dalla legge italiana [5]

Nel caso di AMA si distinguono due filoni processuali:

  • Assunzione di 41 tra impiegati e funzionari direttivi, per il quale il reato è andato prescritto.
  • Assunzione di operai e autisti, per il quale si è giunti a una sentenza definitiva.

Franco Panzironi, amministratore delegato di AMA Roma, è stato condannato in primo grado a 5 anni e 3 mesi di reclusione, poi ridotti in appello a 2 anni; Luca Cedrone, direttore delle risorse umane nella stessa azienda, era stato condannato a 3 anni e 1 mese di reclusione, poi ridotti a 9 mesi.[6] Panzironi inoltre avrebbe dovuto pagare una multa di 1,7 milioni di euro alla municipalizzata dei rifiuti, venendo però assolto dalla Corte dei Conti, che decretò inoltre illegittimi i 35 licenziamenti dei dipendenti coinvolti nello scandalo.[7] Nel 2019 tuttavia la corte suprema di cassazione ha ribaltato tale pronunciamento, confermando la legittimità dei licenziamenti.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roma, la parentopoli di Alemanno: Duemila assunti nelle municipalizzate, in la Repubblica, 9 dicembre 2010. URL consultato il 20 agosto 2019.
  2. ^ Paolo Berizzi, Figli di potenti assunti senza concorso: Ecco la Parentopoli di Bertolaso, in la Repubblica, 27 marzo 2010. URL consultato il 20 agosto 2019.
  3. ^ David Perluigi, La parentopoli che fa vacillare il posto di Alemanno, in il Fatto Quotidiano, 12 dicembre 2010. URL consultato il 20 agosto 2019.
  4. ^ Giulio De Santis, Parentopoli Atac: 4 ex dirigenti condannati, assolto assessore, in Corriere della Sera, 15 dicembre 2016. URL consultato il 20 agosto 2019.
  5. ^ Roma, l'azienda licenzia 33 dipendenti Atac. Raggi: finita l'epoca di Parentopoli, in Il Messaggero, 19 aprile 2017. URL consultato il 20 agosto 2019.
  6. ^ Giulio De Santis, Parentopoli Ama, condanne dimezzate in appello, in Corriere della Sera, 10 febbraio 2017. URL consultato il 20 agosto 2019.
  7. ^ Vincenzo Bisbiglia, Parentopoli Ama, in appello la Corte dei Conti ribalta le sentenze: Panzironi assolto e licenziamenti illegittimi, in il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2019. URL consultato il 20 agosto 2019.
  8. ^ Parentopoli Ama, la Cassazione dice sì ai licenziamenti. Raggi esulta ma il Pd la smonta: "Cacciati da Marino", in Roma Today, 30 luglio 2019. URL consultato il 20 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]