Pantauco

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Pantauco (in greco antico: Πάνταυχος?, Pántauchos; ... – ...; fl. IV-III secolo a.C.) è stato un militare macedone antico. Figlio di Nicolao di Aloro (e probabilmente fratello di Aminta), fu un trierarca macedone della flotta di Nearco, e generale durante il breve regno di Demetrio I tra il 294 e il 288 a.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era considerato come il più coraggioso e fisicamente il più forte tra i comandanti dell'esercito di Demetrio. Quando Demetrio decise di invadere l'Etolia, il re Pirro d'Epiro decise di incontrarlo col suo esercito. Tuttavia i due eserciti marciarono seguendo direzioni diverse senza incontrarsi. In seguito, Demetrio iniziò a razziare il territorio dell'Epiro. Egli aveva disposto gran parte delle sue forze in Etolia sotto gli ordini di Pantauco.[1]

Di conseguenza, Pirro portò le sue truppe in battaglia contro Pantauco. Il conflitto fu notevole per la sua intensità e la natura aspra, in quanto i comandanti di entrambe le fazioni mostrarono coraggio e audacia. Pantauco sfidò Pirro di persona e ben presto cominciò il loro arduo duello. Iniziarono usando le lance, ma subito dopo passarono al combattimento diretto con le spade. I due combattenti erano entrambi abili, Pantauco colpì una volta il re epirota ma Pirro lo ferì alla coscia e sul collo. Il generale macedone fu costretto a fuggire e i suoi compagni riuscirono a portarlo in salvo.[1]

Il leggendario coraggio di Pirro e la sua abilità nel combattimento si rivelarono cruciali per le sorti della battaglia, infatti gli epiroti furono fortemente ispirati dall'esempio del loro sovrano e riuscirono a distruggere la falange nemica. Diversi macedoni in fuga furono uccisi e 5000 furono catturati.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c PlutarcoPirro, 7 (Google Books).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie